Dopo Sotheby’s tocca a Farsetti Arte a scaldare il nostro mercato proponendo, per la sua asta del 1° dicembre dedicata all’Arte Moderna, un catalogo selezionatissimo di appena 87 lotti che alza in modo significativo l’asticella della qualità in un mese di dicembre che già si preannuncia caldo. Senza che trascuriate il ben più impegnativo, per quantità, catalogo della sessione di Arte Contemporanea che sarà battuto tra il 30 novembre e la mattina del 1° dicembre, per un totale oltre 560 lotti è più – dove segnaliamo la presenza di una Superficie di Enrico Castellani del 1973 (lotto 535; stima: 250.000/350.000 Euro) e di un Senza titolo della metà degli anni Novanta a firma di Gino De Dominicis (lotto 543, stima: 130.000/200.000 Euro); è la seconda sessione dell’asta Farsetti che necessita di tutta la vostra attenzione e passione per l’arte. Il dipartimento guidato da Frediano e Franco Farsetti è riuscito, infatti, a mettere insieme un catalogo rigorosissimo dal punto di vista della scelta di opere di elevato livello qualitativo, in grado di accontentare anche il collezionista più esigente.
Basta scorrere già i primissimi lotti per capire la qualità del lavoro fatto dal dipartimento di arte moderna e contemporanea della casa d’asta pratese. La vendita si apre in fatti subito con preziose carte di Sironi e Viani per poi passare a oli di Rosai, Soffici, De Pisis – ultimamente molto presente nelle nostre aste -, Cassinari e Renato Guttuso (molto bella la sua Grande Lavandaia del 1947, proposta al lotto 617 con una stima di 25-35.000 euro).
I lotti più preziosi, nella prima parte di questa asta, sono però quelli dal sapore futurista, tra i quali troviamo una rara Composizione Futurista del 1915 di Mario Sironi (lotto 621, stima: 40-60.000 euro) che precede il primo gioiello dell’asta Farsetti di dicembre: Fantasia per il Cabaret del Diavolo (1921), olio su tela di Fortunato Depero valutato 180-250.000 euro. E poi Carrà, Balla.
Dal Futurismo alla scultura con una terracotta stupenda di Marino Marini del 1939: Giocoliere (lotto 630, stima: 130-200.000 euro). In una stagione dove ancora – fatta eccezione per Sotheby’s – di pezzi importanti non se ne sono visti molti, il catalogo Farsetti è una vera gioia per gli occhi. Al lotto 634 abbiamo un carboncino su carta di Amedeo Modigliani datato 1910-11: Nu Accroupi (Nudo seduto con le mani al suolo (valutato 250-350.000 euro).
Passato Modì è la volta di piccolo ma preziosissimo olio di Pierre-Auguste Renoir, un Paesaggio datato 1880 e inserito al lotto 635 con una stima di 70-110.000 euro. I top lot si susseguono con un ritmo da capogiro: una china di Wassily Kandinsky e un pastello di Paul Klee – Drinnen und Draussen del 1938 (lotto 637, stima: 280-380.000 euro).
Un acquerello di Yves Klein apre, invece, poi la stada ad un olio di Fernand Léger del 1949: Nature Morte Polycrome (lotto 639, stima: 280-380.000 euro) e poi un Senza titolo di Sebastian Matta e un Paesaggio Metafisico del 1923 di Filippo de Pisis (lotto 641, stima: 70-100.000 euro).
Campigli, Casorati e poi due oli di Giorgio De Chirico di eccezionale fattura, tra i quali spicca, al lotto 651, Cavallo e Zebra in Riva al Mare del 1930 (stima: 350-450.000 euro). Oppure, al lotto 668, Oreste e Pilade della metà degli anni Cinquanta (stima: 300-400.000 euro).
Per non parlare della Natura Morta con Tavolozza di Gino Severini del 1943 che troviamo al lotto 562 con una valutazione di 110-160.000 euro. O dello splendido Concetto Spaziale del 1954 con cui chiudiamo la lettura catalogo di questa splendida asta.