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Conoscere e capire l’arte contemporanea: intervista a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

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Dopo avere cercato di raccontare il punto di vista dei galleristi ed operatori durante la Torino Art Week, continuano gli approfondimenti di Collezione da Tiffany dedicati all’arte contemporanea con un’intervista alla Presidente della Fondazione per l’Arte CRT Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

È un motivo di grande orgoglio riuscire a raccogliere il punto di vista di una delle personalità più importanti del mondo dell’arte contemporanea. Solo per citare alcuni delle sue esperienze più importanti Patrizia Sandretto Re Rebaudengo ha ricoperto ruoli di responsabilità all’interno del sistema dell’arte internazionale: tra i quali membro dell’International Council del MoMA di New York, dell’International Council della Tate Gallery di Londra, del Leadership Council del New Museum di New York, dell’Advisory Committee for Modern and Contemporary Art del Philadelphia Museum of Art, del Consiglio Culturale del Magazine Cartier Art, del Conseil d’Administration de l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts de Lyon, del CCS Board of Governors del Bard College di New York, dell’Advisory Committee del Rockbund Art Museum di Shanghai, del Board of Trustees dell’ICI di New York, del patronato della Fundación MACBA di Barcellona.

Presidente, prima di iniziare l’intervista desidero ringraziarla a nome di Collezione da Tiffany per il tempo che ha dedicato.

AS : Dal suo osservatorio privilegiato, come valuta il momento che sta vivendo l’arte contemporanea?  

PSRB: Per definizione, l’arte contemporanea è viva e dunque condivide i cambiamenti della società, li affronta e ce li mostra sotto una nuova luce. Questa attitudine, questo contatto stretto con il presente, è ciò che ho sempre cercato nelle ricerche e nelle opere delle nuove generazioni artistiche, fin da quando ho iniziato negli anni ’90, prima come collezionista e poi come presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Da quando l’ho costituita, nel 1995, la Fondazione svolge la funzione di osservatorio, attraverso le mostre, la produzione di opere, le attività educative, la formazione e il costante lavoro di ricerca che orienta tutta la nostra programmazione. 

Negli ultimi anni abbiamo assistito al riemergere di una spiccata attenzione verso la materialità, espressa soprattutto nell’ambito della pittura e della scultura, un versante controbilanciato dalla diffusione del digitale e dell’AI, l’intelligenza artificiale applicata soprattutto nel campo della produzione delle immagini (fotografia, video, web). Sono fenomeni che abbiamo esplorato in numerose mostre in Fondazione, cercando sempre di coglierli sul nascere, per esempio con la personale di Ian Cheng che già nel 2015 ha presentato, a Torino e poi a Madrid nel 2020, il primo capitolo e poi l’intera trilogia video intitolata Emissaries, una narrazione visiva, generata da un algoritmo, dedicata all’evoluzione cognitiva umana

Nel 2021, abbiamo aperto Neural Swamp di Martine Syms, assegnataria della seconda edizione della “Future Fields Commission in Time-Based Media”, un’iniziativa di collaborazione promossa dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dal Philadelphia Museum of Art per lo sviluppo, produzione e acquisizione di un lavoro ex novo di artisti attivi nel mondo del video, del cinema, del suono e della performance. Nell’installazione ambientale e immersiva dell’artista afro-discendente, il pubblico ha approfondito il tema della circolazione delle immagini e dell’invisibilità nella comunicazione mediatica dei corpi e delle narrazioni Black, guardando e ascoltando video il cui il copione era generato in tempo reale da un software AI di scrittura. 

Nella vita dell’arte, la pittura ha oggi una posizione di assoluto rilevo. Al di là dello specifico medium, delle tradizioni e della sua centralità nella storia dell’arte, la pittura mi interessa quando raggiunge una forte concordanza con il presente e i suoi immaginari, le abitudini, le istanze e le aspirazioni di gruppi, comunità, persone. In Fondazione, in questi ultimi anni, abbiamo presentato una pittura animata da questo spirito, con la personale di Sanja Kantarovski nel 2017, di Lynette Yiadom-Boakye nel 2018, con quelle di Michael Armitage a Torino, nel 2019 (appena prima della sua partecipazione alla 58ª Biennale di Venezia) e nel 2022 alla Calcografía Nacional di Madrid; le personali di Victor Man e di Sayre Gomez nel 2022, solo per citare le più recenti. Con Stretching the Body, nel 2021, abbiamo riunito i dipinti di dodici artiste internazionali, di diverse provenienze e generazioni, documentando la tendenza e l’equazione fra pittura e artiste donne: artiste giovanissime o pioniere che oggi siamo finalmente capaci di rileggere e riscoprire.  

Ho fiducia in un’arte che prende posizione, che esprime pensiero critico, giungendo a forme esplicite di impegno e di attivismo a favore dell’equità di genere, dell’antirazzismo, dei diritti delle minoranze, della giustizia ambientale. Nel 2008, con un intero anno di programmazione dedicata all’ambiente, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è diventata un presidio dell’arte che scende in campo per la sostenibilità.

Da Greenwashing. Ambiente: pericoli, promesse e perplessità (nel febbraio-maggio 2008) a Butterfly Affect, inaugurata lo scorso maggio, nelle nostre mostre gli artisti e le artiste, le nostre mediatrici culturali e le persone in visita parlano di climate change, di ecologia, di cura, di coesistenza ambientale e sociale. Il tema dell’ambiente è al centro del Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo a Guarene – un parco di sculture permanenti di grandi dimensioni sulla collina di San Licerio -, ed è il motore del “cantiere” fisico e progettuale della nuova sede della Fondazione, che sta sorgendo sull’isola di San Giacomo a Venezia, in mezzo alla laguna. Nelle tematiche ambientali riconosco una delle linee più significative che l’arte contemporanea sta vivendo.  

AS : Quali sono i programmi di sviluppo per Fondazione Arte CRT nel breve periodo?  

PSRB: Quando, nel luglio scorso, ho ricevuto la carica di Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, ho da subito avviato una riflessione sulle prospettive dell’istituzione, condividendola con il nuovo Consiglio d’Amministrazione, composto da Giuseppe Iannaccone, vice-presidente, Roberto Spada, consigliere, e Luigi Cerutti, segretario generale.

La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea è stata costituita nel 2000 dalla Fondazione CRT, con la missione di acquisire opere d’arte moderna e contemporanea, avviando una collezione messa a disposizione dei musei cittadini – la GAM e il Castello di Rivoli – e della collettività. È un modello che costituisce un unicum nel panorama internazionale, un modello che sosteniamo pienamente per l’efficacia che ha dimostrato nei suoi 23 anni di vita. 

Stiamo attualmente lavorando alla definizione del piano strategico per i prossimi quattro anni ma posso anticipare che uno dei mandati di questo nuovo corso è proprio quello di promuovere e valorizzare la Collezione, un patrimonio che oggi conta oltre 900 opere d’arte di oltre 300 artiste e artisti italiani e stranieri. La nomina recente di un nuovo e prestigioso Comitato scientifico è parte di una strategia che mette al centro il patrimonio e il suo sviluppo nel futuro.

Il Comitato, di cui Rudi Fuchs è Presidente onorario, conta ora sulle competenze, l’autorevolezza e la reputazione internazionale di Hans Ulrich Obrist, co-direttore della Serpentine Galleries di Londra, Susanne Pfeffer, direttrice del Museum MMK für Moderne Kunst di Francoforte, Suhanya Raffel, Direttrice dell’M+ Museum di Hong Kong, Manuel Segade Lodeiro, direttore del Museo Reina Sofía di Madrid, Vicente Todolì, direttore artistico della Fondazione Pirelli Hangar Bicocca di Milano, coinvolti nell’accurato processo di selezione già a partire dalle scelte che la Fondazione Arte CRT ha compiuto nella recente campagna di acquisizioni ad Artissima 2023, a favore delle collezioni del Castello di Rivoli e della GAM.

L’ingresso di ben 12 nuove opere è stato possibile grazie alla decisione della Fondazione Arte di incrementare a 200.000 euro lo storico fondo destinato alle acquisizioni. Nell’immediato futuro, intorno alla Collezione intendiamo costruire sinergie e percorsi di avvicinamento all’arte, soprattutto con progetti nel campo dell’educazione e della formazione, e di rendere le opere il più possibile accessibili, commissionando nuovi lavori per spazi pubblici e creando nuove connessioni con le istituzioni culturali del territorio. 

AS : Quanto è importante fare rete con altre istituzioni per fare crescere la diffusione dell’arte contemporanea a Torino ed in Piemonte? 

PSRB: È uno dei temi che più mi preme e su cui mi sono sempre impegnata in prima persona, investendo energie, relazioni, progettualità. La costruzione di reti è una delle missioni statutarie della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: è una linea che perseguo in continuità da quasi trent’anni. Ho collaborato alla formazione di partnership a livello locale, assicurando la presenza della Fondazione accanto a enti pubblici (la Regione Piemonte, la Camera di Commercio, le Fondazioni di origine bancaria) e ai musei del territorio: cito in particolare la bellissima esperienza, con il Museo di Rivoli e la GAM, della “Triennale – Torino Triennale tre musei” nelle edizioni del 2005 e del 2008; le collaborazioni che hanno dato vita nel 2017 alla collettiva Come una falena alla fiamma, con sede in Fondazione e alle OGR e, nel 2018, alla grande esposizione Anche le statue muoiono. Conflitto e patrimonio tra antico e contemporaneo, che ha visto la mia istituzione accanto al Museo Egizio, ai Musei Reali e al Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino.  

Credo che le istituzioni torinesi e piemontesi debbano fare rete, ampliando però il raggio delle collaborazioni al contesto italiano e alla scena internazionale. Nel 2014 ho fondato il Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, un gruppo che oggi conta sulla partecipazione di 17 fondazioni private attive su tutto il territorio nazionale, da nord a sud, da est a ovest.

Il Comitato è nato per aprire un’interlocuzione con il Ministero della Cultura, con cui abbiamo firmato due protocolli d’intesa, e per promuovere progettualità quali, per esempio, Bel Paese. Promoting italian art around the world. Si tratta di un programma di valorizzazione e internazionalizzazione della scena artistica italiana, avviato quest’anno, esito della collaborazione tra il Comitato e la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIC. 

Nell’incarico di Presidente della Fondazione Arte CRT, vedo riconosciuto il mio impegno a favore del sistema dell’arte torinese e piemontese: un impegno che cercherò di adempiere con grande responsabilità, valorizzando il più possibile le vocazioni internazionali del nostro territorio e prestando ancora più attenzione alle comunità locali. 

AS : Per concludere, quale suggerimento darebbe per aiutare i giovani ad appassionarsi all’arte contemporanea? 

PSRB: Iniziare da piccoli. Il mio primo suggerimento è per i genitori e gli insegnanti: nelle mostre e nei musei i bambini e le bambine giocano, imparano, crescono. Lo vedo ogni giorno in Fondazione, nei gruppi di giovanissimi coinvolti nei laboratori progettati per loro dal nostro Dipartimento educativo o durante le nostre vivacissime Domeniche per famiglie, che offrono a tutti l’opportunità di vivere un’intensa esperienza insieme, anche fuori dalla scuola. A differenza di molti adulti, i bambini e le bambine non hanno preconcetti e proprio per questo hanno la rara capacità non solo di guardare un’opera con curiosità ma di abitarla, attraversarla, di comprenderla grazie a una sensibilità aperta.  

Per i giovani, il mio suggerimento è di andare a visitare le mostre in compagnia, non importa se tutti interessati o già appassionati all’arte nello stesso modo. Guardate le mostre insieme, parlatene, discutete: l’arte contemporanea è l’arte del nostro tempo, creata da persone che vivono i nostri stessi mondi e che cercano di dirci qualcosa. Il nostro servizio gratuito di mediazione culturale dell’arte, nato nel 2002, si basa proprio su questa convinzione e si presenta come una pratica discorsiva che fa di ogni opera e di ogni mostra uno spazio di conversazione, di esplorazione e di scoperta. 

Andrea Savino
Andrea Savino
Andrea Savino (n.1991) è un dottore commercialista e revisore legale di Torino specializzato in diritto e fiscalità internazionale. Membro della commissione economia della cultura del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, già presidente della commissione cultura dell'Unione Nazionale Giovani Dottori commercialisti, nonché membro della Commissione Internazionalizzazione e Fiscalità Internazionale dell’UNGDCEC - Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti e ricercatore dell’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE).

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