Penultima lettura catalogo del 2018, tutta dedicata ai 252 lotti dell’asta di arte moderna e contemporanea che Wannenes batterà 13 dicembre prossimo ai Frigoriferi Milanesi. Tra le opere più interessanti, che saranno battute in una tornata unica a partire dalle ore 19.00, segnaliamo alcuni bei lavori su carta, tra i quali opere di De Pisis, Severini e una delicata Matita del 1948-50 di Andre Derain (lotto 8, stima: 4-6.000 euro).
Mentre ai lotti 9 e 10 abbiamo due lavori su carta di Osvaldo Licini rispettivamente del 1936 e del 1944 proposti con una stima di 5-7.000 euro. Al lotto 15, invece, è la volta di Astrazione di una resistenza (l’occhio del ciclope), tela del 1943 di Enrico Prampolini valutata 15-20.000 euro.
Al lotto 35 sbuca invece un piccolo ma prezioso Negativo positivo del 1951 di Bruno Munari, stimato 3-4.000 euro. Mentre ai lotti 39-44 abbiamo una selezione di lavori di Agenore Fabbri tra i quali spiccano Ferita II del 1958 (lotto 42, stima: 4.500-5.500 euro), bell’esempio delle sue celebri “rotture”, e la piccola scultura del 1960 Mutazione (lotto: 3-4.000 euro): esemplare unico proveniente dalla Collezione VAF Stiftung che lo ha acquistato direttamente dall’artista.
Subito dopo questo focus si Fabbri, abbiamo invece, Alla ricerca, tela del 1956 di Renato Birolli esposta sia alla VIII Quadriennale Nazionale d’arte di Roma del 1959 che alla XXX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia nel 1960 (lotto 45, stima: 30-40.000 euro).
Prezioso, il piccolo Reticolo di Piero Dorazio del 1964 proposto al lotto 62 con una stima di 5-7.000 euro che precede una selezione di lavori di Ennio Morlotti (lotti 63-67). Merita tutta la vostra attenzione, invece, il lotto 88: Dans le miroir, tecnica mista di Achille Perilli del 1969 valutata 15-25.000 euro.
Nella seconda metà di quest’asta, spiccano invece, un Libro Cancellato di Emilio Isgrò del 1974 (lotto 119, stima: 20-30.000 euro) e un Cromogramma di Renata Boero del 1976 (lotto 120, stima: 7-9.000 euro). Due lavori che ci portano per mano fino al lotto principale del catalogo Wannenes: un Senza titolo del 1978 di Carol Rama di rara bellezza, realizzato in cuoio e camere d’aria su tela da capote. Una vera chicca, valutata 45-65.000 euro.
Infine, al lotto 155, segnaliamo Alto rilievo (stima: 8-10.000 euro), scultura in gesso e piombo del 1990 di Paolo Icaro che, a mio avviso, assieme al lavoro di Caro Rama appena citato, è l’opera più bella di questa selezione.