Si riparte. Con l’asta 884 di Meeting Art, dedicata all’arte moderna e contemporanea, la stagione italiana delle aste si apre ufficialmente. 440 i lotti messi insieme dalla casa d’aste di Vercelli, suddivisi in tre fine settimana per un totale di 6 sessioni da sabato 16 gennaio a domenica 24 gennaio.
Guidano il catalogo opere di pregio a firma di Enrico Prampolini, Ennio Morlotti, Emilio Vedova e James Brown. Ma nella selezione di Meeting non mancano alcuni piccoli gioielli come il piccolo acquerello del 1960 di Carol Rama proposto al lotto 23 con una stima di 3000-4000 euro o quello di Piero Dorazio al lotto 62, datato 1964 e propost ocon una stima di 5-6.000 euro.
Tra i lotti più interessanti della prima sessione troviamo, al n. 70, un delicato acrilico e foglia d’oro su tela di Arturo Vermi del 1975, Esodo, valutato 8-10.000 euro. Seguono un acrilico di James Brown (lotto 72, stima 7-8.000 euro) e Dall’Alfabeto senza fine, olio del 1972 a firma di Emilio Scanavino (lotto 74, stima: 27-30.000 euro).
A lotto 85 abbiamo, poi, una tempera su cartoncino di Carla Accardi realizzata nel 1964 (stima: 32-36.000 euro) seguita, sei lotti dopo, da una faesite del 1972 di Emilio Vedova (lotto 91, stima: 72-80.000 euro).
Chiudono la prima sessione Opus 83G (1963) di Gerard Schneider (lotto 95, stima: 27-30.000 euro) e Tensione Astratta (1950) di Enrico Prampolini (lotto 100, stima: 90-100.000 euro).
Scorrendo le pagine del catalogo arriviamo alla terza sessione (domenica 29 gennaio) dove al lotto 191 troviamo Collina del Toffo (1955) di Ennio Morlotti, opera esposta alla Quadriennale Nazionale di Roma del 1955-56 e stimata 14-16.000 euro. Dieci lotti dopo troviamo, invece, una bella Natura morta con brocca (1947) di Filippo dei Pisis valutata 32-36.000 euro.
Tra le opere di Pop Art romana, mi piace segnalare un “Paesaggio Tv”(1973-78) di Mario Schifano al lotto 212 (stima: 8-9.000 euro). Al lotto 216 troviamo, invece, Pianura (2006) di Salvo, opera esposta in occasione della mostra Salvo, Palmo, il trono di Dio allo Studio d’Arte Raffaelli di Trento. Risale al 1966, invece, Note alla Casa di Faulkner, olio su tela di Valerio Adami proposto al lotto 220 con una stima di 54-60.000 euro.
Nella quinta sessione al lotto 309 troviamo un altro lavoro storico di Arturo Vermi, Incontri, verde Rio (1976), sempre in acrilico e foglia d’oro e stimato 12-15.000 euro a cui segue, poco dopo, un Erklaerte Nacht II (1989), olio su tela di Piero Dorazio presentato al lotto 313 con una stima di 21-24.000 euro. Dorazio che ritroviamo anche al lotto 326 con Salzz del 1996 (stima: 32-36.000 euro).
Al lotto 316 abbiamo, invece, delle Spirali del 1962 di Roberto Crippa (stima: 14-16.000 euro) che precede una bellissima tecnica mista su tela di Renata Boero (lotto 321, stima: 8-10.000 euro). Ma è sul finale che questa sessione si accende.
Prima con Georges Mathieu di cui viene proposto il cartone Composizione del 1954 (lotto 331, stima: 54-60.000 euro). Poi con Antonio Sanfilippo – suo lo stupendo Senza titolo del 1959 al lotto 339 (stima: 45-50.000 euro) – e Emilio Vedova, presente con un senza titolo del 1976 al lotto 340 (stima su richiesta).
Infine la sesta sessione, dove al lotto 430 troviamo un Cardinale (1975) in gesso di Giacomo Manzù (stima: 21-24.000 euro) seguita da una preziosa scultura di Aldo Mondino: Singe (1989) valutata 36-40.000 euro.
Seguono poi lavori di Ennio Morlotti, Giulio D’Anna, Mario Sironi – Il bosco (anni ’50) al lotto 439 con una stima di 54-60.000 euro – e James Brown con il top lot dell’asta: St. Bartolomeo III (1984), passata, tra le altre, dalla celebre Tony Shafrazi Gallery di New York e qui proposta con una stima di 105-120.000 euro.