In una bellissima e soleggiata giornata, veniamo piacevolmente accolti all’interno del prestigioso Collegio Artistico Venturoli di Bologna da Irene Guzman (addetta stampa), dal Prof.re Dante Mazza (presidente della Fondazione) e da Sissi Daniela Olivieri (ex artista borsista e attuale tutor del Collegio)
Ma chi era Angelo Venturoli? Architetto e accademico bolognese, fu una figura importante per la città, che a inizio Ottocento fondò indirettamente – attraverso un lascito testamentario – un’istituzione a supporto dei giovani artisti. In particolare, l’intero progetto nasce dopo la sua morte, nel 1825 grazie alle specifiche indicazioni dell’architetto Angelo, con l’intenzione di accogliere e assistere i giovani bolognesi con uno spiccato senso artistico.
Fino al 1930 fu una vera e propria scuola d’arte. Solo successivamente divenne quello che noi oggi definiamo un collegio, cioè un luogo atto a ospitare ragazzi iscritti ad ogni tipo di scuola pubblica che qui – oltre a trovare ospitalità – potevano ricevere un sostegno economico e un locale da adibire ad atelier personale, per sviluppare le loro doti creative.
Nel ‘93 si costituisce formalmente la Fondazione Collegio Artistico Venturoli che oggi mantiene intatte le funzionalità dell’antico Collegio. All’interno di questo luogo magico sono ancora conservati l’archivio storico di Venturoli e tutte le sue collezioni: disegni, raffetti, libri, corrispondenza e la sua preziosa raccolta scientifica di marmi policromi.
Negli anni il patrimonio si è poi arricchito grazie alle donazioni dei borsisti, che al termine della loro residenza artistica, hanno spontaneamente deciso di lasciare al luogo che li ha supportati e ospitati alcuni oggetti prodotti negli anni.
Il palazzo in cui ha sede l’istituzione è stato recentemente oggetto di un intervento di ripristino, soprattutto per quanto riguarda lo spazio espositivo e il giardino interno: l’idea seguita da Nicola Melinelli è stata quella di preservare la storia del Collegio, grazie al recupero architettonico dei suoi punti di forza, valorizzandoli con elementi contemporanei.
Il racconto del Presidente è affascinante e interessante. Vale la pensa dedicarci il tempo della nostra chiacchierata per scoprire di più a proposito di questa originale collezione piena di storia.