Dal 31 ottobre al 2 novembre 2025 (con preview il 30), torna a Torino Artissima, la più importante fiera italiana dedicata esclusivamente all’arte contemporanea. Nata nel 1994 e giunta alla sua 32ª edizione, la fiera diretta da Luigi Fassi conferma la sua vocazione a essere laboratorio di ricerca, piattaforma di sperimentazione e finestra privilegiata sul dialogo tra mercato e pensiero critico.
Ogni anno, Artissima si intreccia con la vita culturale torinese, trasformando la città in un vero e proprio festival dell’arte. “Torino sa vivere d’arte,” sottolinea Luigi Fassi, “e Artissima è il metronomo della sua emozione autunnale.”
Quest’anno, l’Oval Lingotto Fiere si trasformerà ancora una volta in un crocevia di linguaggi, idee e visioni, accogliendo 176 gallerie provenienti da 36 Paesi su cinque continenti, di cui 63 presenteranno progetti monografici e 26 parteciperanno per la prima volta. Numeri che confermano il prestigio internazionale di una manifestazione capace di intrecciare collezionismo, ricerca curatoriale e nuove forme di fruizione artistica.
“Manuale operativo per Nave Spaziale Terra”: un tema che guarda al pianeta
Il tema scelto per l’edizione 2025, Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, si ispira all’omonimo libro del 1969 di Richard Buckminster Fuller, visionario architetto, designer e inventore americano. Fuller immaginava il pianeta come una gigantesca astronave condivisa, affidata alla responsabilità dei suoi abitanti, i quali devono imparare a guidarla senza istruzioni, cooperando per garantirne la sostenibilità e l’equilibrio.
Luigi Fassi, giunto alla sua quarta direzione, riprende questa metafora come invito a riflettere sul ruolo dell’arte contemporanea nella costruzione di una consapevolezza collettiva. “Il destino non ci ha lasciato istruzioni — spiega Fassi — ma l’arte può aiutarci a scriverle, superando le barriere tra discipline e stimolando uno sguardo più ampio, cooperativo e sostenibile.”
Il tema non è soltanto un titolo evocativo: diventa una griglia concettuale che attraversa la fiera in ogni suo aspetto, dalle mostre alle collaborazioni con le istituzioni cittadine, fino ai progetti speciali che animano Torino durante i giorni di Artissima.
Nelle parole di Luigi Fassi, “Artissima è un punto d’incontro tra il collezionismo istituzionale e quello privato, ma anche uno spazio dove l’emozione immediata del contatto con l’arte si traduce in conoscenza e responsabilità”.
L’edizione 2025 vuole dunque stimolare un collezionismo più consapevole, orientato alla ricerca e alla visione critica. In un contesto globale dove il mercato tende alla standardizzazione, la fiera torinese riafferma la propria missione: dare spazio alle idee prima che ai numeri, e valorizzare gli artisti che interrogano il nostro tempo.
Per questo, le gallerie selezionate spaziano da nomi storici del mercato europeo a realtà emergenti provenienti da Africa, Asia e America Latina, offrendo una panoramica autenticamente globale.

Le sezioni della fiera: tra fisico e digitale
Artissima 2025 mantiene la sua struttura ormai consolidata in quattro sezioni principali e tre curate.
Le sezioni principali comprendono: la Main Section, cuore pulsante della fiera, dove gallerie affermate presentano opere di artisti internazionali e italiani di rilievo; le New Entries, dedicate alle gallerie giovani, con meno di cinque anni di attività, che portano una ventata di sperimentazione; Monologue/Dialogue, che mette in dialogo artisti diversi o presenta focus monografici; Art Spaces & Editions, riservata a fondazioni, spazi no-profit, archivi e case editrici.
Le sezioni curate, invece, danno voce alla ricerca più avanzata: Disegni, che esplora il disegno come linguaggio autonomo e contemporaneo; Present Future, dedicata ai giovani artisti emergenti; Back to the Future, che riscopre figure storiche e pionieri dell’arte contemporanea spesso trascurati dal mercato.
Oltre alla sezione espositiva, Artissima propone un programma di esperienze parallele che ampliano la percezione della fiera. Tra queste: anonymous art project, piattaforma filantropica giapponese che riflette sul valore dell’anonimato nell’arte contemporanea; Artissima Junior, laboratorio d’arte con Stefano Arienti dedicato ai giovani visitatori; MADE IN, il programma di residenze d’artista in azienda; WoW – World of Words, area editoriale e di talk; e Artissima Digital, con audioguide, contenuti multimediali e i Walkie Talkies, conversazioni tra curatori e artisti che accompagnano il pubblico lungo il percorso.
La dimensione digitale, ormai parte integrante dell’esperienza, è pensata non come alternativa, ma come estensione sensibile della visita in fiera.
Questa articolazione rende Artissima una fiera unica nel suo genere: non soltanto una piattaforma di vendita, ma anche un dispositivo curatoriale capace di rispecchiare le trasformazioni del pensiero artistico e culturale.
Anche nel 2025, il pubblico potrà scoprire una serie di progetti diffusi in collaborazione con istituzioni e spazi simbolo della città. Le Gallerie d’Italia, la Pinacoteca Agnelli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il MEF Museo Ettore Fico e l’Hotel Principi di Piemonte saranno solo alcuni dei luoghi coinvolti in un programma che abbatte le barriere tra fiera e territorio.
Progetti speciali: l’arte come esperienza
Tra i progetti più attesi di questa edizione spicca “The screen is a muscle”, realizzato con Intesa Sanpaolo alle Gallerie d’Italia – Torino e curato da Luca Lo Pinto.
Si tratta della quarta edizione della rassegna di film e video d’artista ospitata nella sala immersiva del museo, ispirata alla celebre opera The Mind is a Muscle (1968) di Yvonne Rainer. Il progetto riflette sul corpo, il digitale e gli stereotipi di genere, intrecciando immagini in movimento e interventi sonori ideati da Martina Ruggeri.
Al Parco Michelotti, nello spazio dell’ex Giardino Zoologico, prende vita “New Acid” (2019) dell’artista Basim Magdy, in collaborazione con la galleria Hunt Kastner di Praga. L’opera, un cortometraggio surreale in cui gli animali di uno zoo comunicano tramite chat immaginarie, invita a riflettere sul destino collettivo delle specie viventi. La proiezione sarà accompagnata da una colonna sonora site-specific curata dal C2C Festival, che trasforma l’ambiente naturale in un paesaggio sonoro ipnotico.
All’Hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze, l’artista Renato Leotta presenta invece Vittoria sul Sole, progetto in collaborazione con la galleria Sprovieri di Londra. Attraverso un processo di osservazione poetica del paesaggio, Leotta trasforma fenomeni naturali come l’eruzione vulcanica in immagini sospese tra scienza e poesia.
Alla Pinacoteca Agnelli, l’opera Vitruvian Figure (Juventus) di Paul Pfeiffer, vincitore del Premio Pista 500 2024, dialoga con il tema della performance e della produzione di massa. L’artista americano indaga il rapporto tra sport, spettacolo e identità collettiva, trasformando il corpo in un simbolo universale di aspirazione e desiderio.
Infine, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita Portrait di Angharad Williams, vincitrice del Premio illy Present Future 2024. La mostra indaga la rappresentazione e la storia della ritrattistica aristocratica, fondendo realismo magico e riflessione sulla costruzione dell’identità.

Premi, collaborazioni e nuovi dialoghi
Artissima 2025 conferma la propria vocazione come piattaforma di talent scouting e sostegno alla creatività. In questa edizione saranno assegnati 13 premi, tra collaborazioni aziendali, riconoscimenti istituzionali e borse di ricerca.
Tra i più noti: il Premio illy Present Future, il Premio Orlane per l’Arte, il Premio Tosetti Value per la Fotografia, e il Premio VANNI #artistroom, dedicato al dialogo tra arte e design.
Accanto a questi, due riconoscimenti celebrano figure fondamentali del panorama italiano: il Matteo Viglietta Award e il Carol Rama Award, sostenuto quest’anno anche dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
Completano il quadro i premi istituzionali promossi da fondazioni e musei, come il Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad Arte, il Premio Pista 500, il Premio Ettore e Ines Fico, e il Vilnius Residency Prize.
Questi riconoscimenti riflettono la natura di Artissima come rete di cooperazione tra pubblico e privato, dove il mercato diventa strumento per la crescita culturale e la valorizzazione della ricerca artistica.
Una fiera che guarda al futuro
A oltre trent’anni dalla sua fondazione, Artissima continua a essere un laboratorio di idee e di relazioni, più che un semplice evento commerciale.
La sua forza risiede nella capacità di unire rigore curatoriale e apertura sperimentale, costruendo un modello di fiera che è anche piattaforma culturale, osservatorio e archivio in evoluzione.
Il tema di quest’anno, “Manuale operativo per Nave Spaziale Terra”, racchiude perfettamente la vocazione di Artissima: un invito a prendersi cura del pianeta attraverso la creatività, l’immaginazione e la collaborazione.
In un mondo attraversato da crisi ambientali, sociali e geopolitiche, l’arte si offre come bussola simbolica per orientarsi tra le complessità del presente.
Torino, ancora una volta, diventa il ponte tra locale e globale, tradizione e sperimentazione, materia e pensiero. E Artissima, come ogni anno, è la sua voce più contemporanea.




