L’ultimo week end di maggio a Torino ha avuto luogo The Phair, la fiera interamente dedicata alla fotografia, secondo punto focale dell’arte a Torino, dopo il periodo tradizionale di inizio novembre.
Intervista a Michele Coppola, direttore di Gallerie d'Italia in occasione dell'inaugurazione della sede torinese che sarà interamente dedicata alla fotografia.
Con la risposta a interpello n. 188 del 12 aprile 2022, l’Agenzia delle Entrate ha delineato il regime IVA applicabile alle cessioni di fotografie quali oggetti d'arte
L’anno 1947 segnò un momento importante per la fotografia italiana del Novecento. In quell’anno due autori con stili molto differenti, ma con la stessa forte personalità, posero le basi per una nuova e divergente stagione fotografica.
In tre puntate Silvia Berselli esperta di fotografia e capo dipartimento presso Il Ponte Casa d'Aste, ci guida attraverso la fotografia italiana del Novecendo, facendocene scoprire la grande ricchezza di creatività.
In un’epoca storica come la nostra, in cui la fotografia è diventata ormai qualcosa di pervasivo e onnipresente, chiedersi "di cosa parliamo quando parliamo di fotografia?" e tutt'altro che un interrogativo ozioso. Cerchiamo allora una possibile risposta, partendo dalla "Piccola storia della fotografia" di Walter Benjamin.
Per il progetto Prospettive, curato da Giulia Tosetti, lo scorso 25 settembre si è svolto da Tosetti Value, a Torino, un incontro di approfondimento legato alla mostra personale di Mishka Henner. L’incontro ha visto coinvolte in un dialogo molto interessante e proficuo, personalità tra loro anche molto diverse.
Audrey Hepburn e Gregory Peck che provano la Bocca della Verità; l'arte di Luigi Ghirri e "A sudden gust of wind", lavoro del 1993 in cui Jeff Wall riprende Hokusai. Ma cos'è la verità in arte? Seguiteci nella seconda ed ultima puntata di questo nostro speciale su arte, fotografia e verità..
Nell'età delle verità modificate, la fotografia d'arte, nel suo essere, tarlvolta, messa in scena o finzione, riscopre il suo ruolo di mezzo per comprendere meglio il mondo nel suo essere, come il teatro di Eduardo, realtà più vera del vero.
E' il 1948 quando Robert Doisneau decide di sperimentare qualcosa intorno agli sguardi obliqui e, complice il suo amico antiquario, si nasconde con la sua Rolliflex dentro la Galerie Romi, nel bel mezzo di Parigi. Su un lato della vetrina espone un quadro, per l’epoca osè, dove si vede una donna nuda, di spalle. E Doisneau riprenderà i passanti e le loro reazioni di sorpresa, curiosità più o meno morbosa e persino scandalo di fronte all’opera. Nasce così una serie di famosissimi scatti ricordata con il titolo Le regard oblique.
Una lettera di Raffaello (mai recapitata) a papa Leone X Medici, segna la rotta per la futura buona conservazione delle rovine antiche di Roma, inaugurando idealmente il secolo d'oro della città e ponendosi come nume della tutela moderna.