No, non è la solita piattaforma di aste online. Qui non si possono fare transazioni. Nell’ecosistema digitale del mercato dell’arte Barnebys – l’innovativa piattaforma nata nel 2011 in Svezia da un’idea di Christopher Barnekow e Pontus Silfverstolpe – sta a LiveAuctioneers come Kayak sta a booking.com nel campo del turismo 2.0. In altre parole, Barnebys, che dopo Scandinavia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti e Hong Kong, la scorsa settimana ha fatto il suo debutto anche nel nostro Paese, è un meta-motore di ricerca dedicato al mondo delle aste.
Nello specifico, come mi spiega Charis Stamuli, Key Account Manager di Barnebys per l’Italia, «il progetto nasce dall’esigenza di abbattere i tempi di ricerca che spesso portano a risultati insoddisfacenti e limitati, con l’obiettivo di aprire il mondo dell’arte e delle aste a tutti. In un solo indirizzo, radunare oggetti provenienti da tutto il mondo e permettere ai potenziali clienti di trovare esattamente ciò che stavano cercando». «Barnebys – prosegue Stamuli – sta modificando un settore nato 300 anni fa mettendo in contatto diretto case d’asta e consumatori in un modo del tutto nuovo. Clienti di ogni nazionalità e tipologia hanno finalmente la possibilità di accedere ad oggetti unici e consultare una banca data con milioni di risultati d’asta».
Un nuovo punto di riferimento per il collezionista 2.0
Al motto di All auctions in one place, Barnebys si propone, così, come punto di riferimento per il mercato dell’arte online (e non solo), attirando collezionisti, appassionati d’arte o di qualunque altro oggetto da collezione. Offrendo loro l’accesso a mezzo milione di articoli messi in vendita da 3000 case d’asta e gallerie d’arte in tutto il mondo. Dalle grandi major alle realtà locali. Barnebys porta inoltre una trasparenza senza precedenti nel mercato delle aste, fornendo a compratori e venditori un database online gratuito con circa 40 milioni di risultati d’asta.
Ma non solo, Barnebys, oggi disponibile in varie lingue tra cui l’italiano, arricchisce la sue funzione di ricerca con servizi ad alto valore aggiunto assolutamente gratuiti o a costi veramente esigui, adatti anche alle tasche del piccolo collezionista. Tra questi un blog e una newsletter sul mercato dell’arte e delle aste, un sistema di alert che vi tiene costantemente aggiornati sugli oggetti di vostro interesse e, soprattutto, un servizio di valutazione rapido ed economico. Il tutto inserito in un contesto decisamente user-friendly che rende intuitiva ogni azione fin dal primo passo. In breve, su Barnebys è possibile:
- Creare un Account: per tenere d’occhio le aste e impostare avvisi di ricerca personalizzati;
- Salvare i Preferiti: per monitorare gli oggetti in scadenza e ricevere una notifica quando si avvicina la data dell’asta;
- Iscriversi alla Newsletter: per avere accesso alle novità dal mondo dell’arte e delle aste;
- Consultare Risultati d’asta: per avere accesso alla più grande e gratuita banca dati al mondo, con prezzi di aggiudicazione datati anni;
- Utilizzare il Servizio di Valutazione: per ottenere la stima di un esperto o entrare in contatto con potenziali venditori;
- Accedere al Blog: per restare sempre aggiornati sui trend, sul mercato dell’arte e molto altro ancora.
Insomma, dal 2011 ad oggi, questo progetto di strada ne ha fatta veramente tanta. Nei sei anni trascorsi dal suo lancio ufficiale, infatti, la piattaforma è diventata il principale aggregatore al mondo di articoli di design e vintage, oltre che d’arte, antiquariato e oggetti da collezionismo in genere. E oggi, a livello globale, conta su un traffico di circa 2 milioni di visitatori al mese e la società ha dipendenti distribuiti tra la Casa Madre in Svezia (Stoccolma), Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Cina, Stati Uniti, e adesso Italia. L’80% del giro d’affari di Barnebys, infine, è rappresentato principalmente dal mercato europeo, mentre il restante 20% dagli Stati Uniti.
Una piattaforma accessibile a tutti
Un buon progetto online si misura anche per il suo grado di accessibilità, non solo per l’idea che ne sta alla base. E in questo Barbebys è un vero portento. Registrarsi alla piattaforma è decisamente facile. Lo si può fare tramite il proprio account Facebook o creandone uno ex novo. Ma quello che conta è che bastano pochi secondi e siete ufficialmente nel mondo Barnebys. Gestire il proprio profilo è poi semplicissimo, grazie ad un menù e ad un desk di gestione alla portata di tutti. Aggiornando il proprio profilo si può anche scegliere da quali dei portali Barnebys vi interessa ricevere notifiche oltre a quello italiano.
La funzione Avvisi d’Asta, poi, vi tiene aggiornato quando nuovi lotti corrispondenti alle vostre ricerche saranno caricati sul sito. Un po’ come i “consigli” che Amazon vi invia periodicamente via email sulla base dei vostri acquisti o delle vostre preferenze. L’importante è salvare le ricerche effettuate. Ma l’elemento che mi pare più interessante è la possibilità di poter ottenere una valutazione online da parte di un esperto in un massimo di 48 ore e a costi veramente contenuti: 30 euro se si vuole ricevere il certificato di valutazione in 24 ore; 15 se ci “accontentiamo” di 48 ore. Un servizio che mi sembra utilissimo per il piccolo collezionista o per chi, come spesso accade, si trova in casa un’opera ereditata da qualche parente ma non sa che valore abbia. E, soprattutto, non ha la minima idea su come fare per scoprirlo.
«Barnebys – commenta a tal proposito Pontus Silfverstolpe co-fondatore della piattaforma – si fa strada in un mercato tradizionale che da sempre impone le sue regole. Oggi è fondamentale essere flessibili e adattarsi alle necessità dei consumatori. Si tratta di andare incontro ad una nuova generazione di acquirenti e venditori, di modificare il mercato in base alle loro esigenze». «La nostra missione – aggiunge l’altro fondatore e CEO di Barnebys, Christopher Barnekow – è quella di rendere accessibile a tutti il mercato dell’arte, dell’antiquariato e del design. Barnebys offre un’eccezionale opportunità per esplorare il mercato proponendo una vasta ed eterogenea selezione di oggetti d’arte con un linguaggio trasparente ed immediato».
Barnebys e il mercato italiano
Basato su un modello di business più che collaudato nel web (meno nel mondo dell’arte), quello del pay per click (PPC), dove i guadagni sono generati dalla capacità della piattaforma di creare traffico verso i siti delle case d’asta presenti sul motore di ricerca, Barnebys ha lavorato, fino ad oggi, con realtà di Regno Unito, Francia e Germania. Anche se non mancavano ottimi rapporti con player italiani come Cambi. E proprio la positiva esperienza con alcune realtà italiane ha spinto la società di Stoccolma a sviluppare una piattaforma dedicata esclusivamente all’Italia il cui arrivo, mi spiega Charis Stamuli, Key Account Manager di Barnebys per il nostro Paese, è stato accolto «con entusiasmo e curiosità dagli operatori di settore e molti di loro hanno deciso di provare e poi utilizzare con costanza i nostri servizi».
«All’inizio – aggiunge Stamuli – non è stato esattamente semplice introdurre il nostro business model, poiché atipico e del tutto nuovo per il mercato dell’arte. Con il tempo però, siamo riusciti ad instaurare un confronto e un dialogo più solido sulle strategie di marketing da adottare per affacciarsi al mercato delle aste online. Barnebys è un eccellente strumento di marketing tanto per le aste online quanto per le aste tradizionali. Una piattaforma che offre l’enorme opportunità alle case d’asta italiane di consolidare e rafforzare il proprio brand, di aumentare la SEO e, soprattutto, di instaurare una relazione con il cliente».
«Barnebys – prosegue la Key Account Manager di Barnebys – vuole percorrere in Italia lo stesso percorso che ha fatto, anni fa, in sette altri mercati. L’obiettivo è, infatti, quello di aprire le porte del digitale all’esclusivo mondo delle aste e rendere accessibile il mercato dell’arte, dell’antiquariato, del design e del vintage».
«Il lancio di Barnebys.it – commenta – sarà fondamentale per tutte quelle realtà italiane che hanno intenzione di rafforzare il loro brand in Italia, e allo stesso tempo affacciarsi ad un’audience internazionale. Inoltre, a noi consentirà di poterci relazionare con tutte le case d’aste, antiquari e gallerie d’arte che al momento offrono cataloghi esclusivamente in lingua italiana».
«Crediamo – conclude Charis Stamuli – che sia un buon momento per inserirci in maniera più incisiva nel panorama italiano che si mostra sempre più attento alle necessità dei suoi acquirenti, soprattutto online. Barnebys è pronto ad offrire strategie di marketing ad hoc, al passo con i rapidi cambiamenti del mercato delle aste».
Insomma, con un calendario di eventi sempre più ricco e caotico, Barnebys potrebbe essere veramente lo strumento che mancava, in Italia, per orientarsi nel mercato fatto soprattutto di piccole e piccolissime realtà e non farsi sfuggire qualche pezzo di pregio a firma dei nostri beniamini e “disperso” in uno dei tantissimi cataloghi d’asta pubblicati sulla piazza italiana.