La Galleria Continua ha annunciato, in questi giorni, la rappresentanza dell’opera dell’artista franco-venezuelano Carlos Cruz-Diez. Scomparso nel 2019, Cruz-Diez è considerato uno dei più importanti protagonisti dell’arte ottica e cinetica e, durante la sua carriera, ha sperimentato e sviluppato un gran numero di ricerche che rimangono emblematiche del suo linguaggio artistico.
Cruz-Diez ha condotto molte ricerche sulla teoria del colore e oggi è considerato uno dei pensatori chiave del XX secolo in questo ambito. Tanto che, con una pratica incentrata sull’esperienza percettiva dell’arte, la sua ricerca ha riposizionato il colore come forza primaria nel guidare la risposta visiva di un’opera d’arte.
La sua ricerca, inoltre, ha contribuito a riconsiderare le relazioni tra artista, spettatore e opera d’arte, inquadrando lo spettatore all’interno di un processo partecipativo radicato esclusivamente negli effetti del colore.
Attraverso installazioni site-specific, dipinti e stampe, gran parte del lavoro ottico di Cruz-Diez ruota, infatti, attorno alla percezione spaziale e alla partecipazione dello spettatore all’esperienza dell’arte.
L’approccio rigorosamente teorico di Cruz-Diez alla creazione artistica lo ha spinto a vedere il colore come un fenomeno fisico che può essere manipolato a seconda sia del contesto che dello spettatore. Le sue scoperte sono culminate in una delle sue serie più acclamate, Physichromie, iniziata nel 1959 e incentrata proprio sulla creazione dell’illusione del movimento attraverso la manipolazione della luce e del colore.
Basandosi sulla tecnica puntinista di George Seurat e sulle teorie del colore di Josef Albers, i lavori di questa serie, tra cui Physichromie Panam 229 e Physichromie 2577 , esplorano gli effetti fisici del colore sullo spettatore, incoraggiando al contempo l’esperienza della trasformazione del colore.
Le opere di questa iconica serie sono composte da sottili fasce colorate che si alternano tra strisce verticali di Plexiglass. Agendo come una “trappola di luce”, il colore della superficie cambia radicalmente a seconda della posizione dell’osservatore, mentre le bande colorate sembrano spostarsi e vibrare.
Le opere di questa serie sono state incluse in molte mostre di Op e Kinetic Art, inclusa la storica mostra The Responsive Eye al Museum of Modern Art di New York nel 1965.
Le sue continue sperimentazioni con tecniche e tecnologie non convenzionali, che ha giocato un ruolo fondamentale nel suo approccio all’arte, lo hanno posto all’avanguardia della rivoluzione digitale che, di li a poco sarebbe arrivata, consentendo al pubblico di creare opere uniche, assistite dal computer, con la sua caratteristica tavolozza.
Durante la sua carriera, Carlos Cruz-Diez è stato uno degli artisti più prolifici all’interno dello spazio urbano. Le sue opere sono, infatti, progettate per raggiungere un vasto pubblico e per essere parte della vita di tutti i giorni. Di conseguenza, diverse centinaia delle sue creazioni possono essere trovate sparse in tutto il mondo e occupano spazi che, grazie a loro, sono diventati iconici come l’aeroporto di Caracas in Venezuela o Place du Venezuela a Parigi.
In Francia, i suoi lavori sono parte integrante del patrimonio culturale di città come Clermont-Ferrand, Cambrai, Villetaneuse o La Roche-sur-Yon e ancora oggi le sue opere danno una “luce” speciale alle facciate dei negozi Prada in Asia, parte di un omaggio a lui reso dal marchio.
Nato a Caracas, in Venezuela il 17 agosto 1923, Carlos Cruz-Diez studia alla Escuela de Bellas Artes della città, dove ottiene il diploma di professore di arti applicate. Dopo un inizio nel campo della pubblicità che lo porta anche a New York, nel 1947 ha la sua prima mostra all’Instituto Venezolano-Americano de Caracas: “12 gouaches de Carlos Cruz-Diez”.
Successivamente vive per più di un anno in Spagna, a Barcellona, per poi trasferirsi a Parigi dove, nel 1955 espone i suoi lavori alla Galerie Denise René in occasione della mostra Le Mouvement.
Nel 1956 espone, invece, a Madrid, alla Galería Buchholz, dove presenta una serie di Parenchima e Oggetti Ritmici Mobili. Tre anni dopo, nel 1959, realizza i suoi primi Couleur Additive e le prime Physichromie. Nel 1960 si stabilisce definitivametne a Parigi. Sono questi i primi passi di una carriera lunga oltre 70 anni e durante la quale il corpus di lavori di Carlos Cruz-Diez – basato su tre condizioni del colore: sottrattivo, additivo e riflettente – si è sviluppato attraverso otto linee di ricerca: Couleur Additive, Physichromie, Induction Chromatique, Chromointerférence, Transchromie, Chromosaturation, Chromoscope e Couleur à l’Espace.
Le opere di Cruz-Diez sono oggi custodite in importanti musei e collezioni pubbliche di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art, New York; Tate Modern , Londra ; Museo d’Arte Moderna di Parigi; Centro Pompidou, Parigi; e Museum of Fine Arts, Houston, tra gli altri.