Ed eccoci al mercoledì e al nostro consueto appuntamento con le “Letture Catalogo” dedicate alle prossime aste italiane. Oggi ci concentremo sui cataloghi di Arte moderna e contemporanea messi insieme da Studio d’arte Borromeo e Ambrosiana Casa d’Aste.
Tozzi, Grosz e Tadini gli artisti di punta per lo Studio d’Arte Borromeo
L’appuntamento con lo Studio d’Arte Borromeo è fissato per il 27 ottobre prossimo. In catalogo ben 721 lotti, suddivisi in due sessioni: la prima sarà battuta a partire dalle ore 9.30 e la seconda dalle 14.30. Come spesso succede in questi cataloghi sovrabbondanti, le opere degne di nota non sono tantissime. E anche l’asta Borromeo di questo mese non esce da questo schema. Tra i 400 lotti della prima tornata, praticamente nessuno attira l’attenzione. Salvo forse un piccolo disegno di Enrico Baj a pennarello su carta dal titolo Insetti (1955), proposto al lotto 206 con una stima di 1000-1.200 euro, o l’acquaforte del 1962 di Hsiao Chin al lotto 356 (stima: 300-400 euro).
Di tutt’altro tenore la seconda sessione che già al lotto 426 presenta un bella tempera su tavola di Mario Tozzi: L’amico fedele (Il cane e la sciancata – La paralitica). Di piccolo formato (46x38cm), questo lavoro del 1938 è stato esposto in occasione delle terza Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma del 1939 ed è oggi presentata in catalogo con una valutazione di 12-13.000 euro.
Al lotto 428, invece, abbiamo una china su carta del 1922 a firma di George Grosz, valutata 6-7.000 euro. Da non trascurare i due lavori di Arturo Bonfanti ai lotti 487 e 488: Ac. Murale L. (145) del 1972 e E.Q. 234 del 1965. Proposti, rispettivametne con una stima di 6-6.500 e 7-7.500 euro. Come interessante è il Senza titolo del 1969 a firma di Luigi Magnani, artista piuttosto raro sul mercato e del cui lavoro, l’opera presente nel catalogo Borromeo è un bell’esempio di come questo artista fosse animato dalla volontà di inventare uno spazio dinamico a partire da forme statiche, di creare il movimento attraverso forme spezzate aggregate e curve continue. L’opera, un collage di legni su cartone spesso, è valutata 1000-1200 euro.
Non male le due carte di Antonio Calderara ai lotti 543 e 544. Artista di cui viene proposto anche un piccolissimo, ma prezioso olio su cartone telato del 1928: Il campo (lotto 545, stima: 8500-9000 euro). Mentre al lotto 575, incontriamo Il desiderio del Pittore, acrilico su tela del 1975 a firma di Emilio Tadini, transitato dallo storico Studio Marconi di Milano e oggi proposto sul mercato con una stima di: 10-12.000 euro.
Scorrendo ancora il catalogo, si incontrano, poi, N.1 (Diario) opera del 1968 di Arturo Vermi (lotto 645, stima: 2-2.500 euro); una Xerografia di Bruno Munari (lotto 649, stima: 1300-1500 euro); L’Italia laboriosa, cancellatura di Emilio Isgrò del 1997 valutata, al lotto 651, da 4500 a 5000 euro. Mentre ai lotti 653, 654 e 655 troviamo un trittico di lavori di Gianfranco Baruchello tutti di piccole dimensioni. Maria Lai, che da Borromeo ha realizzato poco tempo fa uno dei suoi record, è presente ai lotti 680-684 con una serie di piccoli Libri d’arte e un lavoro su carta.
Ambrosiana: un catalogo da “leccarsi i baffi”
Più contenuta nei numeri, ma decisamente più elevata qualitativamente, l’asta di arte moderna e contemporanea messa a punto da Ambrosiana Casa d’Aste per i prossimi 6 e 7 novembre:312 lotti che fin da subito suscitano un grande interesse. Già al n. 9 troviamo, ad esempio, una tela di Mario Sironi, Cavalieri, del 1955, stimata 12-14.000 euro. Al lotto 32 abbiamo invece Colorito III, acrilico di Piero Dorazio del 1978 (stima 18-24.000 euro). Artista che torna anche al lotto 35 con Invena I (1981) valutato 14-18.000 euro. Abbiamo poi Giulio Paolini, un Calendario (1982) di Boetti (lotto 43, stima: 10-12.000 euro). Ma il primo capolavoro della prima sessione è certamente la Natura Morta (1942) di Filippo de Pisis che trociamo al lotto 50 con una stima di 50-62.000 euro.
E poi Georges Mathieu, Sam Francis e un bellissimo olio su tela del 1964 di Giuseppe Santomaso, proveniente dalla Collezione Pullin di Milano ed offerto in asta con una stima di 80-100.000 euro. Seguono Fausto Pirandello, Carlo Carrà; carte preziose di Lugio Fontana e Pino Pascali, oltre ad un sensualissimo cartoncino di Giosetta Fioroni: La Straniera del 1966 (lotto 71, stima: 15-20.000 euro).
L’asta è talmente densa che non si può che procedere a volo d’uccello, per darvi un’idea della preziosità di questo catalogo, dove si incontrano maestri futuristi come Giulio d’Anna o Fortunato Depero, al fianco di artisti tutti da riscoprire come Sandro De Alexandris di cui viene proposto un lavoro del 1972: Giallo diagonale-proiezione di luce (lotto 105, stima 3-4.000 euro).
Non meno preziosa la seconda sessione, dove spiccano carte di Carla Accadi, Emilio Scanavino, Jannis Kounellis e un delicatissimo lavoro del 1998, sempre su carta, di Piero Pizzi Cannella (Lotto 165, stima: 4-6.000 euro). Poi, ancora un lavoro di Piero Dorazio: Dintorni (1990) presentato al lotto 168 con una stima di 20-30.000 euro. E, a seguire, lavori storici di Toni Costa, Hans Jorg Glattfelder e Carla Accardi; una carta del 1927 a firma di Henry Moore, valutata 15-20.000 euro al lotto 195: Standing Nude.
Al lotto 202, abbiamo una Spirale del 1951 di Roberto Crippa, valutata 12-16.000 euro e seguita da un olio di Giuseppe Capogrossi: Superficie 721 (lotto 203, stima: 50-60.000 euro). Impossibile citare tutto quello che meriterebbe la vostra attenzione, come la piccola sanguigna di Felice Carena al lotto 311. Il catalogo Ambrosiana/Poleschi è decisamente da studiare con grande attenzione.