“La bellezza salverà il mondo”. Lo afferma convintamente il principe Myškin ne L’ Idiota di Dostoevskij, una bellezza intesa precisamente in senso etico, capace di elevare l’umanità all’altezza dei suoi valori e ideali. E’ un appello che ci auguriamo risuoni nelle coscienze di chi oggi tiene le redini del mondo.
Essere circondati dalla bellezza – anche e soprattutto in senso estetico – non può che essere un balsamo benefico per le pupille, un conforto che contribuisce indubbiamente a non farci sentire sopraffatti dai foschi eventi contemporanei.
Il crescente interesse per le stampe d’arte da parte di una sempre più ampia platea di collezionisti pare rispondere a questo attuale sentire. L’ accessibilità all’acquisto dovuta ai prezzi contenuti rende le grafiche e le opere in edizione appetibili sotto il profilo finanziario. E se è pur vero che un multiplo non potrà mai raggiungere le performance di un pezzo unico, una stampa di qualità rientra a pieno titolo nel circuito collezionistico. Autore, tiratura, editore e stampatore sono i criteri guida per un acquisto oculato.
Opere che non hanno la pretesa di unicità e irripetibilità eppure conservano e mantengono le caratteristiche del tratto iconico e distintivo di artisti quotati e ricercati.
Le stampe hanno dimostrato in questi ultimi anni un’inaspettata resilienza in un contesto di rallentamento globale, secondo ArtTactic le vendite, a partire dal 2023, sono cresciute del 18,3% e risultano tutt’oggi in aumento. Le nuove generazioni di collezionisti hanno contribuito in maniera significativa a questo cambio di rotta, ne ha dato conferma il report di Art Basel e UBS sul collezionismo globale che ha individuato Millennials e GenZ quali maggiori acquirenti.
Sul versante fiere di settore il calendario internazionale appare ricco e di qualità. A marzo si sono tenute ben quattro kermesse quasi in contemporanea, la London Original Print Fair che ha celebrato il suo 40° anniversario pochi giorni prima che inaugurassero la Brooklyn Fine Art Print Fair e l’IFPDA Print Fair di New York, in Francia, durante le stesse date 27-30 marzo si è tenuta la Paris Print Fair che, in reciprocità con la fiera del disegno classico Salon du Dessin, ha mantenuto il focus sugli antichi maestri – con ottimi riscontri di vendite – seppure il gusto e la domanda stiano virando decisamente verso il contemporaneo.
Sul fronte del mercato secondario, secondo l’Artnet Price Database nel 2024 sono stati venduti all’asta 54.602 lotti di stampe – il numero più alto registrato nell’ultimo decennio – a cui si aggiunge il dato altrettanto positivo dell’Art Basel and UBS Survey of Global Collecting del 2024 il quale riporta che i collezionisti hanno aggiunto il 16% in più di stampe, multipli e fotografie alle loro collezioni.
Anche il mercato primario sta recependo il trend, tra le cosiddette mega gallerie White Cube di Londra è tornata a partecipare dopo più di dieci anni alla London Original Print Fair presentando una corposa selezione di multipli degli artisti della scuderia. Lo stesso Honey Luard, senior director of Editorial di White Cube ha dichiarato che “Il mercato delle edizioni è uno spazio entusiasmante in cui lavorare in questo momento”.
Noi continuiamo a confidare nella bellezza, anche quella declinata in serie.