È certamente Helmut Newton il protagonista della stagione 2019 del mercato della fotografia. Sua, infatti Sie Kommen, Paris (Dressed and Naked): scatto del 1981 battuto da Phillips New York il 4 aprile scorso a 1.820.000 $.
Cifra che, oltre a rappresentare l’aggiudicazione più alta dell’anno, ha rinnovato il record d’asta del fotografo tedesco in quella che è stata la tornata di vendita di tutto il 2019, iniziata con la messa all’incanto della collezione Tompkins Buell con il catalogo Passion & Humanity: The Susie Tompkins Buell Collection e conclusasi con l’asta dedicata Photographs per un fatturato di oltre 10 milioni di dollari. Pari al 21% del valore complessivo delle aste di fotografia battute da gennaio a dicembre 2019 dalle tre case d’asta che si contendono questo segmento di mercato: Christie’s, Phillips e Sotheby’s.
Un risultato, quello di aprile, che consolida sempre di più la leadership di New York che oggi rappresenta il 74% del mercato conquistando un 4% di quote in più a scapito di Londra che, in questo 2019, ha visto calare il proprio peso del -12%, passando dal 23% del 2018 all’11% di questo anno. Un crollo dovuto, principalmente al fatto che Christie’s non ha battuto la sua asta Photographs di aprile.
Record a parte (pochissimi in realtà quelli di quest’anno), il 2019 vede tornare il sereno sul mercato della Fotografia Fine Art dopo un 2018 che si era chiuso con un calo del -8% nei fatturati rispetto al 2017. L’anno appena concluso, invece, con un totale di aggiudicato pari a 50.657.735 $ supera del +10% quanto realizzato nel 2018. Ma lo fa battendo meno aste fotografia – 17 contro le 20 del 2018 – e “scommettendo” molto sulla quantità.
Negli ultimi 365 giorni, infatti, i lotti messi in asta sono stati quasi il doppio della stagione precedente. Stabile invece il tasso di unsold, rimasto attorno al 30%. Questo ha portato ad un 16% in più di lotti venduti, permettendo di calmierare una significativa riduzione dei prezzi medi di aggiudicazione, passati dai 28.784 $ del 2018 ai 26.635 $ di quest’anno (-11%).
Meno volatile, ma anche meno remunerativo, rispetto a quello dell’arte contemporanea, dal 2009 ad oggi, il mercato di fotografia non ha mai avuto grandi momenti di espansione, se si esclude il quadriennio 2009-2013, e quello di quest’anno è forse uno dei migliori risultati di sempre. Entrando più nel dettaglio, nel 2019 è radicalmente cambiata la geografia del mercato di fine art photography. Se nel 2018, infatti, questo segmento d’offerta vedeva, dopo New York (69%), Londra solidamente al secondo posto, nel 2019 lo strapotere della Grande Mela è risultato ancor più evidente (74% del mercato) e Parigi ha superato la capitale britannica, conquistando il 15% del mercato.
Dal punto di vista delle case d’asta, invece, la leadership è ancora una volta in mano a Christie’s (39%) che aumenta le sue quote di un 4%; mentre Phillips si mantiene stabile al secondo posto (39%). Cala, invece, Sotheby’s, l’unica delle tre major ha far registrare un calo nel fatturato rispetto allo scorso anno -8%. Quello di Christie’s è, invece, cresciuto del 21% e del 12% quello di Phillips.
Interessante notare, inoltre, come al forte aumento del fatturato di Christie’s corrisponda un calo di prezzi (-39%), molto più pronunciato di quello rilevabile nelle case rivali: Sotheby’s (-19%) e Phillips (-1%).