Martedì 27 settembre, alle ore 15:00, avrà luogo una straordinaria vendita presso la casa d’aste Finarte, con 322 lotti di stampe e opere d’autore di alcuni tra i più noti artisti del XX secolo, sia italiani che internazionali.
L’asta, intitolata Grafica e Multipli d’Autore, propone opere di artisti del calibro di Carla Accardi, Joan Mirò, Marc Chagall, Lucio Fontana, Giorgio de Chirico, e molti altri.
Ad aprire questa vendita all’incanto troviamo il lotto Senza Titolo di Carla Accardi datato 1985 (stima 800-1200€). Quest’opera è un esempio emblematico della ricerca dell’artista su forma e colore, che caratterizza il suo linguaggio artistico sperimentale degli anni ’80, con l’uso di forme geometriche e colori vibranti.
Piero Dorazio, noto per le sue ricerche sulla luce e il colore, è rappresentato con i lotti 119 e 122. In particolare, la sua opera Fuggenti evidenzia l’incessante ricerca dell’artista nel catturare l’effetto della luce naturale sulla superficie pittorica (lotto 119 stima 1000-1500€).
Due lotti su cui prestare attenzione, con medesima stima (1000-1500€) sono il 150 di Lucio Fontana, Concetto spaziale, un’Incisione con graffi e buchi del 1963, un’opera su carta Fabriano Rosaspina. La seconda opera di interesse è il lotto 225 di Mattia Moreni, Umanoide tutto computer del 1996, una litografia a colori, edizione 82/99.
L’asta mette in risalto anche due opere di Marc Chagall, un artista versatile e unico. Tra i due lotti, il lotto 77, una litografia a colori su invito per l’inaugurazione della Fondazione Maeght del 1964 (stima 2000-3000€), merita particolare attenzione.
La fondazione Maeght è stata la prima fondazione d’arte indipendente in Francia, nata dalla collaborazione dell’architetto Josep Lluís Sert e degli artisti come Joan Mirò, Marc Chagall e Giacometti nel 1964.
Un altro artista importante è sicuramente Giorgio de Chirico che ritroviamo con diversi lotti in questa asta (dal lotto 93 al 106), tra cui i più significativi sono i lotti 102 (stima 800-1200€) e 104 (450-650€), che rimandano entrambi alla tematica della fontana, uno dei temi iconici dell’artista spesso isolate come se fossero degli oggetti solitari o delle architetture deserte.
Altro artista internazionale presente in asta è Joan Mirò con 3 lotti (220-223), in questa lettura catalogo poniamo attenzionale al lotto 220 Senza titolo, una litografia a colori con una stima di 1000-1500€. In quest’opera, così come nelle altre, troviamo forme organiche, simboli astratti e colori vivaci.
Altri lotti di interesse includono il 174 di Maria Lai, Tenendo per Mano il Sole del 2018, un libro d’artista con fili sulla copertina (stima 300-400€), e il lotto 290 di Emilio Tadini, una serigrafia dal titolo Macchina Rossa, (stima 80-100€).
In conclusione, l’asta Grafica e Multipli d’Autore di Finarte offre tre lotti di artisti vari che raccolgono opere di celebri artisti, tra cui il lotto 9 Arte e Fotografia (stima 4000-6000€), il lotto 71 Per Retina del 1981 (stima 1200-1400€) e, infine, il lotto 322 Il Milione di Marco Polo contenente 8 litografie di Pietro Annoni, Virgilio Guidi, Renato Guttuso e Luciano Mingu (stima 150-200€).
FOCUS:
Maria Lai (Ulassai, 1919 – Cardedu, 2013) è un simbolo di emancipazione femminile, trasformando il tradizionale lavoro al telaio in arte. Lai si avvicinò al mondo dell’arte nello studio dell’artista Francesco Ciusa. Nei suoi lavori, oltre all’elemento del telaio, ci sono frequenti riferimenti alle parole, un interesse sviluppato grazie al suo insegnante Salvatore Cambosu, che le insegna il valore e il ritmo delle parole che conducono al silenzio.
Lai ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove uno dei suoi professori era Arturo Martini. Martini ha influenzato il modo in cui Lai vedeva e creava arte, grazie alle sue lezioni sul vuoto e le ombre
Le opere di Lai sono profondamente legate al valore della terra, e spesso affrontano tematiche legate allo scarto e al frammento. Questo l’ha portata a avvicinarsi al movimento dell’Arte Povera, sebbene non ne sia mai diventata un membro a pieno titolo perché nelle sue opere parla della sua terra e delle sue origini. I materiali utilizzati sono i telai, il pane e i libri da cucina, simboli del lavoro femminile.
Una delle sue opere più importanti è Legarsi alla montagna del 1981, un intervento artistico che coinvolse l’intero paese di Ulassai, creando una connessione tra l’artista e la città. Precursore dell’arte relazionale, Lai documentò questo suo lavoro attraverso le fotografie di Piero Berengo Gardin.