Dopo aver letto il catalogo di Martini Studio d’Arte è adesso la volta delle proposte di FidesArte, che batterà la sua asta autunnale questa domenica , e di Aste Boetto, il cui catalogo andrà in vendita martedì 24 ottobre proponendoci una selezione decisamente intrigante di opere che merita tutta la vostra attenzione.
FidesArte: un’asta dal cuore “cinetico”
Con una prima sezione d’asta non esaltante, in termini di proposta media – fatta eccezione per alcuni lavori su carta posizionati all’inizio e alla fine della vendita -, l’Asta di arte moderna e contemporanea di FidesArte di domenica prossima (22 ottobre) a mio avviso è tutta concentrata nella seconda parte, dove si possono trovare opere di qualità un po’ per tutte le tasche. Dal Pignotti al lotto 121 ad alcune carte di Osvaldo Licini e di Lucio Fontana. Tra le opere più interessanti che saranno battute a partire dalle ore 16.00 (lotti 116-207) c’è, in primo luogo, il bel Senza Titolo di Giorgio Griffa al lotto 147. Datato 1977 questo lavoro è proposto con una stima di 25-35.000 euro.
Interessanti anche le due tele di Horacio Garcia Rossi: due Couleur Lumier, rispettivamente del 1979 e del 1977, presentati ai lotti 166 e 169 con stime di 5-6.000 euro e 6-8.000 euro. Ma per chi ama l’Arte Cinetica e Programmata i pezzi “hot” del catalogo Fides sono certamente i lotti 170 e 171 dove si trovano Struttura Iperbolica 1060, tecnica mista su cartone shoeller del 1981 a firma di Franco Grignani (stima: 9-10.000 euro) e Dissolvenza scandita, tempera su tavola del 1964 di Mario Ballocco stimata 16-20.000 euro. Opera quest’ultima, che ha giustamente guadagnato la copertina del catalogo.
Molto bello anche il Crippa che troviamo al lotto 174: un Senza titolo del 1963 realizzato collage e sugheri su tavola e proposto al lotto 174 con una stima di 10-12.000 euro. E di qualità sono anche i due Grattage di Mario Deluigi che troviamo ai lotti 176 e 177. Per non parlare di Dramaphone, carboncino su carta di Fabio Mauri del 1976 al lotto 206 (stima 10-13.000 euro). E da tenere in considerazione, mi pare anche Dallo spazio totale, piccola tempera su tela di Mario Nigro del 1954/64 al lotto 207 che, però, non sembra essere corredata di tutta la documentazione necessaria. Clicca qui per studiare tutto il catalogo FidesArte -> 74° Asta di Arte Moderna e Contemporanea
Da Isgrò a Warhol: catalogo “top” per Boetto
Suddiviso in quattro sezioni tematiche (by Italy | Worldwide | Variuos Techniques & Multiples | Photography), l’asta di Arte Moderna, Contemporanea e Fotografia che Boetto batterà martedì 24 ottobre a partire dalla ore 15.00 ci propone una selezione di opere decisamente interessante. Si comincia con un omaggio di 14 lotti dedicato a Pierto Dorazio per poi proseguire, con un bellissimo Senza titolo del 1984 di Paolo Icaro: una scultura realizzata in cera (lotto 17: 7.500-8.300 euro). Materiale piuttosto raro, la cera, nella produzione dell’arista, se confrontato al gesso o alla carta, ma che ci trasmette a piano il senso di quella «grande “libertà” della poetica di Icaro» di cui ci parla Giorgio Bonomi sottolineando come nelle sue opere siano caratterizzate da una “leggerezza” che le rende «lievi, riservate, apparentemente fragili».
Al lotto 39, invece, troviamo un’opera esemplare di Flavio Favelli, artista fiorentino le cui opere sono collages, sculture o installazioni in cui materiali di recupero vengono assemblati, dando vita a sovrapposizioni di senso che isolano l’oggetto dalla mera realtà materiale, elevandolo alla dimensione artistica. Proprio come avviene nel collage di “Topolino” e carte geografiche dal titolo Disneyworld (2011) proposta con una stima di 10-11.500 euro.
Passata una bella ceramica di Lucio Fontana – Medusa (1938) presentata al lotto 53 con una stima di 21-23.500 euro – troviamo una delle tele di Emilio Scanavino più interessanti tra quelle proposte in asta: Avvertimenti n.2 del 1960, anno della sua partecipazione alla XXX Biennale di Venezia con una sala personale. L’opera, proveniente dalla milanese Galleria del Naviglio è proposta in catalogo con una stima di 35-38.500 euro. Si arriva così alla parte più calda dell’asta Boetto, con il lotto 92 che presenta Sognare e creare / Creare e sognare dittico del 1985 di Emilio Isgrò tratto dal ciclo “La veglia di Bach” e proveniente dalla Collezione VAF Stiftung di Francoforte sul Meno. Questo lavoro, che Gillo Dorfles definì sulle pagine del Corriere della Sera come «la summa delle sue creazioni precedenti», ha una stima in catalogo di 30-33.500 euro.
Segue, al lotto 121, una prima Intersuperficie curva bianca (1960) di Paolo Scheggi (stima: 100-140.000 euro) che fa “coppia” con il lotto 123: Intersuperficie curva (1966), top lot di tutta la vendita con una stima di 230-254.000 euro. Nel mezzo un lavoro bellissmo di Maurizio Nannucci, forse uno dei più belli tra quelli – rari – visti negli ultimi cataloghi d’asta: White (1970), acrilico su tela su tavola e neon stimato proveniente dalla VAF Stiftung Collection e stimato 35-40.000 euro.
Dopo un secondo Isgrò al lotto 128, è la volta poi di un’altra opera decisamente degna di nota, a firma di Andy Warhol e proveniente dalla Collezione Raffaele Scordamaglia di Genova: Flowers (1964), presentata al lotto 156 con una stima di 140-155.000 euro. Ma se queste sono le opere più significative del catalogo Boetto, tanti sono i lavori che meritano attenzione. Clicca qui per studiare tutto il catalogo AsteBoetto -> Asta 171 – Arte Moderna, Contemporanea e Fotografia