E’ un’asta a tratti molto affordable quella che, il 26 e 27 marzo prossimo, inaugura la stagione di vendite della bresciana Martini Studio d’Arte. 259 i lotti messi insieme per le due sessioni di questa prima asta di arte moderna e contemporanea dove spiccano, tra tutti, i lotti 236 e 240 a firma di Andy Warhol e Carla Accardi che alzano notevolmente l’asticella di una selezione dove in pochissimi casi si hanno lavori che superano i 10.000 euro. Quando, in questo caso, andiamo oltre i 100.000 euro. Accanto a questi due top lot, un prezioso lavoro del futurista Roberto Marcello Baldessari detto “Iras”. Ma procediamo con ordine e vediamo insieme quali sono gli highlight di questa prima asta 2019 in casa Martini. Un’asta che in molti casi si addice al collezionista ricercato, ma con un budget non altissimo.
Martedì 26 marzo. La prima sessione (lotti 1-135) si apre con un’interessante selezione di multipli d’artista, tra i quali un Concetto Spaziale del 1968 di Lucio Fontana, proposto al lotto 7 con una stima di 6-7.000 euro. Esemplare n. 21 di una tiratura di 80 (+15 p.d.a) realizzata dalla Galleria Marlborough di Roma che ha prodotto anche il lotto successivo: una Combustione del 1965 di Alberto Burri, realizzata ad acquaforte e acquatinta su carta. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una tiratura in 80 esamplari di cui quello in asta è una delle prove d’artista. La stima è sempre di 6-7.000 euro.
Sempre tra i multipli presenti in catalogo, da citare 122A scultura del 1971 in legno laccato di Marcello Morandini (es. 3/10) offerta al lotto 13 con una stima di 7-8.000 euro. Mentre al lotto 16 troviamo una Scultura da Viaggio, multiplo in cartoncino plastificato di Bruno Munari datato 1958 e esemplare 11 di 100. Ancora accompagnato dalla custodia originale, questo lavoro ha una stima in catalogo di 3-4.000 euro.
Tra multipli e cartelle di opere grafiche si arriva al lotto 48 dove abbiamo Il videocomunicatore strumento di informazione alternativa applicato al rapporto con la cellula abitativa, lavoro di Ugo La Pietra del 1972 valutato 6-7.000 euro. Un lotto, questo, che apre una piccola selezione di lavori dell’artista abruzzese che ha da poco compiuto 80 anni.
Ai lotti 76 e 77 abbiamo, invece, due piccole carte di Mario De Luigi valutate entrambe 2-3.000 euro. Mentre al lotto 81 è la volta di un collage di Roberto Crippa del 1960, stimato 6-7.000 euro.E molto bella è anche la carta di Wilfredo Lam al lotto 85. Datata 1968, questa tecnica mista è dedicata ad Oscar Signorini ed ha una valutazione di 6-7.000 euro. Dalla carta alla fotografia. Al lotto 132 abbiamo un bello scatto di Francesco Jodice del 2002: What We Want, Death Valley, T54 (stima: 3-4.000 euro).
Più ricca la seconda sessione (lotti 136-259) di mercoledì 27 marzo, che si apre con una selezione di arte cinetica in cui spiccano lavori storici di Hugo Demarco e Julio Le Parc, fino ad arrivare a Superfici a testura vibratile, lavoro del 1972 di Getulio Alviani proposto al lotto 145 con una stima di 30-40.000 euro.
Subito dopo, abbiamo una Linea del 1966 di Toni Costa (lotto 146, stima: 15-20.000 euro): Mentre al lotto 150 è offerto un lavoro del 1970 di Wolfgang Ludwig: Kinematische scheibe XXIII/3, valutato 15-20.000 euro. Al lotto 159, invece, ritroviamo Marcello Morandini con la scultura 102 del 1972, pezzo unico in legno laccato nero (lotto 159, stima: 30-40.000 euro).
Tra le opere più interessanti della prima sessione ci piace poi segnalare un trittico di lavori di Paolo Masi ai lotti 175-177 e un lavoro del 1975 di Gianfranco Zappettini al lotto 191: 149/1975, grafite 2b su quattro tele sovrapposte applicate su tavola, valutata 8-10.000 euro.
Belli anche i lavori di Sandro De Alexandris ai lotti 202 e 203: Rosso diagonale del 1969 (stima: 4-5.000 euro) e Ripartizione orizzontale a intervalli di tempo uguali i-5/4 del 1973 (stima: 10-12.000 euro). Molto ricercato il lotto 217, dove abbiamo Due mani, lavoro di Ketti La Rocca del 1973 valutato 8-10.000 euro. E merita attenzione anche il riporto fotografico su tela emulsionata di Aldo Tagliaferro al lotto 219: L’Io ritratto, particolare n. 25 del 1982 (stima: 8-10.000 euro).
Bellissimo anche Mimesi, dittico di Michele Zaza del 1974 che troviamo al lotto 221 con una stima di 8-10.000 euro. A cui segue, al lotto 222, Dissoluzione e mito del 1974, valutato 6-7.000 euro. Rassimo, poi, Art Tapes 22 di Giuseppe Chiari, opera del 1975 proposta al lotto 223 con una stima di 3-4.000 euro. Sul finale, abbiamo due bei reticoli su cartoncino di Piero Dorazio: il primo del 1960 (lotto 232, stima: 10-12.000 euro) e il secondo del 1961 (lotto 233, stima: 10-12.000 euro).
Lavori che preludono ai due top lot dell’asta martini il primo dei quali è Senza titolo (Committee 2000), tela del 1982 di Andy Warhol, proposta al lotto 236 con la stima di € 100.000 – 120.000. Un lavoro preziosissimo, registrato presso la Andy Warhol Foundation al numero A 590.36 e accompagnato dal certificato di Provenienza e Garanzia della Galerie Bernd Klüser di Monaco.
Stessa quotazione per Bluviola, tela del 1961 di Cara Accardi che troviamo al lotto 240. Chiude la nostra lettura la tavola futurista: Espansione di forze + atmosfera. Opera del 1915-16 di Roberto Marcello Baldessari stimata 40-50.000 euro.