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Aste Londra: luglio record con Bacon superstar

del

Aste Londra – Il primo semestre, per le aste di arte contemporanea, non poteva chiudersi meglio. Dopo i record di maggio a New York  (oltre 1 miliardo di dollari in tre aste con un +43% rispetto a maggio 2013), anche il vecchio continente conferma l’ottimo stato di salute del mercato di fascia alta. Le tre evening sale in programma delle sedi londinesi di Sotheby’s (30 giugno), Christie’s (1° luglio) e Phillips de Pury (2 luglio) hanno totalizzato, complessivamente, 172.6 milioni di sterline (buyer premium escluso), con Sotheby’s che migliora la sua performance rispetto allo scorso anno pur chiudendo con un risultato inferiore rispetto alla rivale. Grande protagonista: Francis Bacon che, da solo rappresenta il 20.8% del totale realizzato dalle due aste. Ottime performance per i giovani.: serata d’oro per Ostrowski da Phillips.

 

Sotheby’s: prezzi più alti del 25% rispetto al 2013

 

Partenza ottima per le aste serali di Londra con Sotheby’s che, il 30 giugno, chiude il suo appuntamento con un risultato ben superiore alle aspettative: 76.7 milioni di sterline contro un’attesa di 67.9 milioni, segnando un +17.9% rispetto alle aste di giugno 2013 e un +0.6% su quelle di febbraio 2014. Di fatto, il secondo miglior risultato ottenuto dalla casa d’aste di Bond Street da giugno 2008. Ma quello che sorprende è il forte incremento dei prezzi, saliti del +25% in 12 mesi, che fa registrare il prezzo medio più alto di sempre nelle aste di Post-War and Contemporary Art della capitale inglese.

Adrian Ghenie, The Fake Rothko, 2010. Partito da una stima massima di 320 mila sterline, l'opera dell'artista rumeno è stata venduta per 1.2 milioni (b.p. escluso)
Adrian Ghenie, The Fake Rothko, 2010. Partito da una stima massima di 320 mila sterline, l’opera dell’artista rumeno è stata venduta per 1.2 milioni (b.p. escluso)

Solo 9 i lotti rimasti in magazzino, su un catalogo che ne presentava 59. Dei 50 venduti, peraltro, ben 26 lotti hanno superato le aspettative, con qualche sorpresa degna di nota: The Fake Rothko, opera del 2011 dell’artista rumeno Adrian Ghenie (1977) è stato venduto per 1.2 milioni di sterline, contro una stima massima di 320 mila; mentre il tedesco David Ostrowski (1981) – il più giovane artista in asta – ha visto vendere il suo F (Dann Lieber Nein) del 2011 a 100 mila sterline, mentre l’aspettativa più alta lo dava a 30mila. E molto bene è andato anche il debutto di Jia Aili (1978), alla sua prima prova fuori dalla Cina: il suo Untitled (man with helmet) ha superato quasi del doppio la stima massima.

Francis Bacon, Three studies for portrait of George Dyer (on light ground), 1964. Il trittico di Bacon è stato venduto per 23.7 milioni di sterline (b.p. escluso)
Francis Bacon, Three studies for portrait of George Dyer (on light ground), 1964. Il trittico di Bacon è stato venduto per 23.7 milioni di sterline (b.p. escluso)

Newcomers a parte, i protagonisti della evening sale di Sotheby’s sono stati due beniamini del mercato dell’arte: Mark Rothko, il cui No.10 ha superato i 2 milioni di sterline partendo da una stima che lo collocava tra le 600-800 mila, mentre il trittico Three studies for portrait of George Dyer (on light ground) di Francis Bacon, vero top lot della serata, dopo una lunga lotta telefonica tra collezionisti, è stato battuto alla bellezza di 23.7 milioni di sterline. Da notare come il trittico di Bacon, da solo, rappresenti il 32% del totale realizzato dall’evening sale, a dimostrazione di come oggi, sempre di più, i risultati delle aste siano strettamente legati alle performance di singole opere.

Peter Doig, Country Rock (Wing Mirror), 1999.  L'opera di Doig, nelle aspettative di molti, avrebbe dovuto superare i 10.3 milioni realizzati dal Golden Calf di Hirst nel 2008. Il martello, invece, si è fermato poco sotto gli 8 milioni (b.p. escluso)
Peter Doig, Country Rock (Wing Mirror), 1999. L’opera di Doig, nelle aspettative di molti, avrebbe dovuto superare i 10.3 milioni realizzati dal Golden Calf di Hirst nel 2008. Il martello, invece, si è fermato poco sotto gli 8 milioni (b.p. escluso)

Delude – sempre che di delusione si possa parlare – il risultato di Peter Doig, che le cronache di questi giorni avrebbero voluto veder incoronato come il più caro artista inglese vivente. Niente da fare, invece, per il suo Country-rock (wing-mirror) – usato anche per la copertina del catalogo – che avrebbe dovuto superare il record del 2008 di Damien Hirst. L’opera è stata battuta a 7.5 milioni di sterline contro un’aspettativa di almeno 9 milioni, un risultato ben lontano da quei 10.3 milioni che 6 anni fa furono pagati per il Golden Calf di Hirst.

 

Christie’s: un sorpasso a metà

 

I numeri non danno scampo: l’asta serale di Christie’s del 1° luglio si è chiusa con un totale nettamente superiore a quello di Sotheby’s, oltre 86.6 milioni di sterline (+11% sulla rivale). Ma il sorpasso della casa d’aste di King Street è solo parziale. L’evening sale di Christie’s, infatti, ha fatto registrare prezzi medi più bassi del 13% rispetto a quelli della sera prima. Non solo, ben 12 lotti sono rimasti invenduti su un catalogo di 75 opere, mentre sono 34 quelli che hanno superato la stima media, con un trend negativo rispetto a febbraio 2014.

Francis Bacon, Study for Head of Lucian Freud, 1967. Photograph: Christie's Images Ltd 2014
Francis Bacon, Study for Head of Lucian Freud, 1967. Photograph: Christie’s Images Ltd 2014

Tra i risultati degni di nota della serata, i 10.2 milioni di sterline pagati per Study for Head of Lucian Freud di Francis Bacon, seguito dagli 8.8 milioni totalizzati da Gasthof di Peter Doig che si rifà un po’ del risultato modesto della sera prima, superando nettamente la stima massima di 5 milioni. Siamo comunque sempre lontani dal record di Hirst. Mirror #8, opera di Roy Lichtenstein del 1971, ha superato di tre volte la stima media ed è stato battuto per 1.7 milioni. E un andamento simile ha avuto Gran ocra amb incisions (Large Ochre with Incisions) di Antoni Tapies, venduto a 1.4 milioni. Ottimo, infine, il risultato ottenuto dall’artista inglese Hurvin Anderson che, partendo da una stima di 300-400 mila sterline, ha visto il martello battere a 1.1 milioni per il suo Afrosheen del 2009.

 

Phillips de Pury: è la serata di David Ostrowski

 

Chiude la settimana londinese la evening sale di Phillips de Pury del 2 luglio. 29 le opere messe all’incanto di cui solo 5 sono rimanste invendute per un totale, alle fine delle contrattazioni, che supera di un soffio le aspettative minime pre-asta: circa 8.2 milioni di sterline contro una stima minima di 8.1 milioni. Quasi tutti i lotti della serata hanno raggiunto la stima media, ma senza grandi sorprese, anche se non sono mancate alcune aggiudicazioni degne di nota: Boys Don’t Cry, opera del 2012 di Lucien Smith è stata battuta a 93.200 sterline partendo da 40-60mila; Mineral, di Mark Flood ha raggiunto le 69.200 sterline, superando nettamente la stima massima di 50 mila. Solo il Self-Portrait del 1986 di Andy Warhol ha un risultato a 6 zero: poco più di 2.5 milioni, ma di fatto questa aggiudicazione è solo minimamente superiore alla stima più bassa posta a 2.5 milioni netti.

David Ostrowski, F (Gee Vaucher), 2012
David Ostrowski, F (Gee Vaucher), 2012

Alla resa dei conti, l’unica vera star della serata è il giovanissimo David Ostrowski che, doppiando  l’ottima performance della evening sale di Sotheby’s, accende la serata di Howick Place con una aggiudicazione di quasi tre volte superiore alla massima aspettativa. Classe 1981, il suo dipinto F (Gee Vaucher) del 2012, presentato in catalogo al n.1 con una stima di 30-50 mila sterline, ha visto battere il martello a quota 136.400 sterline. Lungi dall’essere un altro Alex Israel, il mercato di Ostroski sta vivendo un momento decisamente felice e merita un’analisi più approfondita a cui dedicheremo uno dei nostri prossimi articoli.

N.B.: tutti i prezzi di aggiudicazione indicati nell’articolo non comprendono la commissione (buyer premium)

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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