Si è chiusa con un totale di 76,8 milioni di euro e un tasso di venduto in lotti dell’81% la “doppia asta” Modernités / Contemporary di Sotheby’s che, sviluppando il modello di asta in live streaming introdotto nelle vendite di questa estate a New York e Londra, ha dato vita ad un vero e proprio botta e risposta tra Parigi e Londra.
I due appuntamenti paralleli, hanno visto la partecipazione dal vivo di un piccolo numero di clienti, con molti altri che si sono uniti online, per contendersi due cataloghi che presentavano complessivamente 95 opere d’arte di altissima qualità. Ma vediamo, rapidamente, come sono andate le cose.
La serata si è aperta alle ore 18 con Helena Newman che, a Londra, è salita sul podio per guidare l’asta Modernités di Parigi che si è conclusa con un totale di 23.843.400 euro e un tasso di venduto dell’80%, per una serata che ha visto quasi tutti i lotti rispettare le aspettative e 9 invenduti.
Tra le aggiudicazioni degne di nota, quella del capolavoro di Francis Picabia, Minos. La tela, realizzata nel 1929 e parte delle sue celebri Trasparenze, ha raggiunto i 3.956.700 euro.
Ha raggiunto i 4.4 milioni di euro, invece, il top lot della serata: il ritratto Tête d’homme del 1940 di Pablo Picasso, parte della prestigiosa collezione “Un Regard Moderne” e alla sua prima presenza in asta.
Bene anche i lavori astratti presenti in catalogo, con la carta di Pierre Soulages, Peinture 73 x 60 cm, 15 septembre 1975, venduta per € 351.300, mentre il Chikaisei Shinsanshi di Kazuo Shiraga dalla sua serie Water Margin e il 12.12.68 di Zao Wou-Ki, sono passate di mano rispettivamente per 2,5 milioni di euro e 1,1 milioni di euro.
Alle ore 20, ora locale, il testimone è passato a Londra, con Oliver Barker che ha guidato l’evening sale Contemporary, che si è conclusa con un totale di 47.8 £ (52.9 mln di euro) e un tasso di venduto dell’83% in lotti con 7 opere rimaste invendute e 2 ritirate.
Protagonista annunciato della serata, Banksy con Show me the Monet, tela rara e interamente dipinta a mano dell’inizio della sua carriera, che si appropria e stravolge le iconiche ninfee di Monet.
Dopo una vivace e competitiva battaglia di offerte durata ben 9 minuti tra bidder provenienti da tutto il mondo, il lavoro è stato battuto per 7.5 milioni di sterline. La seconda aggiudicazione più alta per l’artista inglese.
E’ stato, invece, ritirato l’altro lotto di punta della serata: Untitled (Diagonal Curve), importante dipinto in bianco e nero di Bridget Riley, stimato 5.5-7.5 milioni di £ e che nel 2016, da Christie’s London, aveva portato all’attuale record d’asta dell’artista: 4.338.500 £.
Tra le aggiudicazioni degne di nota, i 5.081.250 £ raggiunti da Justcome Suit (1983) di Jean Michel Basquiat, che ha così rispettato così le aspettative. Mentre è passato di mano per 5.138.700 £ l’Abstraktes Bild del 1991 di Gerhard Richter che ha visto anche la sua seconda opera in catalogo, Arnold (1983), registrare un’ottima performance, superando la stima massima raggiungendo i 1.2 milioni di sterline.
Da segnalare, poi, le buone aggiudicazioni di Maracorola a firma di Beatriz Milhazes che ha raggiunto le 620.000 £, di Pie Fight Interior di Adrian Ghenie, venduto per 2.9 milioni £. E’ rimasto invenduto, invece, il bellissimo Untitled di Cecily Brown presente in catalogo.
Poco da dire, infine, sulla selezione di arte italiana che ha fatto registrare risultati certamente non brillanti. Tra le opere presenti in asta, che coprivano dal minimalismo all’Arte Povera e anche oltre, sono da citare giusto l’aggiudicazione dell’Achrome di Piero Manzoni del 1962, venduto per 1.7 milioni di sterline; l’arazzo di Alighiero Boetti al lotto 129 che con un’aggiudicazione di 352.800 £ ha superato di un soffio la stima massima, e Bipolare di Enrico Castellani battuto a 402.200 £ contro una stima in catalogo di 280-350.000 sterline.