Tra rallentamenti e segnali di ripresa
I primi sei mesi del 2024 confermano il rallentamento del mercato dell’arte dopo un 2023 di fisiologico assestamento, successivo a un 2022 da record.
Le principali case d’asta, tra cui Christie’s, Sotheby’s e Phillips, hanno registrato una contrazione a doppia cifra nel giro d’affari, con una diminuzione delle offerte e scelte dei collezionisti più conservative.
Nonostante una ritrovata vitalità post-pandemica e ottimi livelli di affluenza, il settore fieristico mostra una certa cautela negli acquisti, soprattutto nei giorni successivi a quelli di apertura dedicati ai principali collezionisti.
Questi trend sono stati evidenziati nella presentazione del report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private, tenutasi presso l’Auditorium Deloitte a Roma. Ernesto Lanzillo, Leader di Deloitte Private Italia, ha spiegato: “La domanda globale di collectibles ha rallentato soprattutto nella fascia alta del mercato, con un atteggiamento di maggior prudenza negli ultimi mesi. Tuttavia, i collezionisti continuano a dimostrare interesse per beni di qualità, mantenendo livelli di fatturato comparabili ai due anni precedenti.”
Alessandra Di Castro, Presidente del Gruppo Apollo, ha sottolineato le sfide normative e fiscali che ostacolano il mercato dell’arte in Italia, come l’IVA al 22% e l’aliquota del 10% sull’importazione di beni d’arte, le più alte in Europa. Di Castro ha avvertito: “Senza interventi correttivi, rischiamo danni occupazionali e delocalizzazioni. Sono necessarie migliorie nella riduzione dell’IVA e incentivi fiscali per l’arte.”
A livello globale, il mercato dell’arte ha visto una riduzione del fatturato del 28% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Christie’s, ad esempio, ha registrato un fatturato totale di $2,1 miliardi, in calo rispetto ai $2,7 miliardi dello stesso periodo del 2023 e ai $4,1 miliardi del 2022. Tuttavia, la casa d’aste ha mantenuto un tasso di vendita del 87% e un indice del prezzo di martello rispetto alla stima bassa del 111%, migliorando del 4% rispetto al 2023.
Guillaume Cerutti, CEO di Christie’s, ha dichiarato: “In un contesto macroeconomico sfidante, abbiamo mantenuto o migliorato tutti gli altri indicatori chiave.”
Le fiere d’arte italiane mostrano segnali di ripresa, nonostante una certa cautela negli acquisti. Roberta Ghilardi, Art & Finance Manager di Deloitte Private Italia, ha osservato: “Le fiere d’arte hanno registrato ottimi livelli di affluenza, ma le vendite sono state riflessive. Art Basel a Basilea ha visto un aumento dell’11% nei visitatori, ma gli acquisti sono stati prudenti.”
Un trend interessante è l’aumento dei nuovi acquirenti tra le generazioni più giovani. Barbara Tagliaferri, Partner e Art & Finance Coordinator di Deloitte Italia, ha commentato: “I nuovi acquirenti, soprattutto under 40, continuano a trainare la domanda, con un crescente interesse per artisti millennial ultra-contemporanei.”
Christie’s ha registrato un aumento del 35% di nuovi clienti, con oltre un terzo costituito da Millennials.
Il mercato dell’arte nel primo semestre del 2024 ha vissuto un periodo di rallentamento, ma ci sono segnali di ripresa e resilienza. Le principali case d’asta e le fiere internazionali continuano a navigare tra sfide e opportunità, mantenendo un interesse vivo per l’arte di qualità e aprendo nuove prospettive per il futuro del settore.
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