Passata la Pasqua tornano a battere i martelletti ed è tempo di ripartire con le nostre “letture catalogo”. Due gli appuntamenti con l’arte moderna e contemporanea della prossima settimana a cui ci dedicheremo oggi: Babuino (13-14 aprile) e Meeting Art (17-25 aprile). Per un totale di 885 opere d’arte che saranno messe all’incanto. Ma diamo adesso un’occhiata ai lotti più interessanti tra quelli selezionati dai due dipartimenti.
Babuino: Severini, Balla e… Giorgio Ciam
Delle quattro sessioni dell’asta 218 della Casa d’Aste Babuino di Roma, le prime due sono interamente dedicate a disegni, dipinti e sculture moderne e contemporanea. Non moltissimi, a dire il vero, i lotti realmente degni di nota tra i 435 che saranno battuti tra il 13 e il 14 aprile a partire dalla ore 15.00. Ma nonostante questo il catalogo non è da trascurare.
Nella prima sessione troviamo un bel lavoro del 1982 di Eugenio Carmi: Ossimoro Arcaico in acrilico su juta (lotto 5, stima: 8-12.000 euro). Si tratta di uno dei primi lavori realizzati su questo particolare supporto che l’artista inizia a creare proprio a partire dagli anni Ottanta e che anticipano il successivo ritorno alla dimensione materica.
Scorrendo le pagine del catalogo della casa romana, meritano una certa attenzione i lotti 68 e 69 che propongono due lavori di Gino Severini. Il primo è una Composizione a matita su carta del 1941-42 (stima: 1.200-1.800 euro), mentre il secondo è uno studio su cartone per una variante del pannello Trattori agricoli del Palazzo dei Congressi dell’Eur realizzata nel 1953 e proposta con una valutazione di 5-7.000 euro.
Al lotto 84 abbiamo invece, una carta intelata di Giacomo Balla del 1919 dal titolo Elementi decorativi + paesaggio, studio preparatorio per l’omonimo olio passato in asta da Farsetti nel 2013 dove fu aggiudicato per 213.000 euro. Lo studio proposto da Babuino è valutato 15-18.000 euro.
Dello stesso autore e sempre del 1919, al lotto 90 abbiamo anche uno Motivo per tappeto con stilizzazione di mare realizzato a tempera su carta intelata e stimato 20-25.000 euro.
Per quanto riguarda la seconda tornata, invece, segnaliamo al lotto 307 un Autoritratto di Giorgio Ciam del 1980 (stima: 1.500-2.000 euro). E’ questo a mio avviso un lotto che merita tutta la vostra attenzione.
Si tratta, infatti, di un lavoro emblematico dell’opera di questo artista che, dopo aver fatto parte della Body Art internazionale negli anni ’70, nei decenni successi non smette di utilizzare il mezzo fotografico, portando avanti la ricerca della propria identità con esiti sempre nuovi e di grande anticipazione.
Concludiamo la lettura del catalogo del Babuino, segnalandovi qua e là la presenza di qualche carta interessante di Cy Twombly, Alberto Burri e Giosetta Fioroni. Piccole cose ma di una certa qualità.
Meeting Art: un catalogo da studiare
Di tutt’altro tenore il catalogo messo insieme dalla vercellese Meeting Art che batterà la sua asta di arte moderna e contemporanea nei due fine settimana del 17-18 aprile e del 24-25 aprile per un totale di 450 lotti suddivisi in sei sessioni.
Dopo un inizio caratterizzato da alcune opere di piccolo formato che potrebbero solleticare l’appetito di chi ha budget contenuti – come il cartone di Paolo Masi al lotto 49 – l’offerta Meeting Art di primavera si fa subito interessante e ricca di spunti, anche se la vastità della proposta rischia di distrarre l’occhio dell’appassionato.
Sfogliando i lotti della prima sessione ci imbattiamo, così, in un Calendario (1988) di Alighiero Boetti (lotto 54, stima: 10-12.000 euro) e in un acquerello di Paul Jenkins del 1962: Phenomena Rockefeller Arch (lotto 56, stima: 12-14.000 euro).
Mentre al lotto 68 abbiamo un bel cartoncino di Carla Accardi proposto con una stima di 21-24.000 euro, seguito, qualche lotto dopo, da Soror Alchemica nella Vienna del Kavalier, carta di Gianfranco Baruchello del 1974 (lotto 84, stima: 9-10.000 euro).
Passata una seconda sessione dedicata ad una certa Mara Fabbro, sinceramente di scarsissimo interesse, anche la terza fatica un po’ a scaldarsi.
Le prime opere di un certo interesse qui portano il nome di Xavier Bueno – del quale viene offerto l’olio Ragazzo del 1966 (lotto 175, stima: 18-20.000 euro) – e di Ennio Morlotti, presente con uno Studio di nudo del 1965 valutato 18-20.000 euro.
Al lotto 199, invece, troviamo Il Villaggio, lavoro del 2006 di Salvo, proposto con una stima di 27-30.000 euro. Mentre al lotto 219 è Enrico Baj a fare bella mostra di sè con un Profilo del 1967 (stima: 32-36.000 euro).
Subito dopo abbiamo un olio del 1946 di Giorgio De Chirico: Cavallo ferito (lotto 220, stima: 63-70.000 euro) che chiude la sessione con bel climax.
Dopo una quarta tornata decisamente fiacca, ecco che l’asta Meeting torna a brillare con i nomi di Valentino Vago, del quale viene proposto un delicatissimo lavoro del 1979, M.P. 77 (lotto 301, stima:4-5.000 euro), seguito da un Relict di Hermann Nitsch del 1983 (lotto 302, stima: 10-12.000 euro).
Al lotto 309 abbiamo invece una serigrafia su vetro di Joseph Kosuth (stima: 27-30.000 euro) a poca distanza della quale troviamo due delle opere più interessanti di questa asta: Diagonale, del 1978, di Gianfranco Pardi (lotto 317, stima: 21-24.000 euro) e Spazio di Ferro n. 9 di Giuseppe Unicini del 1988 (lotto 318, stima: 36-40.000 euro).
Passati alcuni bei lavori storici di Riccardo Licata e Elio Marchegiani e una pregevole tela di Massimo Kaufmann del 2006, lo sguardo è attratto da una tavola di Piero Pizzi Cannella, Nord (1989) che credo meriti attenzione (lotto 342, stima:14-15.000 euro).
Ancora una bellissima carta di Carla Accardi al lotto 345, si tratta di un lavoro del 1970 valutato 39-44.000 euro. Non mi fa impazzire, invece, il Dorazio al lotto 350 che, di fatto, è però anche il top lot della vendita. Nella sesta e ultima sessione, il catalogo Meeting propone, infine, alcuni lavori di ottima qualità a firma di Virgilio Guidi, Valerio Adami e Mario Tozzi.