Sfiora i 100 milioni di euro la super serata di Christie’s impegnata, come già la rivale Sotheby’s ieri sera, in un dialogo serrato tra Parigi e Londra per un totale di 133 opere in catalogo e un tasso di venduto dell’84% in lotti. 15 i nuovi record stabiliti della serata, tra i quali quello di Marina Abramovich con The Life.
Quattro le aste in programma: due nella capitale francese (Le jardin secret de Paul Haim e Paris Avant-Garde) e due in quella inglese: Post-War and Contemporary Art Evening Sale e la Thinking Italian Art and Design Evening Sale. Con l’ultima delle Italian Sale ancora in piedi che porta a casa uno dei risultati più modesti di sempre.
La serata inizia bene con la prima asta parigina, dedicata alla collezione del mercante d’arte Paul Haim scomparso nel 2006, che si chiude con un sold out che sembra far ben sperare. Tutte vendute le 41 sculture monumentali in catalogo per un totale di 20.589.375 euro.
Tra le performance migliori della serata si segnala quella di La Caresse d’un oiseau di Joan Miro, che ha raggiunto i 4.7 milioni. Ma tra le aggiudicazioni più alte troviamo anche Gouvernails rouges di Alexander Calder, battuta a 2.120.000 euro. Seguita da Mural G-336 di Eduardo Chillida (1,664,000 euro) e lo splendito mosaico di Zao Wou Ki e Dominique Hideux, passato di mano per 1.4 milioni.
Seppur senza aggiudicazioni particolarmente soprendenti, va abbastanza bene anche il scondo appuntamento parigino: Paris Avant-Garde. 31 i lotti in catalogo di cui 6 rimangono invenduti per un totale di 18.937.000 euro, al di sotto dei 20 dell’aspettativa inziale.
Il top lot della serata, un lavoro di Pierre Soulages, 9 juillet 1961 non brilla particolarmente, ma viene comunque aggiudicato per 5.392.500 euro. Va meglio 31.07.68 di Zao-Wou-Ki, battuto a 2.060.000 euro contro una stima massima di 1.5 milioni. Mentre delude la Nature morte aux tomates di Pablo Picasso che supera di poco la stima minima.
Conclusa l’asta Paris Avant-Garde, il testimone passa a Londra dove sono in programma le due aste più attese. Si comincia con la Post-War and Contemporary Art Evening Auction guidata dal Portrait of Sir David Webster (1971) di David Hockney che non delude le aspettative e viene battuto a 12.865.000 £.
Due lotti dopo sarà la volta di Peter Doig con Boiler House del 1993, capolavoro della sua serie fondamentale di Concrete Cabins, che raggiunge i 13.895.500 £ guadagnandosi lo scettro di opera più cara della serata che si concluderà con un totale di 49.220.500 £ (54.454.362 euro), 2 lotti invenduti e 2 ritirati. Tra questi anche Head of Man di Francis Bacon, mentre la sua seconda opera in catalogo, Study from the Human Body, che supera i 5.5 milioni di pound.
Molto bene Georg Baselitz con Weiblicher Akt – liegend che passa di mano per 1.762.500 £. Rispetta le aspettative anche Santa Monica Boulevard, la seconda opera di Hockney in catalogo, battuta a 2.110.500. Ma la performance migliore della serata è certamente quella di Daniel Richter che ha aperto l’asta con l’opera Tarifa, valutata 600-800.000 £ e venduta per 1.162.500 £. Cifra che rappresenta il nuovo record dell’artista. Come record è stato anche per Marina Abramovich la cui opera The Life è stata battuta per 287.500 £.
Ma nella serata sono stati, complessivamente, ben 15 i nuovi primati registrati durante le aste. Oltre ai due già citati, infatti, hanno rinnovato il proprio record anche: Juan Bordes, Agustín Cárdenas, Riccardo Dalisi, Eugène Dodeigne, Jacques H. Gainsbury, Françoise Lacampagne, Markus Lűpertz, Matta, Jorge Oteiza, Antoine Poncet, Jean-Michel Sanejouand, Steven Shearer, Zigor.
Si arriva così alla Thinking Italian Art and Design che si chiude con un modesto totale di 5.321.250 £ (5.887.085 euro). 2 i lotti ritirati e 13 quelli invenduti su 32 in catalogo. Tra quelli che non sono riusciti a trovare un nuovo proprietario anche Contraerea di Pino Pascali, uno dei top lot della serata, e Red Ladder n. 2 di Salvatore Scarpitta, opera del 1960 proveniente dalla collezione Fontana.
Ritirati, invece, la bellissima sala da pranzo progettata da Carlo Mollino nel 1946 per la casa di Ada e Cesare Minola e il Concetto Spaziale, forma, del 1957 a firma di Lucio Fontana. Anche in questo caso due top lot. A brillare, in questa serata poco fortunata per l’arte italiana – che segue la partentesi altrettanto modesta di ieri da Sotheby’s -, solo Alighiero Boetti che ha aperto l’asta con l’opera Celant, partita da una stima di 35-50.000 £ e aggiudicata per 450.000 £.
Bene anche la sua Mappa del 1984, aggiudicata per 1.702.500 £. E se la cava bene anche Piero Manzoni, protagonista anche da Sotheby’s, che vede la sua Linea m 6,98 del 1959, passare di mano per 206.250 ben oltre la stima massima di 120.000 £.
Questo è quanto. Ci si poteva forse aspettare qualcosa di più, ma i tempi sono quelli che sono e le incertezze – oltre che l’impossibilità di vivere l’asta in presenza – hanno certamente pesato su due serate di aste che, tranne alcune eccezioni, non presentavano cataloghi paragonabili con quelli degli anni passati.
Adesso il testimone passa a New York per le aste di fine ottobre. Una tornata sulla quale, oltre alla Pandemia, incombe anche il voto statunitense. Vedremo come andrà.