Una leggera brezza rompe l’afa di questo luglio diviso tra voglia di viaggiare e nuovi timori. E allora mi nascondo nel rifugio di sempre: l’arte. Scorro l’email e metto insieme un ultimo gruppo di mostre che non avevo avuto ancora il tempo di segnalarvi. Vediamole insieme partendo da Venezia dove la A plus A Gallery ospita, fino al 25 settembre una mostra di Beth Collar e Jesse Darling: Doppel. Per l’occasione, i due artisti, di base a Berlino, hanno realizzato una serie di nuovi disegni in cui affrontano la finitezza della realtà biologica e la fragilità del corpo umano.
A Torino, invece la Galleria Raffaella De Chirico ha da poco inaugurato la mostra Summer of Expectations con opere di Alejandro Cartagena, Andrea Chiesi, Ima Montoya e Andrea Sbra Perego. Una collettiva che pone l’attenzione su questa nostra strana estate in cui l’attesa, in passato celebrata come momento magico, che amplifica il desiderio, accende euforia e sottrae forza al risultato stesso, è diventata un elemento con cui convivere quotidianamente e difficile da gestire.
Rimanendo in Piemonte, da segnalare due mostre molto particolari, etrambe curate da Cinzia Tesio e Rino Tacchella e con la direzione artistica di Riccardo Gattolin. La prima è Filippo de Pisis, la realtà diventa poesia. Allestita negli spazi di Casa Francotto a Busca (CN), la mostra mette insieme quattordici olii su tela e sedici acquerelli scelti tra i lavori più significativi e maturi, che incarnano pienamente la poetica del pittore.
La seconda, invece, è in corso a Cherasco, nelle sale di Palazzo Salmatoris: Da Kandinsky a Wharol, l’arte del Novecento nei manifesti. A partire dal volume “Manifesti per l’arte. L’arte nel manifesto” di Dorian Cara, i curatori hanno selezionato 75 tra i manifesti delle mostre più iconiche del Secolo breve, strutturando un lungo percorso alla scoperta delle avanguardie che lo hanno attraversato e plasmato: dal surrealismo al cubismo, dall’astrattismo all’informale, dalla Body Art alla Pop Art, ripercorrendo le atmosfere delle gallerie più importanti della storia dell’arte contemporanea.
Si intitola Pratonera, dal nome di un quartiere di Cavriago, vicino a Reggio Emilia, ai piedi dell’Appennino, dove si trova il suo studio, la quarta personale di Nazzarena Poli Maramotti negli spazi della A+B gallery di Brescia. E proprio a questo luogo della sua famiglia, dei suoi affetti e ricordi, ma soprattutto di consuetudini che lo rendono casa e lo sottraggono in un certo senso dal passare del tempo, sono dedicate le tele, le ceramiche e le carte che compongono questa nuova mostra della raffinata artista emiliana.
Spostandoci a Pesaro, negli spazi del Centro Arti Visive Pescheria troviamo Mira il mare má lë, progetto site specific di Davide Mancini Zanchi alla prima prova all’interno di un’istituzione pubblica. Cura da Marcello Smarrelli, il progetto è frutto di un lavoro concepito dall’artista durante la pandemia e realizzato con l’obiettivo di creare un dialogo con l’architettura dei due spazi che lo caratterizzano: il Loggiato, sede dell’antico mercato del pesce, e la chiesa del Suffragio.
Infine, chiudo questa ultima rassegna estiva delle mostra che secondo noi meriterebbero la vostra attenzione portandovi nella mia città dove, al Forte Belvedere è in corso la mostra Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea. Una mostra che racconta, attraverso gli scatti di 75 fotografi, il fascino e la diversità dell’Italia, dei suoi paesaggi, della sua creatività e delle sue persone.
Un secolo e mezzo di storia in una composita antologia di scatti, per ricreare un’ideale galleria di ritratti e memorie, capace di testimoniare la ricchezza del Paese e al tempo stesso la straordinaria vitalità della fotografia italiana. Una selezione che, senza pretendere di essere esaustiva, si pone in ogni caso come una sfida, e un mezzo per esplorare scelte estetiche e linguaggi che hanno attraversato oltre 160 anni di immagini, tra foto d’atelier, pittorialismo, concettualismo, cronaca e ricerca artistica. Buone vacanze a tutti e continuate a seguirci!