Tutto pronto per l’asta invernale di Arte modena e contemporanea dalla Casa d’aste Il Ponte di Milano che la prossima settimana batterà, nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Crivelli, un catalogo di 243 opere suddivise in due tornate: la prima fissata per martedì 15 dicembre (ore 15:30) con, in asta, dal lotto 1 al lotto 67 e la seconda che si terrà mercoledì 16 dicembre (15:30) e vedrà in vendita i lotti dal n. 100 al n. 276.
«Come sempre – spiega Freddy Battino, direttore del dipartimento di arte moderna e contemporanea della casa milanese – “fil rouge” dell’asta è la ricerca di opere particolari, selezionate con l’obiettivo di dar vita ad una raccolta “fuori dal coro”, ricca di proposte e suggerimenti che travalicano i trend e le mode con la sottesa presunzione di anticipare l’eco e la notorietà dei nomi, privilegiando la rarità delle opere».
«Non proponiamo nomi, ma opere d’arte molto speciali – prosegue – Tutte le opere, infatti, sono state selezionate accuratamente sulla base di precisi denominatori comuni: in primis la qualità, la provenienza, la storia e non ultima la rarità».
Una caratteristica, quella descritta da Battino, che emerge in modo chiaro sfogliando le pagine del catalogo dove un’attenzione speciale è dedicata a diverse correnti di spicco del Novecento.
Nel campo del figurativo e astrattismo italiano troviamo tra le proposte della casa d’aste di via del Pontaccio a Milano, una tempera futurista di Giacomo Balla, rappresentante il tema Forze Pessimiste e Ottimiste del 1922 (€ 30.000 – 40.000, lotto 2).
Abbiamo poi Massimo Campigli con diversi esemplari, tra cui un rarissimo olio del 1918 proveniente dalla Galerie Jeanne Bucher di Parigi (€ 25.000 – 30.000, lotto 8); e ancora, un bronzo di Mino Rosso del 1931 dalla ricca storia espositiva (€ 12.000 – 18.000, lotto 1), un grande olio su tela Contadino calabrese di Renato Guttuso del 1950 (€ 15.000 – 25.000, lotto 19), e Atanasio Soldati con Composizione del 1951: un olio su tela esposto alla mostra antologica dedicatagli dalla Galleria civica di Torino (€ 20.000 – 30.000, lotto 37).
Restando in Italia, ma guardando agli impulsi culturali che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra, troviamo in catalogo un eccezionale esempio di Pop Art Italiana: un decollage di Mimmo Rotella del 1962 (€ 20.000 – 30.000, lotto 33) e, sul versante romano, Sergio Lombardo e Cesare Tacchi in veste di esponenti della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”.
Il percorso di proposte prosegue, poi, con l’Informale internazionale. Qui spiccano Karel Appel, con il capolavoro Angoisse del 1960 (€ 130.000 – 160.000, lotto 28), Pierre Alechinsky con un olio del 1962 (€ 30.000 – 50.000, lotto 29), Hans Hartung con una graffiante carta del 1953 (€ 40.000 – 60.000, lotto 21), e un materico Antoni Tàpies proveniente dalla Galerie Maeght di Parigi del 1957 (€ 30.000 – 40.000, lotto 22).
Sempre in ambito Informale, nel catalogo del Ponte non mancano gli italiani con Sfera del 1986 dal diametro di 30 centimetri di Arnaldo Pomodoro (€ 80.000 – 100.000, lotto 58), Spazio Totale del 1953 – 1954 di Mario Nigro proveniente dalla Galleria Martano e Galleria dell’Ariete (€ 15.000 – 25.000, lotto 36).
Scorrendo le pagine abbiamo, poi, Enrico Baj con un Situazioni, esposto nel 1963 alla Cordier and Ekstrom Gallery di New York (€ 12.000 – 18.000, lotto 32), un olio di Piero Dorazio del 1979 proveniente dalla Andre Emmerich Gallery di New York (€ 30.000 – 40.000, lotto 54) e un grande Emilio Scanavino del 1980 La Montagna dalla ricca storia espositiva e bibliografica (€ 20.000 – 30.000, lotto 24).
In asta anche una ricca raccolta di opere del Gruppo Zero e dell’Arte Concreta, in cui risaltano i nomi di importanti esponenti come Agostino Bonalumi, con opere dagli anni ‘60 agli anni ‘80, tra cui Rosso del 1965 (€ 40.000 – 60.000, lotto 57), Paolo Scheggi con Intersuperficie curva del 1965 (€ 80.000 – 100.000, lotto 44) e un iconico Enrico Castellani del 1967, già esposto nel 2011 alla mostra Italian Zero & avangarde ‘60s al MAMM di Mosca (€ 180.000 – 240.000, lotto 49).
Inoltre, sarà presente Max Bill con un acrilico del 1972 (€ 50.000 – 70.000, lotto 43). Da segnalare anche due storiche opere su carta rispettivamente di Sam Francis Senza titolo (Yellow splashes) del 1956 (€ 130.000 – 160.000, lotto 27) e Senza titolo di Cy Twombly del 1960 proveniente dalla Galleria La Tartaruga di Roma (€ 55.000 – 70.000, lotto 25).
Presente anche una biro di Alighiero Boetti del 1983 Aerei (€ 80.000 – 100.000, lotto 64), proveniente dagli eredi Bellini proprietari del ristorante Scaletta di Milano, modaiolo crocevia di artisti alla fine degli anni ‘80.
Infine, la scultura come da tradizione trova in catalogo uno spazio di rilievo: da evidenziare un Carmelo Cappello con un imponente disco in marmo di Carrara del 1969 (€ 10.000 – 15.000, lotto 45) e Pietro Consagra presente con la scultura Doppia Bifrontale del 2001 (€ 50.000 – 70.000, lotto 67).