Sono i fratelli Giorgio De Chirico e Alberto Savinio i protagonisti assoluti dell’asta primaverile di FarsettiArte i cui lotti pricipali sono da oggi in mostra a Milano al Portichetto di via Manzoni (angolo via della Spiga). Con loro, nel ricchissimo catalogo che sarà battuto nella sede della casa d’aste di Prato tra il 26 e il 27 maggio, Giacomo Balla, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Alighiero Boetti, Salvo, Lucio Fontana, Mario Schifano, Giuseppe Capogrossi e Alberto Burri, ma anche Jean Michel Basquiat e Peter Beard.
Il tutto per una selezione di 593 lotti suddivisi in tre sessioni: Dipinti, Disegni, Sculture e Grafica (Lotti 1-262 , venerdì 26 maggio ore 15.30); Arte Contemporanea (Lotti 301-441, sabato 27 maggio ore 11.00) e Arte Moderna (Lotti 501-593, sabato 27 maggio ore 16.00). Ma procediamo con ordine.
Nell’ampia raccolta di Dipinti, Disegni, Sculture e Grafica (262 lotti), che Farsetti batterà il 26 maggio, le opere che meritano attenzione non sono, a dire il vero, moltissime. Tra queste però un posto di rilievo lo merita la piccola acquatinta del 1957 di Pablo Picasso al lotto 80: Suerte de Veras (stima: 2-3.000 euro), lavoro commissionato all’artista per illustrare il libro La Tauromaquia, o Arte de torear di José Delgado, edito nel 1959 da Gustavo Gili per Ediciones La Cometa, Barcellona, in 250 esemplari.
A questo lavoro, per quanto riguarda la prima sessione, aggiungerei, anche per il suo valore storico-documentale, la carta del 1966 di Agostino Bonalumi al lotto 145: Progetto (stima: 1000-1.800) che ci consegna una visione intima del processo di costruzione delle opere dell’artista lombardo.
Da non trascurare neanche i lotti 177 e 178, dove incontriamo due dei principali esponenti della Nuova Scuola Romana di Via degli Ausoni: Marco Tirelli e Piero Pizzi Cannella, presenti con due lavori dei primi anni Duemila. La stessa copia di artisti la troviamo nuovamente anche ai lotti 226 e 227. Tra chine e carboncini, segnalo anche Figure, matita su carta applicata su compensato di Lorenzo Viani datata 1907-08 (lotto 209, stima: 1000-1600 euro).
Più intensa la sessione mattutina del 27 maggio, dedicata all’Arte Contemporanea (140 lotti) che si apre con alcune opere di riscaldamento, tra le quali mi piace segnalare la bella tecnica mista su cartoncino di Giò Pomodoro, Per i prigionieri politici spagnoli (1974), al lotto 317, e una serie di stampe cromogeniche di Luigi Ghirri (lotti 321-325).
La proposta di Farsetti entra poi nel vivo con lavori di Mario Schifano, Tancredi, Tano Festa, Mario Nigro o Mimmo Rotella del quale, al lotto 387, troviamo un Retro d’affiche del 1955, Muro romano con impronte di pneumatici, stimato 28-38.000 euro. Per non parlare di Luigi Ontani, a cui questa sessione rende omaggio con un’ampia offerta di lavori storici, tra i quali Ratto di Ganimede in NY (lotto 427, stima: 35-55.000 euro) del 1983.
Il momento più caldo della selezione di Arte contemporanea di Farsetti è però quello finale, dove incontriamo, in rapida sequenza, 1000 shoots one 0, bellissima carta di Alighiero Boetti del 1974 (lotto 431, stima: 38-48.000 euro); un Senza titolo del 1989 di Salvo (lotto 432, stima: 60-90.000 euro) e poi a cascata: un equilibratissimo Concetto Spaziale, Natura del 1967 di Lucio Fontana (lotto 433, stima 90-130.000 euro) e un ricamo di Alighiero Boetti del 1988 (lotto 434) – Senza titolo (Nero su bianco e bianco su nero) – stimato 320-420.000 euro.
Sul finale, spiccano una carta di Jean Michel Basquiat del 1980 (lotto 436, stima: 170-240.000 euro) e Heart Attack City del fotografo americano Peter Beard, scomparso ad 82 anni nel 2020 (lotto 438, stima: 200-260.000 euro).
Come da tradizione, la sessione imperdibile dell’asta Farsetti è la terza, dedicata all’Arte Moderna (93 lotti), che sarà battuta nel pomeriggio di sabato 27 maggio. L’ouverture di quest’ultima parte non potrebbe essere migliore, con tre acqueforti di Giorgio Morandi seguite da due delicatissime carte di Mario Tozzi del quale, più avanti, troviamo un dolce Puttino del 1932 (lotto 513, stima: 28-38.000 euro).
Ecco poi Campigli, De Pisis e Giacomo Balla con la stupenda tempera Automobile in corsa del 1925 (lotto 518, stima: 250-350.000 euro) che apre alla parte più ricca dell’asta in cui spiccano, protagonisti assoluti, Giorgio De Chirico e Alberto Savinio. Di quest’ultimo, in particolare, al lotto 539 troviamo Le tendre quatuor (Hommage à Raphaël) tela della 1928 proveniente da una collezione privata e top lot dell’asta con una stima di 750-1.000.000 euro. E ancora, Idillio Marino, stupenda tempera del 1944 (lotto 540) stimata 200-300.000 euro.
Di Giorgio De Chirico se, a livello di stime, brillano le sue tele Venezia – Ponte di Rialto del 1952 (lotto 526, stima: 180-280.000 euro) e Piazza d’Italia del 1953 (lotto 541, stima: 380-500.000 euro), è a mio avviso il Nudo femminile del 1933 che troviamo al lotto 538 il lavoro più interessante tra quelli a firma del pictor optimus presenti in catalogo.
Il dipinto è, infatti, un bellissimo esempio di quel cambio di passo che succede alla stagione metafisica e che vede De Chirico, come ha scritto Gaia Bindi, “riscoprire il museo” e il nudo femminile che qui ritorna imponente con chiari richiami a Renoir e alle sue prosperose bagnanti, “ritratte con una pennellata soffice e con cromie trasparenti”.
Ricchissima anche la selezione di lavori di Renato Guttuso, dove sono da segnalare l’olio del 1947 La grande lavandaia (Lotto 532, stima: 60-90.000 euro) e Pannocchie, oggetti sul tavolo e finestra (lotto 533), tela del 1963 stimata 120-160.000 euro.
Pochi lotti dopo è poi la volta di Superficie 129, lavoro del 1954 di Giuseppe Capogrossi (lotto 549, stima: 180-280.000 euro), seguito da un Cretto del 1976 di Alberto Burri (lotto 550, stima: 180-260.000 euro) che ci conduce al bianco Concetto Spaziale, Attese del 1961 di Lucio Fontana, opera transitata dalla Collezione Sgaramella e qui proposta con una stima di 420-520.000 euro. E poi, Picasso, Klee, Utrillo, Sironi.
Giorgio Morandi, che ha aperto la sessione, torna, bellissimo, con una Natura morta del 1961 al lotto 563 (stima: 650-850.000 euro). Tra i lavori di Carlo Carrà, l’attenzione è tutta per la sua Finestra sul fiume del 1940 (lotto 575), olio su cartone stimato 28-38.000 con volumetrie cezanniàne.
Chiudiamo questa lettura catalogo con E io dissi: Portatelo «così e così», matita del 1933-34 di Lorenzo Viani il cui impianto quasi fumettistico impressiona per la sua modernità (lotto 591, stima: 5000-8000 euro).