Settimana intensa, la prossima, per il mercato italiano delle aste di arte moderna e contemporanea con ben tre case che batteranno i loro cataloghi nell’arco di soli quattro giorni: Wannenes (13/12); Cambi (14/12) e Martini Studio d’Arte (15-16/12). Per un totale di 660 lotti in vendita.
Iniziamo con Wannenes che per il suo appuntamento con l’arte moderna e contemporanea del 13 dicembre prossimo a Milano ha messo insieme un catalogo di grande qualità caratterizzato da una selezione strettissima – appena 29 lotti – a firma di alcuni dei maggiori artisti italiani del XX secolo.
Uno fra tutti Giorgio De Chirico a cui è dedicata una ampia sezione: ben 5 lotti per un valore complessivo tra i 648.000 e gli 832.000 euro e in cui spiccano una Piazza d’Italia del 1963 (lotto 14, stima: 150-250.000 euro) e una versione de Le Muse inquietanti del 1962 (lotto 16, stima: 380-420.000 euro).
Ma tra le opere più significative dell’asta Wannenes di questo dicembre abbiamo una monumentale Figura del 1930 di Mario Sironi dipinta ad olio su cartone (lotto 6, stima 70-90.000 euro); un affresco applicato su tela e riportato su tavola del 1941 a firma di Massimo Campigli e intitolato Sul fiume/Il ponte (lotto 11, stima: 65-75.000 euro).
E ancora: Quelques fleurs, disegno di Henri Matisse del 1954 realizzato come regalo di Natale a Madame Florence Gould, letterata americana (lotto 19, stima: 50– 70.000 euro) e 43.500.000 del 1992 di Maurizio Cattelan (lotto 27, stima: 80– 100.000 euro).
Due le tornate dell’asta di arte moderna e contemporanea di Cambi Casa d’Aste che metterà all’incanto i suoi 288 lotti durante la giornata del 14 dicembre. Nello specifico, il catalogo cambi prevede la vendita di una raccolta di importanti opere d’Arte Moderna e Contemporanea da collezioni private italiane (Lotti 1-228); una sezione di fotografia dedicata ai grandi maestri del Novecento (lotti 229-243) e una parte finale, che non sarà oggetto della presente “lettura catalogo”, dedicata ai maestri del fumetto e dell’illustrazione.
Nel suo insieme, va detto che si tratta di una selezione piuttosto modesta, con tanti nomi importanti rappresentati da lavori decisamente minori. Fanno eccezione alcune carte futuriste di Gino Severini – tra le quali spicca l’Homme Futur del 1937 (Lotto 120, stima: 15-20.000 euro) – e Fortunato Depero. Come merita attenzione la tela del 1917 di Roberto Marcello Baldessari, Riflessi su paese di Romagna (Lotto 125, stima: 20-30.000 euro).
Al lotto 134 abbiamo, invece, uno stupendo cartone di Lorenzo Viani: Monte Carchio (Paesaggio Apuano) del 1920 (stima: 30-40.000 euro). Seguono alcuni lavori apprezzabili di Filippo De Pisis e Felice Casorati, fino ad arrivare al lotto più pregiato di questo catalogo: Alzabandiera per Federico, lavoro del 1954 di Piero Dorazio (Lotto 165, stima: 75-95.000 euro).
Anche se, a mio avviso, l’opera più bella del catalogo Cambi è, in assoluto, l’incredibile disegno ad inchiostro di Domenico Gnoli, I Gladiatori (1960), che troviamo al lotto 175 con una stima di 20-30.000 euro. Niente di particolare da segnalare, infine, tra i 15 lotti di fotografia oggetto della seconda tornata.
Decisamente più denso di spunti e suggestione, il catalogo messo insieme dal bresciano Martini Studio d’Arte che batterà i suoi 343 lotti in due sessioni fissate per il 16 e il 17 dicembre prossimo e che si apre, come da tradizione, con una sezione molto ricca di opere legate alle ricerche ottico-cinetiche. Tra queste mi piace segnalare una Superficie modulata di Antonio Scaccabarozzi del 1970: Variazione sul quadrato n.4 (Lotto 15, stima: 10-12.000 euro).
Scorrendo le pagine si incontrano poi alcuni bei lavori di Bruno Munari – tra le quali una Scrittura illeggibile di un popolo sconosciuto datata 1972 (Lotto 37, stima: 3-4.000 euro) – e opere storiche di Gianfranco Baruchello e anche una scultura di Paolo Icaro. Ma i pezzi da novanta della prima sessione dell’asta Martini sono certamente Finbox (1998) di Carl Andre, proposta al lotto 53 con una stima di 150-200.000 euro e Titled (Art as Idea as Idea)’ [earth] (Eng.-Ita.) del 1967 di Joseph Kosuth che troviamo al lotto 56 con una valutazione di 80-100.000 euro.
Teste di serie di una selezione dedicata alle neoavanguardie veramente molto interessante, tra Land Art, Arte Concettuale, Minimal Art, Poesia Visiva e Poesia Sonora, e dove troviamo anche un bellissimo lavoro di Ketty La Rocca: Firenze – Piazza Demidoff del 1974 (Lotto 76, stima: 30-35.000 euro). Come interessanti sono gli inserti di fotografia di questo catalogo, a partire dal lotto 80, dove troviamo Modena 1971 (1971-72) di Luigi Ghirri (stima: 10-12.000 euro) e, poi, lavori storici di Michele Zaza, Franco Fontana o Minor White.
La qualità e la ricchezza della selezione di Martini per la sua asta autunnale è veramente incredibile. Si va da alcune chicche di Arte Povera a Gesti sul piano del 1973 di Giuseppe Chiari (lotto 117, stima: 4-5.000 euro) fino ad una bella selezione di opere storiche di Pittura Analitica, altro cavallo di battaglia, assieme all’arte ottico-cinetica, di Martini Studio d’Arte.
Nell’impossibilità di citare tutto quello che meriterebbe, concedetemi ancora un attimo di attenzione per segnalarvi la preziosa parentesi futurista della seconda sessione di questa asta dove abbiamo, in rapida sequenza, Donna con fiori rossi [Salotto giapponese] di Roberto Marcello Baldessari del 1918 (lotto 181, stima: 40-60.000 euro) e Paesaggio d’acciaio (1927) di Fortunato Depero (Lotto 182, stima: 160-180.000 euro).