Roma si prepara ad accogliere un appuntamento significativo per il mercato dell’arte. Il prossimo 4 dicembre, la casa d’aste Bertolami Fine Art batterà all’incanto una selezione di opere che spaziano dal XIX secolo all’arte più recente, in una giornata articolata in due tornate. L’asta, divisa tra Ottocento e Arte Moderna e Contemporanea, promette di offrire al collezionista, sia esperto che neofita, l’opportunità di acquisire pezzi di rilievo, con un occhio di riguardo ai maestri italiani e una incursione nell’arte internazionale.
L’intera sessione comprenderà un totale di 235 lotti, testimoniando la ricchezza e la varietà delle proposte. La prima parte dell’incanto sarà dedicata a 132 opere che coprono il periodo dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1940, includendo una notevole collezione di grafica legata all’Espressionismo tedesco. Seguirà la seconda tornata, focalizzata sull‘Arte del Dopoguerra e Contemporanea, con 103 lotti che disegnano un percorso attraverso le sperimentazioni del XX e XXI secolo.
La visione Metafisica e le punte di diamante italiane
L’attenzione del mercato si concentra inevitabilmente sui lotti di maggiore stima che spiccano per valore e significato storico-artistico. L’opera di punta dell’intera vendita è senza dubbio il lotto 217, l’olio su tela “Piazza d’Italia” del 1950 di Giorgio de Chirico, il maestro della Metafisica. L’opera si presenta con una stima che oscilla tra € 80.000 e € 140.000. Questa veduta fa parte del ciclo tematico più iconico e riconoscibile dell’artista, che ha saputo infondere nelle sue vedute urbane un senso di mistero e sospensione atemporale. Sempre del maestro, sarà in asta anche il celebre “Autoritratto con manto rosso” del 1956, il cui valore è stimato tra € 40.000 e € 75.000.

Subito dopo De Chirico, l’arte italiana del Dopoguerra si impone con due figure fondamentali. Il lotto 219 presenta “Rosso” del 2007, una tela estroflessa di Agostino Bonalumi. L’artista ribadisce il suo ruolo cardine nell’Arte Analitica e Spaziale, trasformando la superficie pittorica in un organismo tridimensionale pulsante grazie alle estroflessioni. L’opera è valutata tra € 50.000 e € 60.000. L’arte Optical è invece ben rappresentata dal lotto 218 di Getulio Alviani con “Superficie a Testura Vibratile. Rotazione 1.2.3.4” del 1972, una composizione in alluminio su pannello. Alviani, figura chiave dell’arte cinetica, ricercava attraverso le incisioni geometriche la vibrazione ottica e l’interazione percettiva con lo spettatore; quest’opera ha una stima compresa tra € 30.000 e € 50.000.
Tra Informale e Pop: una selezione varia

La panoramica prosegue con altri maestri che hanno segnato il Novecento italiano. Un esempio dell’Informale è offerto dal lotto 187 di Ennio Morlotti, con “Lavandaie sull’Adda studio n°2” del 1952 circa, un olio su tela stimato tra € 15.000 e € 20.000. Morlotti è noto per il suo profondo legame con la natura, che traduce in una pittura materica e densa. Spazio anche per la scultura con il lotto 136 di Luciano Minguzzi, un bronzo raffigurante il “Busto di papa Paolo VI”, stimato tra € 3.000 e € 6.000. Infine, l’icona della Pop Art italiana, Mario Schifano, è presente con il lotto 205, un “Senza titolo” del 1990 (smalto, acrilico e grafite su carta), con una valutazione compresa tra € 3.000 e € 5.000.
Occasioni per avvicinarsi alla grande arte

L’asta Bertolami Fine Art si distingue anche per lotti che consentono un approccio più accessibile alla collezione d’arte. Il lotto 164 propone un “Archi veneziani”, carboncino su carta, di Emilio Vedova con una stima sorprendentemente contenuta, tra € 600 e € 800. Si tratta di un’opportunità, forse ideale per chi desidera iniziare una collezione con un pezzo di un maestro dell’astrattismo e dell’informale. Allo stesso modo, il lotto 165 di Filippo De Pisis propone un “Nudo maschile”, acquerello su carta, con una stima tra € 800 e € 1.500, offrendo un saggio della sua sensibilità pittorica.
Finestra internazionale

La selezione si arricchisce con artisti di risonanza globale. La scultura surrealista è presente con il lotto 195 di Salvador Dalí, che propone “Perseo (omaggio a Benvenuto Cellini)”, una statua in bronzo con stima tra € 2.000 e € 3.000. Di grande interesse è la litografia su carta del lotto 215 di Francis Bacon: “Figure writing reflected in a mirror” del 1977, un’opera che porta la cifra stilistica inconfondibile di Bacon, con una valutazione compresa tra € 6.000 e € 9.000. L’arte astratta internazionale trova spazio con il lotto 223 di Josef Albers, la serigrafia “SP-VII” del 1967, stimata tra € 4.000 e € 6.000. Infine, anche l’esponente della Pop Art americana, Robert Rauschenberg, è presente con il lotto 225, “Features from currents” del 1970, valutato tra € 1.200 e € 1.800.




