La Fondazione Balestra è uno di quei luoghi italiani un po’ magici e un po’ misteriosi. Tra le colline basse della Romagna, circondato dalla natura, all’interno del castello malatestiano di Longiano, il Museo di Tito Balestra racconta la storia artistica e gli interessi coltivati dall’artista durante la sua vita.
Flaminio, il nipote di Tito e Direttore della struttura, accompagnandoci tra le sale espositive e i balconi panoramici , ci ha raccontato la storia dello zio e di come oggi porta avanti la sua memoria.
La Fondazione quest’anno ha spento ormai più di trenta candeline e dal 2010 vanta un prestigioso riconoscimento conferitogli dalla Regione Emilia Romagna proprio per merito della pioniera attività di valorizzazione culturale svolta sul territorio.
In effetti tra laboratori didattici, l’accesso a una biblioteca e l’organizzazione della II edizione del concorso internazionale di composizione musicale Secondo orizzonte – musica dedicato al centenario della nascita di Tito Balestra, non si può parlare solo di museo, ma di una vera e propria istituzione culturale.
Certo, visitando la struttura si percepisce l’attenzione, la cura e la volontà di portare avanti e conservare al meglio questo patrimonio così vario. Ed è per questo che accanto ad una corretta esposizione, Flaminio ci ha raccontato del lavoro di archiviazione, dell’attenzione alle nuove donazioni e dei progetti innovativi a cui da sempre la Fondazione ha guardato. Come ad esempio un progetto di ormai una ventina di anni fa che prevedeva già allora il monitoraggio da remoto delle condizioni ambientali e dei parametri di sicurezza.
Non è mai facile scrivere di posti che ci emozionano. Per questo è meglio ascoltare direttamente chi nella Fondazione ci vive e permette a noi di godere di una collezione speciale come è quella di Tito Balestra.