Dalla Modernità alla Contemporaneità: Vienna al centro del mercato europeo
Dopo la selezione di capolavori di Arte Moderna, Dorotheum prosegue la sua settimana dedicata all’arte del Novecento con l’asta di Arte Contemporanea del 19 novembre a Vienna.
Un catalogo denso e raffinato che mette in dialogo le poetiche dell’Informale, dell’Astrazione e dell’Arte Concettuale, fino alle icone della Pop Art e della ricerca analitica.
Un percorso che restituisce la complessità di un secolo in cui la materia diventa pensiero, e il gesto si fa linguaggio universale.
Il linguaggio della materia: Fautrier, Hartung, Leoncillo

L’apertura è affidata all’Arte Informale, con la vibrante composizione Le Maquis di Jean Fautrier (lotto 202, stima €150.000–200.000), in cui la materia si carica di memoria, evocando i rifugi dei combattenti della Resistenza francese.
Accanto, T1963-K28 (lotto 203, €80.000–150.000) di Hans Hartung traduce il gesto in ritmo, un’azione pittorica che diventa libertà, energia e musica visiva.
Nella scultura Paesaggio siciliano (lotto 208, €120.000–180.000), Leoncillo Leonardi abbandona ogni riferimento figurativo per entrare nel cuore della materia, tra fratture, smalti e incisioni che raccontano la tensione drammatica del suo tempo.

Geometria e corpo: da Albers a Gormley
La pittura torna a farsi misura e armonia con Study for Homage to the Square: Heavy + Bright under Veil (lotto 215, €240.000–340.000) di Josef Albers, dove il colore diventa struttura e meditazione.
In dialogo ideale, la scultura Small Splice IV (lotto 214, €280.000–380.000) di Antony Gormley reinterpreta il corpo umano come architettura dello spazio: blocchi di ferro che costruiscono una figura solida e fragile insieme, sospesa tra peso e coscienza.

La visione italiana: Accardi, Sanfilippo, Dorazio, Castellani
Anche in questa asta, l’arte italiana del dopoguerra occupa un ruolo centrale.
Le opere di Carla Accardi e Antonio Sanfilippo testimoniano l’evoluzione di una ricerca che unisce segno, ritmo e colore: Integrazione (lotto 239, €50.000–70.000) e Scuro blu (lotto 242, €150.000–200.000) della Accardi, insieme all’Untitled (lotto 238, €40.000–60.000) di Sanfilippo, dialogano nella costruzione di uno spazio visivo dinamico e sensuale.
Untitled (progetto per mosaico) (lotto 237, €50.000–70.000) di Pietro Dorazio porta la luce dentro la geometria, mentre Superficie 181 (lotto 240, €85.000–110.000) di Giuseppe Capogrossi rinnova il suo linguaggio segnico, riconoscibile e arcaico come un alfabeto.
Tra le estroflessioni, Superficie bianca (lotto 264, €200.000–320.000) di Enrico Castellani e Arancione (lotto 265, €45.000–65.000) di Agostino Bonalumi trasformano la pittura in oggetto plastico, unendo rigore e vibrazione luminosa.

Tra gesto e concetto: Boetti, Kounellis, Schifano
L’orizzonte concettuale emerge con forza in Svelare e rivelare (lotto 236, €28.000–38.000) di Alighiero Boetti, dove il ricamo si fa linguaggio mentale, e in Untitled (lotto 312, €80.000–120.000) di Jannis Kounellis, testimonianza della sua poetica materica e della tensione tra oggetto e significato.
Accanto a loro, Orizzontale (lotto 305, €18.000–25.000) di Mario Schifano e La valle (lotto 304, €35.000–50.000) di Salvo rivelano due declinazioni della pittura italiana degli anni Settanta: l’una istintiva, urbana e veloce, l’altra sospesa e metafisica.

Dialoghi internazionali: da Botero a Warhol, fino a Lee Ufan
La dimensione internazionale del catalogo si conferma con opere che attraversano continenti e poetiche.
Man Eating (lotto 216, €160.000–240.000) di Fernando Botero celebra la sensualità del volume e la lentezza del gesto pittorico, mentre Sosa Voridis (lotto 249, €100.000–150.000) di Andy Warhol immortala una figura della mondanità newyorkese, un ritratto iconico della società dell’immagine.
Chiude idealmente il percorso From Line No. 790256 (lotto 256, €100.000–150.000) di Lee Ufan, in cui ogni pennellata è tempo e respiro, sintesi di filosofia orientale e minimalismo occidentale.

Una settimana di arte e collezionismo a Vienna
Con le aste di Arte Moderna e Arte Contemporanea, Dorotheum propone un itinerario completo attraverso il Novecento, mettendo in luce il dialogo continuo tra passato e presente, materia e idea, gesto e pensiero.
Una settimana che riafferma Vienna come capitale del collezionismo europeo, dove le voci dell’arte italiana, europea e internazionale si incontrano in un racconto coerente e vitale.




