Con il termine del periodo dell’estate e l’inizio del periodo autunnale, ci si avvicina a grandi passi al mese di novembre ovvero il momento dell’anno che a Torino viene dedicato all’arte contemporanea.
Sono tanti gli appuntamenti in città dedicati all’arte contemporanea nel primo fine settimana di novembre (3-5 novembre) a Torino, partendo da Artissima all’Oval del Lingotto, passando per The Others (Padiglione 3 di Torino Esposizioni) e Flashback (Corso Giovanni Lanza).
Per avvicinarci quindi al meglio agli appuntamenti in programma e saperne di più sull’attuale momento dell’arte contemporanea abbiamo intervistato Emanuele Catellani, advisor e dealer indipendente, che crea e gestisce collezioni d’arte contemporanea, fornendo consulenza e competenza a una vasta gamma di clienti.
Nello specifico, guida i suoi clienti nell’esplorazione del mercato globale dell’arte, fornendo loro supporto per fare le giuste selezioni e dare forma a collezioni su misura.
AS: Grazie Emanuele intanto per la disponibilità. Dal tuo osservatorio privilegiato di operatore del settore, come valuti il momento che sta vivendo l’arte contemporanea?
EC: È un momento schizofrenico, artisti a inizio carriera spesso hanno valutazioni decisamente più alte di colleghi storicizzati. Come spesso capita, ci sono trend che tirano il mercato verso determinate direzioni e gusti omologati, ma che obiettivamente mantengono vivo il sistema. Fortunatamente ci sono ottimi artisti, trattati da gallerie valide, che vale la pena comprare anche in ottica futura. In linea di massima il mercato globale dell’arte contemporanea è attivo e funziona. Purtroppo, indagando meglio, la piramide si sta assottigliando sempre di più eliminando di fatto le gallerie più giovani, di ricerca, a discapito dell’ingrandimento delle gallerie multi-sedi internazionali.
AS: Tra circa un mese ci sarà Artissima, cosa si aspetta da questa edizione anche con il cambio di direzione?
EC: Mi aspetto un’edizione in linea con le precedenti. Fassi e il suo team stanno facendo un ottimo lavoro. Sicuramente è la fiera più contemporanea e fresca sul panorama nazionale. A mio modesto parere sarebbe opportuno spingere ancora di più in questa direzione, magari riducendo ulteriormente il numero dei partecipanti e cercando di alzare ulteriormente la qualità della proposta.
AS: Passando a tematiche più amministrative: quali sono le principali problematiche che si trovano ad affrontare i tuoi clienti nell’acquisto di opere d’arte? Che suggerimenti si possono dare al Governo per rendere più competitivo il settore?
EC: Una delle noie più grosse per il collezionista medio italiano che compra all’estero è dover calcolare costi extra come lo sdoganamento delle opere che si va ad aggiungere alle spese di trasporto, con il rischio serio di pagare più la salsa dell’arrosto. Un altro aspetto che andrebbe migliorato è la tassazione sull’acquisto e l’importazione di opere d’arte. Fortunatamente, la primavera scorsa, è stato presentato un disegno di legge in cui è previsto l’abbattimento significativo di queste aliquote. Aiuterebbe la crescita dell’intero settore e la competitività con concorrenti esteri.
AS: Da ultimo, quale suggerimento daresti per aiutare i giovani ad appassionarsi all’arte contemporanea?
EC: Ai clienti che si approcciano per la prima volta al collezionismo di arte contemporanea o semplicemente alle persone che chiedono informazioni rispetto all’estetica e alle dinamiche del contemporaneo, faccio sempre un semplice esempio: immaginare l’arte come un linguaggio, un idioma. Se non ci si applica e non lo si “frequenta”, non lo si parlerà mai.
Visitando periodicamente le gallerie, le fiere, i musei e documentandosi su riviste e online allora si acquisiranno informazioni utili non solo ai fini del comprendimento di una determinata opera o della pratica di un artista, ma soprattutto alla formazione personale di un gusto visivo, di una sensibilità estetica.
ECC – Emanuele Catellani Contemporary