La collezione Coronini Cromberg è a tutti gli effetti un patrimonio. Di più di una semplice raccolta di opere, di più di un palazzo storico, di più di un parco monumentale. Stiamo parlando di una collezione di opere d’arte, arredi antichi e molti altri elementi distribuita nelle sale in una dimora storica, proprio a rispettare la volontà del suo fondatore di ottenere un vero e proprio museo.
E in effetti lo è. Il testamento con cui il Conte Coronini, ultimo proprietario dell’edificio ed erede della immensa raccolta, istituì la Fondazione è datato 1967, più di vent’anni prima della sua morte. Ciò sta ad indicare la volontà di trasformare la sua abitazione in una vera e propria casa museo, al fine di non disperdere la mole di oggetti portatori di storia messa insieme nella sua vita e in quella dei suoi antenati.
La collezione è estremamente ricca ed eterogenea: dipinti, sculture, mobili, arti decorative e più in generale oggetti di uso quotidiano. Impossibile non notare un filo rosso che marca una passione per gli aspetti collezionistici più generali, dalle monete ai ventagli storici accumulati nel corso dei secoli, che certo donano alla collezione Coronini una peculiarità assoluta.
Quella raccontata dalla dottoressa Bragaglia è una storia unica, che ci ricorda come il collezionismo privato antico ci abbia restituito nella contemporaneità tante informazioni di come si viveva un tempo e, proprio grazie a un atteggiamento filologico e rispettoso, istituzioni come la Fondazione Palazzo Coronini Cromberg svolga un lavoro importante per la nostra conoscenza futura.