In una piacevole e soleggiata mattinata con l’aria ancora calda, siamo stati accolti all’interno dell’elegante Palazzo Tozzoni dalla gentilissima Oriana Orsi, la quale è stata in grado di trasmettere a pieno il suo amore per questo luogo simbolo della città di Imola.
La famiglia Tozzoni ha abitato a Imola sin dal XV secolo fino agli anni 70 del ‘900. Non fatichiamo a dire che possa essere considerata come parte integrante della storia della città. Questa continuità si interruppe quando l’ultima erede decise di donare la dimora al Comune di Imola, rendendone possibile la trasformazione in casa museo.
Quello che colpisce oggi è proprio l’anima di “edificio manifesto”, a testimoniare uno stile di vita, gli usi e i costumi della famiglia nel corso dei secoli. Molti i cambiamenti avvenuti nella planimetria del palazzo nel corso dei secoli, poiché i diversi membri della famiglia hanno adattato gli spazi alle loro necessità di vita, frazionandoli in appartamenti diversi o accorpandoli secondo le esigenze del momento.
Attualmente è possibile vedere tre appartamenti caratterizzati dai diversi linguaggi stilistici appartenenti all’epoca in cui sono stati allestiti: l’appartamento barocchetto, simbolo di sfarzo e lusso degno di una forte dinastia e quasi in colloquio con lo scalone eseguito negli stessi anni, l’appartamento Impero in stile neoclassico e l’appartamento della veranda, realizzato nel corso dell’Ottocento.
Oltre agli arredi di qualità, l’edificio presenta esposte alle parete molte opere d’arte. Non sappiamo con precisione se è corretto definire come collezionisti i membri della famiglia Tozzoni. Certo è che, a partire dal 1780, probabilmente per rinforzare la loro posizione sociale, acquistarono (come si direbbe oggi) in un’unica transazione circa 700 dipinti.
Oggi non sono tutti presenti nella collezione, alcuni purtroppo sono stati venduti durante , in particolare alla fine dell’Ottocento.
Al momento di allestire gli spazi museali, si è scelto di mantenere intatta ogni collocazione sia per ciò che riguarda gli arredi sia per le opere, proprio per permettere al visitatore di vivere a 360° lo spirito degli ambienti nel loro splendore originale. Ogni sedia letto, piatto, libro sono collocati esattamente nel loro luogo d’origine.
Ascoltare la curatrice della collezione permette di capire bene lo spirito di questa casa museo, aperta al pubblico dal 1981.