Laura e Angelo sono più che collezionisti. Appassionati, innamorati e totalmente trasportati dall’arte che collezionano con spontaneità, ma anche con un’attenta ricerca e una giusta dose di curiosità per i giovani artisti che stanno muovendo i primi importanti passi.
Forse perché è stata la prima intervista in presenza dopo tanti mesi di isolamento, forse perché il paesaggio che ci ha accompagnato fino al loro cancello era la Toscana dei primi giorni caldi di primavera, forse perché la dolcezza con cui hanno messo insieme i loro ricordi è stata davvero spontanea e autentica, ma è facile definire l’incontro con i “responsabili” della collezione The Place Collection come un momento davvero speciale.
Non li chiamo “responsabili” a caso. Infatti, ironica Laura inizia il suo racconto ammettendo che la colpa di tutto ciò è sua. Se oggi la famiglia Di Leo-Biganzoli ha messo insieme una collezione varia e artisticamente importante è proprio perché Laura è nata in una famiglia di collezionisti e non poteva pensare a una casa, una vita senza opere, senza oggetti d’arte a riempire gli spazi e la mente.
Così, da un aneddoto divertente del primo regalo di Laura ad Angelo ancora da fidanzati comincia la loro avventura, che potrebbe essere riassunta così: da Tano Festa a Tomàs Saraceno e chissà fino a dove.
Un vero e proprio viaggio, al quale si è unita ormai 23 anni fa loro figlia Federica, che trovandosi da sempre immersa in mostre, in visite a gallerie d’arte di tutto il mondo e convivendo quotidianamente con pezzi di arte contemporanea sta piano piano ereditando l’occhio, ma soprattutto il cuore del vero collezionista.
Un cuore plasmato dalle moltissime letture, da una sensibilità particolare nei confronti della poesia e di una filosofia che sia Laura sia Angelo dichiarano essere la loro filosofia nel collezionare, cioè il criterio del wabi sabi. L’amore per il fragile che indirizza inconsapevolmente la scelta estetica di alcune opere, la ricerca di una bellezza eterna che va al di là della bellezza perfetta tipicamente occidentale. Per dirla come Angelo: la bellezza del quotidiano e dell’ignorato.
Così è volato il nostro sabato pomeriggio. Grazie Laura e grazie Angelo per cosa state facendo, per come state collezionando e per come vi state prendendo cura del vostro patrimonio artistico.
Alla prossima, con la promessa di visitare con la giusta attenzione la vostra esposizione privata.