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Mercato Arte: nel 2021 superati i 65.1 miliardi di $

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Dopo la grande recessione del 2020, per il mercato globale dell’arte il 2021 è stato un anno di forte ripresa con un fatturato aggregato di arte e antiquariato (gallerie + case d’asta) che ha superato i 65.1 miliardi di dollari, una crescita del +29% rispetto all’anno precedente e valori superiori ai livelli pre-pandemia del 2019.

A trainare la ripresa, il settore delle aste, cresciuto, in un anno, del +47%, ma tutti i segmenti di mercato hanno fatto registrare ottime performance, come le private sales che sono cresciute di un terzo e il fatturato di gallerie e mercanti aumentato del +18%.

Sono questi alcuni dei dati principali che emergono dall’edizione 2022 di The Art Market, il Report di Art Basel & UBS, realizzato da Clare McAndrew di Arts Economics analizzando i dati raccolti da galleristi, case d’asta, collezionisti, fiere d’arte, banche dati d’arte e finanziarie, esperti del settore e altri operatori a vario titolo attivi sul mercato internazionale dell’arte e dell’antiquariato nel 2021.

L’andamento del Mercato dell’Arte dal 2009 al 2021. Courtesy: Arts Economics

Gli USA guidano la ripresa

Solidamente al primo posto, il mercato dell’arte statunitense è quello che ha fatto registrare la ripresa più forte, con le vendite cresciute del +33% e un fatturato di poco superiore ai 28 miliardi di $. Bene anche la Cina, che nel 2021 ha visto il suo mercato crescere del +35%, raggiungendo un valore complessivo di 13.4 miliardi che la consolida al secondo posto anche se ben lontana dagli Stati Uniti.

Fa meglio del mercato cinese, in termini di ripresa, quello del Regno Unito che lo scorso anno ha realizzato un fatturato di 11.3 miliardi di $, superiore del +14% rispetto al 2020 e che gli garantisce un sicuro terzo posto nello scacchiere internazionale dell’mercato dell’arte. Performance superlativa, infine, per la Francia che in un anno ha recuperato un +50% sul 2020 totalizzando il suo fatturato più alto degli ultimi 10 anni: 4.7 miliardi di dollari.

La suddivisione geografia del mercato globale dell’arte dal 2012-2021. Courtesy: Arts Economics

In crescita tutti i settori dell’arte

La ripresa del mercato registrata nel 2021 ha interessato tutti i settori. Da quello delle gallerie che, dopo il crollo del -20% nel 2020, è tornato a crescere raggiungendo un fatturato stimato attorno ai 34.7 miliardi di dollari (+18% su 2020), a quello delle aste che ha totalizzato 26.3 miliardi di dollari (+47%).

Nel settore delle gallerie, la ripresa è stata guidata dalle realtà con un fatturato tra i 5 e i 10 milioni di dollari (+35%), sospinte dal forte incremento della domanda d’arte da parte dei collezionisti multimiliardari. Mentre per quelle con un fatturato inferiore ai 250.000 $ la ripartenza è stata decisamente più debole (+6%).

A sostenere la crescita di questo settore, il ritorno delle fiere d’arte che hanno garantito un buon incremento nei fatturati delle gallerie arrivando a rappresentare più del 29% delle loro entrate. Percentuale importante, ma nettamente inferiore a quella del 2019 (43%).

Come è cambiato, dal 2019 al 2021, il peso dei vari canali di vendita per il settore delle gallerie d’arte. Courtesy: Arts Economics

Per quanto riguarda le case d’asta – la cui capacità di reazione ai problemi dettati dalla Pandemia è stata decisamente più rapida – il 2021 ha rappresentato un anno di piena ripresa con una crescente domanda d’arte sia attraverso i canali online che quelli offline. In particolare nella fascia più alta del mercato.

A trainare la crescita dei fatturati delle case d’asta, anche l’ottimo andamento delle private sales, cresciute del +32% per un valore complessivo di 4.1 miliardi che, sommati ai 26.3 delle vendite effettuate con aste pubbliche, porta il fatturato del settore a 30.4 miliardi di dollari (+45% sul 2020 e +19% sul 2019).

Tra i vari segmenti di mercato in cui operano le case d’asta, il più forte è stato quello della Post-War and Contemporary art che oggi rappresenta il 55% del mercato in valore con un fatturato pari a 6.7 miliardi di dollari (+42%).

Sostenuto da vendite eccellenti come quella della Femme Assise près d’une Fenêtre (Marie-Thérèse) (1932) di Picasso, aggiudicata da Christie’s per 104.3 milioni di dollari, troviamo al secondo posto il segmento della Modern art che pesa per il 22% sul valore dell’intero mercato. Nel 2021 il suo fatturato è cresciuto del +23% e ha raggiunto i 2.7 miliardi.

La composizione del valore del mercato delle aste d’arte per segmento d’offerta. Courtesy: Arts Economics.

Il mercato online continua la sua corsa

Protagonista dei momenti più bui della pandemia, il mercato online dell’arte anche nel 2011 ha continuato a crescere registrando un incremento un +7% sul 2020 che lo porta ad un valore complessivo stimato attorno ai 13.3 miliardi di dollari.

Le vendite online, peraltro, hanno rappresentato il 20% delle transazioni avvenute sul mercato globale dell’arte con un -5% rispetto al 2020, ma raddoppiate rispetto ai livelli pre-pandemici.

Questo calo è da imputarsi, in primo luogo, al settore delle gallerie che, ripartite a pieno ritmo le fiere, hanno “coltivato” meno questo canale che dal pesare per il 30% sulle loro vendite nel 2020 è calato fino al 20%.

Si consolida il mercato degli NFT

Anche se non conteggiato nei 65.1 miliardi del mercato dell’arte, il Report di Art Basel & UBS si sofferma, inevitabilmente, anche sul giovane fenomeno del mercato della Crypto Art e degli NFT legati all’arte che nel 2021 è cresciuto vertiginosamente, raggiungendo un valore complessivo di 2.6 miliardi di dollari su un mercato che, complessivamente, di miliardi ne vale 11.1 (nel 2019 si attestava sui 4.5 milioni).

Per quanto riguarda gli operatori di settore, il Report di Clare McAndrew rileva come solo un 6% delle gallerie si è affacciato, ad oggi, a questo mercato. Percentuale destinata certamente ad aumentare, considerando che un 19% dei galleristi ha dichiarato di essere interessato a questo segmento. Rimane ampia però la fetta di operatori che non ha nessuna intenzione di dedicarsi agli NFT (46%), mentre il restante 26% è ancora incerto su cosa fare.

Non troppo diversa la situazione nel mondo delle case d’asta, dove gli NFT sono entrati ma a valori finora limitati. Se si escludono, infatti, i 150 milioni di dollari di vendite effettuate da Christie’s (compresi i 69.3 milioni di Everydays: The First 5000 Days di Beeple) e gli 80 milioni di Sotheby’s, infatti, solo il 5% delle case di secondo livello ha venduto NFT nel corso dell’anno.

Anche in questo caso, comunque, la percentuale è destinata ad aumentare in tempi abbastanza brevi, considerato che il 28% degli operatori si è detto interessato ad aprirsi a questo particolare segmento entro i prossimi due anni.

Un 2022 all’insegna dell’ottimismo


Dopo le recenti difficoltà, tutto il settore guarda con grande ottimismo al 2022. Il 62% dei galleristi e mercanti intervistati per il rapporto si aspetta, infatti, un aumento delle vendite, mentre un altro 27% conta di rimanere in linea con il 2021 e solo l’11% teme una diminuzione.

Grande ottimismo anche per il settore delle aste, con l’81% delle case di secondo livello che si aspetta una crescita nei fatturati e solo un 6% che pensa al 2022 con un anno di calo.



Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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