Se la presenza italiana a Londra, in occasione della Frieze Art Fair e delle altre fiere in programma nella capitale inglese, è abbastanza esigua, Parigi è tutta un’altra storia. Basta scorrere il catalogo online della FIAC 2014, la Foire Internationale d’Art Contemporain che si terrà al Grand Palais da 23 al 26 ottobre prossimi, per rendersene conto. Ci sono Burri, De Chirico e Castellani. Ma anche Bonalumi, Boetti e tutti quei nomi che fanno “sognare” il mercato secondario dell’arte contemporanea. E poi? Poi c’è la generazione emersa negli anni Novanta, ovviamente. Quella di Maurizio Cattelan, Mario Airò, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Vanessa Beecroft, Eva Marisaldi, Stefano Arienti o Gianni Caravaggio. Tutti nati negli anni Sessanta e, da almeno vent’anni, tutti più o meno sulla breccia. E questo non ci deve stupire. Loro sono la prima linea della nuova arte contemporanea italiana. Ma la cosa che mi piace e su cui voglio soffermarmi in questo articolo, è la presenza al gran completo anche della nostra nuova generazione di artisti emergenti. Quella dei nati a partire dal 1970 e che ha debuttato, in linea di massima, con il nuovo Millennio. E ci sono praticamente tutti, spalla a spalla con i loro vari coetanei stranieri di cui abbiamo tante volte parlato: da David Ostrowsky a Alex Israel, in primis.
La nuova arte italiana protagonista alla FIAC
Scorrere il catalogo della FIAC 2014 è quanto mai utile per aggiornarsi sulle nuove evoluzioni dell’arte italiana e su quali sono le gallerie del nostro Paese che seguono da vicino le nuove generazioni. Alla fiera parigina, una delle più importanti del mondo, ci sono infatti tutti. Si va dai nomi più noti di Francesco Vezzoli (n. 1971); Lara Favaretto (n. 1973); Rosa Barba (n. 1972) o di Diego Perrone (n. 1975) che, recentemente, sono stati tra i protagonisti della mostra The Yellow Side of Sociality: panoramica dell’arte contemporanea del nostro Paese organizzata dal BOZAR di Bruxelles e dalla Dena Foundation for Contemporary Art, in occasione dell’apertura del semestre italiano di presidenza UE.
A quelli, sempre più conosciuti, di Francesco Arena (n. 1978) – la cui arte si misura con il peso della Storia e della memoria comune; Chiara Camoni (n. 1974) che, con i suoi lavori, ci svela esperienze esistenziali private e collettive. Oppure di Francesco Carone (n. 1975) che crea mondi paralleli in cui gli oggetti quotidiani utilizzati nelle sculture o nelle installazioni generano, tra di loro, nuove relazioni di senso evocando riferimenti letterari, filosofici o scientifici.
Sul fronte fotografia e della video arte spiccano i nomi di Rä di Martino (n. 1975) che nelle sue immagini combina in maniera ironica l’elaborazione sulla memoria e sulla storia con una ricerca sul potere affabulatorio del cinema e dei media. Mentre la luce e il tempo sono al centro delle fotografie, dei video e delle installazioni di Giovanni Ozzola (n. 1982). Mentre sulla partecipazione condivisa si concentra il lavoro di Marinella Senatore (n. 1977).
E la lista degli italiani nati dopo il 1970 presenti alla FIAC 2014 potrebbe allungarsi senza fine: Perino & Vele; Paola Pivi; Luca Trevisani; Nico Vascellari… fino ad arrivare a Giulia Cenci (n.1988), il cui nome – grazie anche al collezionista Giorgio Fasol – sta girando molto tra gli addetti ai lavori. Qualcuno di voi, peraltro, avrà visto il suo stand nella sezione Present Future ad Artissima 2013.
Mentre l’arte di domani si trova alla YiA Art Fair
Giulia Cenci crea, peraltro, un ponte ideale tra l’oggi e il domani. Tra quella che è l’arte emergente italiana (presente alla FIAC) e quella che sta per emergere, che ha trovato casa alla YiA Art Fair. Fiera dedicata ai giovani artisti che si tiene a Le Carreau du Temple sempre dal 23 al 26 ottobre. Alcuni nomi li ho già citati parlando del progetto curatoriale TROPICAL, ideato per l ‘occasione dalla galleria torinese CO2 (Ettore Favini, Gianni Politi, Gianluca Concialdi, Renato Leotta).
Oltre a questi, però, mi piace citare Alessandro Roma (n. 1977) che, attraverso il paesaggio, studia il rapporto tra uomo e natura. Un artista che sta crescendo molto e che, a mio avviso, merita seguire con attenzione.
Le gallerie dei giovani
Più volte nelle mie “istruzioni per l’uso” relative al collezionismo, ho sottolineato l’importanza di scegliere le gallerie giuste in cui fare i propri acquisti. Intendendo, con quel “giuste”, le gallerie che fanno tutto quello che è necessario per far crescere e valorizzare i propri artisti. Ecco, scorrere i cataloghi delle principali fiere di settore ci permette di individuare, molto spesso, alcune delle migliori gallerie che lavorano, in questo caso, con gli artisti di ultima generazione. E i cataloghi parigini ci danno, in questo senso, un grande aiuto, presentando i nomi di alcune delle migliori realtà del nostro paese: si va da Massimo Minini a Brescia ad Alfonso Artiaco a Napoli, passando dalle torinesi Tucci Russo, Franco Noero e CO2, dalle milanesi Kaufmann Repetto, Francesca Minini e Massimo De Carlo, alle toscane Spazio A, Tornabuoni Arte, Galleria Continua e Furini Arte Contemporanea, fino alla romana Monitor. Consultate i loro siti e troverete una fotografia aggioranta degli artisti italiani che, in questo momento, si stanno muovendo meglio sul panorama (e sul mercato) internazionale.