Proseguiamo anche questa settimana con le nostre “letture catalogo” trasversali, presentandovi i lotti più interessanti che andranno in asta nei prossimi giorni. Questo mercoledì ci tuffiamo tra le pagine dei cataloghi di Finarte (02/12) e Bozner Kunstauktionen (03/12) per arrivare, con un crescendo, a quello di Farsetti Arte (03-04/12) che, tra tutte le proposte di questo autunno, è certamente il più bello visto fino a questo momento.
Procediamo, però, in ordine cronologico e iniziamo, quindi, a sfogliare il catalogo di Finarte che, per il suo appuntamento del prossimo 2 dicembre a Milano, ha messo insieme oltre 260 lotti che coprono l’intero panorama artistico del ‘900 italiano, proponendo ai collezionisti opere di Lucio Fontana, Leoncillo, Burri, Boetti, Salvo e molti altri, con alcune interessanti digressioni fra gli autori internazionali, tra quali merita attenzione un’opera molto rara dell’artista armeno Léon Tutundjian.
Si tratta di un Senza titolo del 1928 (Lotto 40, 20-30.000 euro), realizzato dunque poco dopo il suo arrivo a Parigi (1924), dove frequenterà l’Ecole des Beaux-Arts, e la sua partecipazione alla fondazione del gruppo Art Concret, assieme a Theo van Doesburg, Jean Hélion e Otto G. Carlsund.
Molto interessanti anche due lavori di metà anni Sessanta di Achille Perilli – Una storia movimentata del 1965 (lotto 152, stima: 20-30.000 euro) e La cancellazione dei brevi del 1966 (lotto 151, stima: 10-15.000 euro) – e un bel reticolo di Mario Nigro, Dallo spazio totale (lotto 159, stima: 30-50.000 euro), datato 1954, anno della pubblicazione del suo primo lavoro teorico, appunto, sullo “Spazio totale”.
Al lotto 168 abbiamo, invece, Intersuperficie curva bianca, passaggio di un piano, lavoro di Paolo Scheggi del 1965 (stima: 80-120.000 euro). E poi un gesso di Paolo Icaro della prima metà degli anni Settanta (lotto 210, stima: 5-7.000 euro) e, soprattutto, un pezzo di Elio Mariani – Turbolenza, 1967 (lotto 250, stima: 1.500-2.000 euro) -, che prelude alla sua adesione al Mec-Art dell’anno successivo, in occasione della seconda mostra italiana del raggruppamento alla Galleria Apollinaire di Milano nel 1968.
Si tratta di una tela che, peraltro, testimonia le sperimentazioni che Mariani stava già conducendo con le tele emulsionate e il riporto fotografico ormai già da tra anni, tanto da essere considerato “nativo Mec”.
La Bozner Kunstauktionen, per il suo appuntamento del 3 dicembre a Bolzano propone, invece, una selezione di 180 lotti, tra i quali spiccano alcune carte futuriste di Roberto Marcello Iras Baldessari e Tullio Crali. Di quest’ultimo, in particolare, al lotto 6 abbiamo Aerei sulla città, una matita e acqurello del 1929 proposta a 7.000 euro.
Dello stesso anno anche la Danzatrice cinematica di Fortunato Depero che troviamo al lotto 7 con una valutazione di 18.000 euro. Sempre di estrazione futurista abbiamo, poi, lavori di Gerardo Dottori, Antonio Marasco e una serie di acquerelli di Julius Evola.
Il lotto più interessante di questa asta è però, secondo noi, il n. 54, dove Bozner propone Flag, from Lead Reliefs di Jasper Johns del 1970. Fin dall’inizio della sua carriera a metà degli anni ’50, Johns si è interessato a quelle che ha chiamato “cose che la mente già conosce”: immagini e oggetti quotidiani, come la bandiera americana o una lampadina, così familiari da non notarli quasi più.
Avendo stabilito una serie di tali soggetti, Johns è spesso tornato su di essi per esplorare come cambiano quando vengono rappresentati in diversi media. In questa serie di rilievi in piombo sbalzato, l’artista ha rivisitato alcuni temi dei suoi dipinti e sculture passati; questa Flag, ad esempio, ha origine da un rilievo fuso del 1960 ispirato alla pennellata tattile delle sue versioni dipinte a encausto a base di cera del soggetto.
Negli stessi giorni di Bozner, 3-4 dicembre, a Prato sarà la volta di Farsetti Arte che per la sue sessioni di arte moderna e contemporanea ha messo insieme una selezione di 466 lotti. Tra i più interessanti troviamo, nella sessione di arte contemporanea del 4 dicembre, un acrilico del 1975 di Pino Pinelli – Pittura grigia (lotto 430, stima: 30-40.000 euro) – bell’esempio di quei “monocromi” che l’artista realizza tra il 1973 e il 1975. Mentre poco dopo, al lotto 434, abbiamo un Retro d’affiche del 1959 di Mimmo Rotella: Bianco e Nero (stima: 65-95.000 euro) proveniente dalla romana Galleria La Salita.
Più o meno 20 lotti dopo, è la volta di Intrasuperficie curva-blu (1957) di Paolo Scheggi (lotto 457, stima: 130-180.000 euro). Mentre al lotto 466 va segnalata Superficie 737 di Giuseppe Capogrossi, lavoro del 1953 appartenuto, in passato, alla Contessa Anna Letitia Pecci Blunt e proposto in asta con una stima di 40-60.000 euro.
Ma è la sessione di Arte Moderna che Farsetti batterà nel pomeriggio del 4 dicembre a farci brillare gli occhi grazie a 97 pregiatissimi lotti. Tra questi il delicatissimo Nudo femminile con una gamba piegata di Amedeo Modigliani del 1919, appartenuto alle collezioni di George Cheron e successivamnete a quella di Emilio Jesi e qui proposto al lotto 522 con una stima di 60-80.000 euro.
Accanto a Modigliani, tra i capolavori assoluti di questa asta – probabilmente la più ricca della stagione – il superbo Piedigrotta del 1913-15 (lotto 540, stima: 450-650.000 euro). Opera di Giacomo Balla a olio, collage di carte bianche, inchiusotro e matita su lamina metallica e su carta, appartenuta a Leonide Massine e alla collezione del mercante americano Eugene Victor Thaw.
Segue, a stretto giro, Tango Argentino, di Gino Severini del 1913-14 proposto al lotto 541 con una stima di 350-500.000 euro. Il catalogo, passati lavori di Alberto Magnelli, Atanasio Soldati – presente con una composizione del 1946 dal sapore metafisico – Paul Klee, Joan Mirò, Fernand Léger, Giorgio De Chirico, Savinio – bellissima la sua Sposa Fedele al lotto 559 – approda così alla Natura morta (1952) di Giorgio Morandi posta al lotto 560 con una stima di 800-1.200.000 euro. Insomma un catalogo, quello di Arte Moderna di Farsetti, da studiare con amore e che veramente delizia lo sguardo.