Passate le aste londinesi, torniamo a guardare al nostro mercato che sta entrando nel vivo dei suo appuntamenti. Tanti i cataloghi d’asta pubblicati in queste settimane ed è tempo di scoprire quali sono i lotti più interessanti che saranno battuti nei prossimi giorni. Nella lettura catalogo di oggi diamo allora uno sguardo alle opere messe insieme dai dipartimenti di arte moderna e contemporanea di Martini Studio d’Arte, Boetto e Fidesarte per le loro aste autunnali.
Lo Studio Martini e quel capolavoro di Zaza
250 le opere di arte moderna e contemporanea che il bresciano Martini Studio d’Arte metterà all’asta tra il 16 e il 17 ottobre. Tra i lotti più interessanti della prima tornata, il Senza titolo (1953) di Antonio Sanfilippo proposta al n. 44. Piccola ma deliziosa tela esposta nel 1955 alla Galleria del Naviglio e già inserito nel Catalogo generale dell’artista edito da De Luca, è adesso in fase di Archiviazione presso l’Archivio Accardi Sanfilippo. E’ inserita in catalogo con una valutazione di 20-30.000 euro.
Pregevole anche il Cronogramma (1977) di Renata Boero al lotto 56. Stimato 8-10.000 euro, questo lavoro è un esempio maturo di quella ricerca antropologica su sostanze naturali che l’artista inizia nel 1965 e da cui nascono, appunto i Cronogrammi, considerati come l’intelaiatura portante, la ‘grammatica’ della sua pittura.
Delizioso anche il Bloc Rose (2013) del belga Marc Angeli al lotto 74 (stima: 2-3000 euro), esempio tipico di quelle opere di piccolo formato, i “monocromi caldi” come li ha definiti lui stesso, che inizia a produrre dal 1986 e che ancora oggi caratterizzano la sua pratica artista. Tavolette dipinte su legno massello che, racchiudono elementi naturali quali – come in questo caso – il latte e la colla di coniglio come leganti per dare struttura al “suo” colore.
Da “spulciare” con attenzione la selezione di opere Analitiche tra le quali spiccano alcuni piccoli ma interessanti lavori storici di Paolo Masi che ci portano verso la seconda tornata dell’asta dove merita attenzione, secondo noi, il lotto 152: Disegno n. 77 (1971) di Marcello Morandini, piccola scultura in legno laccato valutata 8-10.000 euro.
E’ stimata 10-12.000 euro, invece, la scultura in gesso e vetro di Paolo Icaro al n. 193, altro lotto da prendere decisamente in considerazione. Come non deve sfuggire alla vostra attenzione, il bel Senza titolo del 1959-60 di Jannis Kounellis proposto a 40-50.000 euro al lotto 194.
Infine mi piace segnalare Spazio del verbo sembrare (naufragio euforico), capolavoro del 1974 di Michele Zaza, presentato al lotto 229 a 25-35.000 euro. Sinceramente il pezzo più interessante di tutta la proposta Martini di questo autunno.
Giulio Paolini star da Boetto
Non manca di stimoli interessanti neanche il catalogo della casa d’aste Boetto di Genova che il 23 ottobre metterà in vendita, in due tornate, più di 390 lotti di arte contemporanea e fotografia. Nella prima tornata, dedicata all’Italia Figurativa, storicamente interessante il lotto 14, Interno con fiori, tela del 1950 a firma di Giuseppe Santomaso (stima: 15-16.000 euro) come, tra i lavori su carta, non disdegnerei il carboncino di Marcello Dudovich al lotto 32 (stima: 3-4000 euro).
Al lotto 82, invece, incontriamo il gioiello della tornata: una Battaglia (1952) di Giorgio De Chirico proposto in catalogo con una stima di 25-30.000 euro. Mentre al n. 107 abbiamo una Natura morta con ostriche (1933) di Filippo De Pisis, valutata 8-11.000 euro.
Più ricca la tornata serale dove, tra le prime opere incontriamo un piacevole lavoro di Aldo Mondino del 1966-67: Anniversario Privato (lotto 296, stima: 14-16.000 euro). Seguito, una decina di lotti più avanti da una Figura femminile (1961) di Enrico Baj (lotto 314, stoma 25-30.000 euro) e da un piccolo lavoro storico di Gianfranco Pardi: Architettura, del 1972 (lotto 319, stima 4-4.500 euro).
Al lotto 318, invece, abbiamo Rottura VIII (1951) di Agenore Fabbri opera proveniente dalla Collezione VAF e valutata 6-7000 euro e tra i primi esempi di quelle opere che l’artista toscano inizia a produrre proprio dagli anni Cinquanta , dando vita ad un ciclo che, pur allontanandosi dai modi del suo inconfondibile espressionismo figurativo, continuano ad indagarne le profondità interiori attraverso differenti soluzioni materiche che legano la sua ricerca creativa agli anni dell’Informale e alla dimensione inquieta e problematica di quella straordinaria stagione artistica che affianca la sua appassionata testimonianza contro la violenza, la sopraffazione e l’ingiustizia già mostrate dalle opere giovanili attraverso il dramma delle figure e la materia espressiva del corpo, “Nella stratificazione dei legni e delle sue lacerazioni interne – scrive Claudio Cerritelli – l’artista fissa i punti di rottura della superficie come possibilità di inventare immagini della precarieta’ e dell’inquietudine.
Molto bello ed intenso il piccolo Décollage di Mimmo Rotella al lotto 327; datato 1975 e intitolato Verticale colorato. E’ valutato 10-12.000 euro. E, a dire il vero, non mi dispiace il Senza titolo del 1985 a firma di Piero Pizzi Cannella (lotto, stima) artista di punta di quella che fu la Nuova Scuola Romana di Via degli Ausoni.
Passate due carte di Lucio Fontana (lotti 356-357) incontriamo un particolarissimo lavoro di Giosetta Fioroni del 1957: L’apolide, valutato 30-40.000 euro al lotto 368. Si arriva così alla Superficie Bianca (1993) di Enrico Castellani al lotto 381 (stima: 100-130.000) primo top lot dell’asta, a cui segue un Senza titolo di Carol Rama del 1965 valutato 80-110.000 euro (lotto 384).
Infine, spicca su tutti i lotti proposti, L’altra figura, opera del 1983 di Giulio Paolini presentata al lotto 388 con una stime di 150-220.000 euro, opera di punta dell’asta Boetto di questo autunno.
Fidesarte e l’incanto di Virgilio Guidi
Decisamente più povera l’offerta di Fidesarte che batterà il suo catalogo il prossimo 27 ottobre. In questo clima di ritorno all’arte figurativa italiana novecentesca che sembra caratterizzare il 2018, tra i 274 lotti messi insieme dalla casa d’aste veneziane, ci piace segnalare la bellissima Figura del 1929 di Virgilio Guidi (lotto 69; stima: 15-18.000 euro), fondamentale figura chiave dell’arte, della cultura e della poesia del secolo scorso. Pittore che, pur attento ai principali movimenti artistici del ventesimo secolo, seguirà sempre un percorso profondamente personale, conservando la sua autonomia stilistica sia rispetto al Novecento Italiano che ai grandi protagonisti europei del cosiddetto Realismo Magico.
Seguono la tela di Guidi una Natura morta di Filippo De Pisis (lotto 70, stima: 6-7.000 euro) e il dipinto Donna di Fiori del 1930 di Achille Funi (lotto 72; stima: 22-25.000 euro). Mentre al lotto 162, troviamo Iperfiore, tela del 1957 di Emilio Scanavino che si è guadagnata la copertina del catalogo e valutata 55-65.000 euro. Sinceramente trascurabile, invece, la seconda tornata.