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La Gian Marco Casini Gallery rappresenta Hamza Badran

del

Importanti novità per la livornese Gian Marco Casini Gallery che ha da poco annunciato la collaborazione con l’artista palestinese Hamza Badran, la cui pratica artistica, attraverso l’utilizzo del video, di pubblicazioni o della fotografia affronta il neocolonialismo, l’apartheid e il razzismo all’interno e all’esterno dell’Europa. La prima personale in galleria è prevista per il 2024.

Nato a Nablus nel 1993 Badran oggi vive e lavora in Svizzera, a Basilea, dove si è da poco aggiudicato il Kiefer Hablitzel Göhner Kunstpreis – Swiss Art Awards per l’opera I am not Afraid of Nostalgia, installazione composta da cinquecentodiciannove olive in ceramica fatte a mano e dipinte di verde e viola presentate insieme a due storie scritte
dall’artista in arabo e tradotte in inglese. Due testi che si riferiscono a due conversazioni: la prima tra Hamza Badran e sua nonna e
l’altra tra l’artista e suo cugino. Entrambi vivono nel villaggio palestinese di Qabalan, dove anche l’artista è cresciuto.

Hamza Badran, I am not Afraid of Nostalgia, 2023. Handmade ceramic olives with printed and handwritten stories on paper. Images: Installation view at Swiss Art Award 2023, Basel. Photos by Gina Folly

In I am Not Afraid of Nostalgia, la quotidiana fatica apparentemente banale della raccolta delle olive diviene anche un momento di trasferimento di conoscenza e di comunione con altre persone e con la terra. Le olive di argilla brillano come gioielli. Sono un simbolo di un’era passata, di una terra irraggiungibile e della resilienza nel perseguire una vita degna di essere vissuta.

Un’installazione che intreccia la politica della terra e la violenza inscritta in essa nelle storie delle persone, nei loro legami con la terra, nel loro spossessamento e nella perdita che devono subire ogni giorno. Il lavoro dell’artista affronta anche il patriarcato e la sua violenza nei confronti delle donne, a cui viene impedito di ereditare la terra che hanno coltivato e lavorato e per questo doppiamente spossessate.

Hamza Badran, One and A Half, 2020, two channels color video, sound, 1h 8’ 22”. Installation view, Kunsthaus Baselland, 2020

La prima mostra verificata di Hamza Badran è stata Future Perfect al Projektraum M54 a Basilea nel 2019, mentre la più recente è stata la partecipazione a documenta 15 nel 2022, quando il suo lavoro è stato inserito nella collettiva “Jimmie Durham & A Stick in the Forest by the Side of the Road” al Banhof Space “KAZimKuBa”. Badran non ha ancora avuto mostre personali, ma ha preso parte a varie collettive tra le quali è da ricordare Life, Love, Justice – Next Generation al Museum Kunsthaus Baselland di Basilea nel 2020.

Dopo essersi laureato in Contemporary Visual Art alla International Academy of Art Palestine a Ramallah nel 2018 ed aver partecipato, nel 2016, ad un programma di scambio di sei mesi presso la KONSTFACK School of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, Badran ha conseguito un diploma di Master in Fine art al Kunst-HGK-FHNW di Basilea nel 2020. Attualmente sta partecipando ad un Master in Critical Urbanism presso la Facoltà di Storia e Filosofia dell’Università di Basilea.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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