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Aste: uno sguardo ai cataloghi Wannenes, Babuino e Bozner

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Mentre l’emergenza Covid-19 chiude musei e gallerie, il mercato delle aste procede senza soste, spostando le sue vendite sui canali online. Fittissimo il calendario dei prossimi giorni, a da Sotheby’s con la sua Contemporary Art | Milan che si terrà dal 20 al 26 novembre e a cui dedicheremo un articolo domani, a Wannenes che ha programmato la sua prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea per 24 novembre. Per passare poi alla romana Babuino Casa d’Aste, anch’essa impegnata il 24 novembre, e alla altoatesina Bozner Kunstauktionen che batterà, invece, il 27. Ma procediamo con ordine

 

Wannenes e il “remake” delle Muse inquietanti

Sarà una versione anni Sessanta delle Muse inquietanti di Giorgio de Chirico (con una stima di 350.000 – 450.000) a guidare la prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea della casa d’aste Wannenes, fissata per il 24 novembre. L’artista replica questo tema a lui caro in svariati esemplari perché meglio di altri è capace di evocare quella magia silenziosa legata al sogno e al ricordo che attraverso un linguaggio di stratificazioni simboliche si pone entro ed oltre la visione reale. Tanto da essere sempre molto ricercato dal collezionismo internazionale.

LOTTO 149 – GIORGIO DE CHIRICO, Le Muse inquietanti, prima metà degli anni ’60. Olio su tela, cm 100 x 70

Tra i 171 lotti messi insieme dal dipartimento guidato da Guido Vitali e Pier Matteo Carnaroli non è questo l’unico pezzo interessante. Sfogliando il catalogo dell’asta Wannenes, infatti, salta agli occhi, tra le altre opere, una tecnica mista del 1972 di Pablo Picasso, che ha come peculiarità quella di essere stata voracemente lavorata su entrambi i lati, tanto che si può parlare di fatto di due opere distinte su uno stesso foglio, dove l’artista si arrovella per cogliere il segno che lo renderà per sempre un immortale gigante della modernità (lotto 157, stima 90.000 – 110.000 euro).

Tra i maestri italiani della prima metà del XX secolo è da segnalare la presenza di Filippo De Pisis con un olio su cartoncino applicato su tela del 1929 che rappresenta Il cervo (lotto 145, stima 8.000 – 12.000 euro), mentre al lotto 148 troviamo un’intensa versione della Vergine di Adolfo Wildt. Realizzata nel 1924, quest’opera fu presentata nel 1925 alla Terza Biennale di Roma e qualche mese dopo all’Esposizione Internazionale d’Arti Decorative di Parigi dove, per la grazia del soggetto ebbe grande fortuna di  pubblico  e  di  critica  (stima 10.000–15.000 euro).

LOTTO 157 – PABLO PICASSO, Senza Titolo, 1972. Tecnica mista su carta, cm 36,5 x 28,8

Equilibrio e grazia uniscono segno e colore nel vinilico su tela grezza Parentesi opera di Carla Accardi del 1982 (lotto 155, stima 18.000 – 22.000 euro), mentre il caos tellurico della grafica scura di Emilio Vedova si esprime in tutta la sua potenza in Emerging, una tecnica mista su carta, dove l’artista veneziano come un medium fa vibrare i segni profondi dell’anima (lotto 156, stima 8.000 – 12.000 euro).

Emoziona, poi, la materia di Leoncillo Leonardi che diviene, nelle sue sensibili mani, un elemento vitale che vive in simbiosi con la forma e il colore nella terracotta smaltata in policromia (Senza titolo) del 1952-1953 che troviamo al lotto 160 con una valutazione di 18.000 – 22.000 euro.

LOTTO 155 – CARLA ACCARDI, Parentesi, 1982. Vinilico su tela grezza, cm 80,5 x 99,5

Interessante anche la sezione dedicata alla fotografia. Bellezza e morte sono protagoniste nei due splendidi scatti del 1995 di Richard Avedon intitolati Mr. & Mrs. Comfort (lotto 169, stima 8.000 – 12.000 euro) mentre l’uso sapiente e controllato dell’illuminazione caratterizzano la tenera immagine di giovane fanciulla di William von Gloeden del 1900 circa (lotto 117, stima 1.000 – 1.500 euro).

Abbiamo poi due scatti in bianco e nero di James Casebere: il primo, del 1990, intitolato Beachfront longshot (3/10), e il secondo, del 1995, che ritrae dei Tunnels (4/5) (lotti 121-122, entrambi stimati 2.800 – 3.200 euro). Infine, due polaroid incentrato sul tema dei Flower del giapponese Nobuyoshi Araki, stimate ognuna 300 – 500 euro (lotti 123-124).

 

Babuino: un catalogo ricco di occasioni

Sempre il 24 novembre, in due tornate, anche la romana Babuino Casa d’Aste sarà impegnata con il suo catalogo di arte moderna e contemporanea. Un’asta ricca di proposte affordable dove non mancano pezzi di maggior pregio.

E’ il caso dell’estroflessione del 2008 di Agostino Bonalumi dal titolo Blu (Lotto n. 151, € 70.000-75.000) o della scultura/oggetto di Vettor Pisani, composta da un piano circolare in cristallo blu con applicazioni di dodici piccoli conigli in metallo fuso con bronzo e argentato di cui sei in un senso e sei in senso contrario. Al centro un collage di neonato in cartoncino sagomato e dipinto (Lotto n. 130, € 40.000-45.000).

LOTTO 151 – AGOSTINO BONALUMI, Blu, 2008. Acrilico ed estroflessione su tela color blu cobalto, cm. 60 x 80

Al lotto 137 abbiamo invece un grande olio su tela di (195 x 295 cm) di Gian Marco Montesano con Per mari e.. per monti del 2004 (stima: € 15.000-20.000) che insieme a Luca Pignatelli e il suo Treno, olio su tela di sacco postale, del 2003 (Lotto n. 66, € 7.000-9.000), rappresentano la nuova figurazione italiana.

Si prosegue con l’opera surrealista di Jean Tinguely New year’s letter – dedicata a Sam Francis, tecnica mista e collage su carta del 1973 (Lotto n. 81, € 12.000-18.000) e con tre sculture in legno e altri materiali di Mario Ceroli: Il Labirinto, Elemento n. 7, 1968/72 (Lotto n. 159, € 15.000-18.000), Labirinto, 1968/1972, Elemento n. 1, (Lotto n. 160, € 15.000-18.000) e Ritratto di un amico (Lotto n. 127, € 8.000-12.000).

LOTTO 118 – GINO SEVERINI, Pulcinella con la tuba, 1942. Tempera su cartoncino, cm. 40 x 30

Scorrendo il catalogo della casa d’aste romana ci imbattiamo in alcuni interessanti esempi di arte figurativa del Novecento con Fortunato Depero e il suo Costume italico, 1938/39 a matita, china e inchiostri su carta (Lotto n. 94, € 10.000-15.000), Gino Severini con la tempera su cartoncino Pulcinella con la tuba del 1942 (Lotto n. 118, € 12.000-18.000), Antonio Donghi con l’olio su tela l’Interno del 1922 (Lotto n. 93, € 8.000-12.000) e Franco Gentilini con l’olio su tela del 1949, Il Cortile (Lotto n. 96, € 7.000-10.000).

 

Dottori, D’Anna e Evola protagonisti dell’asta Bozner

Tra i cataloghi più interessanti tra quelli che saranno battuti nei prossimi giorni da citare, assolutamente, quello della altoatesina Bozner Kunstauktionen  che il 27 novembre prossimo, dalle ore 17, batterà la sua asta autunnale di arte moderna e contemporanea.

Sull’onda dell’interesse riscontrato, solo pochi mesi fa a Londra, per le opere di aeropittura Bozner ripropone in questa sessione alcune opere di due tra i massimi rappresentanti del movimento del secondo futurismo: Giulio d’Anna, del quale viene proposta la bella tempera su carta Virata sul Golfo di Catania (lotto stima: 6-9.000 euro) e Gerardo Dottori, presente in catalogo al lotto 7 con Lago, olio su tavola del 1935 valutato 20-30.000 euro. 

LOTTO 7 – GERARDO DOTTORI, Lago (Trasimeno), 1935. Olio su tavola, 31 x 42 cm

Grande attesa anche per Julius Evola del quale viene offerto un olio su cartone del 1923 (lotto 9, stima 20-40.000).

Tra i lotti all’asta segnaliamo anche una serie di opere di una collezione bolzanina messa insieme tra gli anni Settanta e Ottanta grazie alla preziosa consulenza di Marcello Bizzarri e della sua Galleria il Sole di Bolzano. Tra le opere di questo nucleo: Treppe, lavoro del 1973 di  Piero Dorazio (lotto 45, stima 20 -30.000 euro).

LOTTO 53 – FAUSTO MELOTTI, Dopo l’epilogo, 1984. Bronzo, tessuto dipinto, ottone, 40 x 45 x 5 cm

In catalogo anche una scultura in bronzo di Fausto Melotti, Dopo l’epilogo (1984), presentata al lotto 53 con una stima di 50-70mila euro. Una curiosità: pur essendo stata realizzata in 3 esemplari, quella in asta da Bozner è stata archiviata come pezzo unico da parte dell’Archivio Melotti di Milano avendo, rispetto alle altre, un nastrino in tessuto aggiunto dall’artista.

LOTTO 50 – Mark Tobey, Senza titolo, 1961. Tempera su carta intelata, 17,6 x 27, 8 cm

Sempre per la scultura, da notare anche la presenza di Spirale in Alluminio 803, opera del 1968 a firma di Marina Apollonio e offerta al lotto 41 con una stima di 15.000 euro.

Si segnala, infine, una tempera su carta di Mark Tobey del 1961, caratteristica della produzione degli anni Sessanta, l’opera è tra le più ricercate sul mercato internazionale (lotto 50, stima 30-50mila euro).

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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