Dal 25 febbraio all’11 marzo prossimo Christie’s metterà all’asta Everydays – The First 5000 Days, dell’artista digitale Beeple, in una vendita stand-alone unicamente online organizzata in concomitanza della First Open | Online.
Creato in esclusiva per Christie’s nel febbraio 2021, questo monumentale collage digitale segna la prima vendita del lavoro di Beeple in una grande casa d’aste.
È anche la prima opera d’arte puramente digitale (NFT Non-Fungible Token) ad essere offerta in una casa d’aste tradizionale, con la sua autenticità garantita grazie alla tecnologia blockchain.
Dato che questo è un nuovo medium per Christie’s, la stima per l’opera di Beeple sarà presentata come “sconosciuta” e le offerte si apriranno a $ 100.
Un’asta, quella messa in piedi da Christie’s, che rappresenta dunque una tappa importante nello sviluppo del mercato dell’arte digitale. Ma questo non è l’unico primato a cui aspira, negli stessi giorni, la casa del Gruppo Artémis.
Il 23 marzo, infatti, sempre Christie’s offrirà ad Hong Kong, in una vendita serale single-lot da titolo We Are All Warriors – The Basquiat Auction, che si terrà sia in modalità live che live streaming, il capolavoro di Jean-Michel Basquiat, Warrior, stimato 31.000.000-41.000.000 $.
La tela, che rappresenta l’apice della produzione creativa di Basquiat, è destinata a diventare l’opera d’arte occidentale più costosa mai offerta in Asia.
Due notizie, quelle lanciate nel web da Christie’s, che ci fanno capire come il mercato dell’arte non viva di solo denaro, ma anche di precise strategie di marketing che mettano in evidenza le qualità più pregiate di chi vi si muove.
Un campo questo in cui le grandi major del mondo delle aste sanno navigare benissimo, tirando fuori dal cilindro l’effetto speciale giusto nel momento più opportuno
E questo, è quanto sta facendo proprio Christie’s, con due annunci che in qualche modo ne esaltano il coraggio e la capacità di visione in una stagione di grande difficoltà come quella che sta attraversando il mercato dell’arte.
In un momento in cui è fondamentale lanciare segnali di fiducia ai propri clienti e investitori, la casa del Gruppo Artémis lancia così, dopo le aste ibride del 2020, due vendite di un solo lotto delle quali, la prima, recependo le ultime novità nel campo della produzione artistica – come già fatto in passato che le opere assistite dall’Intelligenza Artificiale – ne conferma il ruolo di avanguardia nella modernizzazione del mercato.
Con We Are All Warriors – The Basquiat Auction, invece, lancia un messaggio preciso: il 2021 segnerà la ripresa del mercato dell’arte e lo farà partendo, invevitabilmente, da Oriente.
Come hanno scritto recentemente anche Jean-Paul Fitoussi e Francesco Saraceno, d’altronde, «la crisi del Covid non ha colpito tutti paesi allo stesso modo. Da tempo abbiamo capito che gli shock simmetrici hanno quasi sempre delle conseguenze asimmetriche». E la Cina, aggiungono i due economisti, «che ha mandato in lockdown solo la regione di Wuhan all’inizio dell’anno, riesce addirittura ad avere crescita positiva del Pil»: +2,3% nel 2020 con un +6,5% nell’ultimo trimestre dell’anno. Dati che la mettono in assoluto vantaggio rispetto agli altri competitor.