A trent’anni dalla scomparsa di Gianni Dova, uno dei protagonisti delle correnti artistiche milanesi del secondo Novecento, l’Archivio Gianni Dova annuncia la prossima uscita del primo volume del Catalogo Ragionato delle sue opere curato dallo scomparso Enrico Crispolti: due tomi raccolti in un cofanetto, realizzati con la collaborazione di VAF Foundation e editi da Allemandi.
Il tutto per 608 pagine in italiano e inglese con circa 2100 illustrazioni a colori e un prezzo vantaggiosissimo per chi lo prenoterà entro il 31 dicembre: 200 euro.
Il volume può essere ordinato: via posta, scrivendo a Allemandi, Piazza Emanuele Filiberto 13-15, 10122 Torino; per telefono, chiamando il +39 011 8199153 o via email: angela.piciocco@allemandi.com.
Nato a Roma nel gennaio 1925, a 16 anni Gianni Dova si trasferì con la famiglia a Milano e dal 1942 frequentò il Liceo artistico di Brera dove incontrò gli artisti che si riunivano nei caffè letterari e che, tra altri punti di riferimento, avevano Corrente, il giornale edito da Ernesto Treccani. Questi artisti erano Guttuso, Vedova, Birolli, Morlotti, Cassinari, Migneco, insieme ai quali Dova percepì Guernica di Picasso come l’opera simbolo dell’opposizione degli artisti alla barbarie.
Nel 1946 aderì al manifesto del Realismo oltre Guernica e dal 1947 cominciò ad esporre nelle gallerie dei fratelli Cardazzo, il Cavallino a Venezia e il Naviglio a Milano. Dal 1947 diventò un protagonista del Movimento Spazialista con Fontana, Crippa, Kaisserlian, Joppolo, Milani, Tullier, Dangelo, Cardazzo, Peverelli e Carozzi firmando diversi manifesti. Aderì in seguito al movimento della Pittura nucleare con Enrico Baj e Sergio Dangelo e, dopo anni intensissimi tra Italia e Normandia, morì a Marina di Pisa il 14 ottobre del 1991.