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Accardi e De Chirico guidano il catalogo dell’asta Finarte di aprile

del

Roma – 279 lotti per una straordinaria asta di arte moderna e contemporanea. Tutto pronto per l’appuntamento del prossimo 19 aprile nella sale room di Finarte, che batterà il suo catalogo primaverile in un’unica tornata a partire dalle ore 15:00. L’esposizione delle opere, invece, sarà aperta al pubblico dal 14 al 18 aprile, con orario 10-18.

Tra i pezzi più importanti dell’asta, spiccano opere provenienti dalla collezione del noto critico e giornalista d’arte Vito Aculeo (lotti 1-29), scomparso nel 2000. Finarte aveva già battuto all’asta alcune opere della sua collezione nel 2002. Inoltre, sono presenti lotti appartenenti alla collezione del fotografo Nino Lo Duca e, infine, opere d’arte-gioielli (lotti 262-279), curate da Georgia Bava e Vittoria Tomasini.

Tra i gioielli d’artista, spiccano un’opera di Roy Lichtenstein (lotto 276) con una stima tra i 6.000 e i 7.000€, e un’opera di Yves Klein (lotto 277) intitolata Petite Venus Bleue (1956/57), una scultura/pendente in bronzo dorato e dipinto con il blu IKB con custodia in plexiglass, è l’esemplare 226 di 500, con una stima leggermente più alta (7.000-10.000€).

LOTTO 277. Yves Klein, Petite Venus Bleue, 1956_57

L’asta offre anche opere di alcuni tra i più grandi artisti del ‘900. Ad esempio, il lotto 85 Cavalli nel giardino dell’eden, un olio su tela di Giorgio de Chirico risalente alla fine degli anni ’50. Nonostante le quotazioni dell’artista abbiano subito un calo negli ultimi anni, quest’opera si colloca tra i due lotti con la stima più alta dell’asta, insieme a Rosso Azzurro (lotto 152) di Carla Accardi, con una valutazione tra i 50.000 e i 70.000€.

Carla Accardi, figura di spicco dell’arte povera italiana, è nota per le sue opere caratterizzate da un automatismo segnico e l’uso delle tempere fino agli anni ’60. Le sue creazioni più celebri risalgono agli anni ’50, ’60 e ’70, come dimostra la stima dell’opera presente in asta.

LOTTO 152. Carla Accardi, Rosso Azzurro, 1960

In catalogo, tra le opere con una stima tra i 30.000 e i 40.000 €, troviamo lavori di artisti di grande rilevanza nel panorama artistico internazionale. Tra queste è importante segnalare il lotto 80, un olio su tela del 1974 di Renato Guttuso intitolato Peperoni (Studio per la Vucciria). Quest’opera è stata utilizzata come studio per la nota opera dell’artista Vucciria, anch’essa del 1974, ora esposta a Palermo presso Palazzo Steri. La tela raffigura un angolo del mercato di Palermo, appunto la Vucciria, e i prodotti esposti nelle bancarelle sono descritti con grande attenzione e velocità di colori come è ben visibile dal lotto presente in asta. Un’altra opera di grande interesse è il lotto 153 di Piero Dorazio il cui mercato continua ad essere in grande ascesa sia in Italia che a livello internazionale. Tra le sue opere con le valutazioni maggiori, troviamo quelle realizzate tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 come, appunto, l’olio su cartone, un Senza titolo del1963, proposto in asta da Finarte.

LOTTO 189. Oliviero Rainaldi, Caduti

Sempre con una stima tra i 30.000 e i 40.000 troviamo, poi, l’opera Studio per l’invito alla mostra alla Galerie J di CY Twombly (lotto 121), galleria nata nel 1961 a Parigi da Jeannine de Goldschmidt come spazio espositivo per promuovere l’attività di nouveaux realistes, e Senza titolo del1984 di Emilio Vedova (lotto 108). Infine, ci piace segnalare il lavoro di Mimmo Rotella al lotto 145 (stima 19.000-21.000€), le cui quotazioni stanno lentamente risalendo dallo scorso anno, e Michelangelo Pistoletto con l’opera Scimmia del 1972 con una stima tra 10.000 e 15.000€. Altro lotto su cui porre l’attenzione è lo smalto e pastello su tela di Mario Schifano, lotto 127 Paesaggio anemico della prima metà degli anni ’70. Nelle sue opere definite “paesaggio anemico” l’artista vuole evocare la rappresentazione della natura con piccoli particolari o scritte allusive.

LOTTO 121. Cy Twombly, Studio per l’invito alla mostra alla Galerie J, 1961

Tra le opere con stime inferiori rispetto ai lotti sopra menzionati vorrei ricordare il lotto 191 di Robert Barry, considerato uno dei più importanti rappresentanti dell’arte concettuale, Senza titolo del 1995(stima 6.000-8.000€). Tra le sculture presenti in asta, meritano particolare attenzione i lotti 189 e 190 di Rinaldi Oliviero, artista che negli anni 90 indaga sulla rappresentazione di figure umane isolate. Infine, tra i lotti con stime al di sotto dei 1.500€ evidenziamo il lotto 107 di Antonio Corpora, un acquerello su carta; il lotto 86 si Renato Guttuso, Volto femminile; il lotto 69 dell’artista Angelo del Bon che sta vedendo crescere l’attenzione negli ultimi anni. Ed infine altri due lotti di Cy Twombly (117 e 118).

LOTTO 107. Antonio Corpora, Senza Titolo, 1989
Chiara Lorenzon
Chiara Lorenzon
Chiara Lorenzon, laureata in Storia dell'Arte, ha lavorato come assistente gallerista e nel servizio clienti di case d’aste. Dal 2023 collabora con Collezione da Tiffany.

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