Si è chiusa con risultati solidi l’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Cambi Casa d’Aste, tenutasi martedì 2 dicembre a Milano, che ha raggiunto un fatturato complessivo di 1.900.000 euro e il 60% di lotti venduti. L’appuntamento pre-natalizio ha confermato l’interesse del mercato per un’offerta ampia e trasversale, capace di unire nomi storicizzati e linguaggi più attuali.
Il catalogo, composto da 160 opere, ha offerto una panoramica articolata del Novecento e della contemporaneità, registrando un’elevata partecipazione sia in sala sia online. Tra i risultati più brillanti spicca lo Studio per Edicola (1991) di Arnaldo Pomodoro, aggiudicato a 47.600 euro contro una stima di 25.000–35.000 euro, e il raffinato Vaso di fiori(1936) di Filippo de Pisis, che ha raggiunto 87.600 euro a fronte di una stima di 20.000–30.000 euro.
Molto positivo anche l’andamento per Salvo, il cui Senza titolo ha quasi quadruplicato le attese, passando da una stima di 5.000–6.000 euro a 19.300 euro. Notevoli le aggiudicazioni per Antonio Donghi, con Frutta (1937) venduto a 75.100 euro e Strumenti musicali, già esposto alla Quadriennale di Roma del 1943, salito fino a 125.100 euro.
Top lot assoluto della vendita è stato Tenderly di Piero Manzoni, olio su tela del 1950 circa, battuto a 274.100 euro (stima 120.000–180.000 euro), confermando la forza del mercato per l’artista.
Un capitolo significativo è stato dedicato alle opere della Fondazione San Patrignano, la cui sezione benefica ha totalizzato 351.180 euro, con un incremento del 193% sulle stime e il 66% di venduto, destinando il ricavato a progetti di efficientamento energetico della Comunità. I risultati complessivi confermano la vitalità del comparto e la crescente attenzione verso cataloghi curati e di qualità.




