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Mercato: il collezionismo riscopre l’arte di Salvo

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C’è tempo fino al 28 gennaio 2023 per visitare Mitologie Domestiche, la personale dedicata all’artista di origini siciliane, ma piemontese di adozione, Salvo (Salvatore Mangione, 1947-2015) in corso presso la Galleria Norma Mangione di Torino. La mostra rappresenta una delle poche occasioni espositive rivolte alle opere appartenenti al genere della natura morta a cui Salvo ha lavorato per tutta la sua vita a partire dalla fine degli anni Settanta.

Sebbene meno note, le nature morte – termine a cui Salvo ha sempre preferito le espressioni “vita silente” e “still life” – rappresentano una parte cospicua e non minoritaria della produzione dell’artista, che dal 1973 ha eletto la pittura sua tecnica prediletta.

Salvo, Luglio, 2009, olio su tela, 40,4 x 30,2 cm. Ph: Sebastiano Pellion di Persano. Courtesy: Norma Mangione Gallery e Archivio Salvo

Fiori, libri, vasi, brocche, conchiglie, teschi, in questo genere di lavori Salvo ha reso protagonisti gli elementi della quotidianità elevando gli oggetti comuni allo stato di miti.

Attraverso titoli che rimandano allo scorrere dei mesi e delle stagioni, l’artista restituisce importanza al fluire del tempo, alle abitudini private e ai rituali d’ogni giorno. Oltre ai dipinti, la produzione dell’artista annovera lavori fotografici e opere scultoree, come le lapidi nate in seno al contesto dell’Arte Povera che Salvo ha vissuto a Torino tra la fine degli anni Sessanta e Settanta.

Salvo, Col tempo, 2015, olio su cartone intelato, 13 x 18 cm. Ph: Sebastiano Pellion di Persano. Courtesy: Norma Mangione Gallery e Archivio Salvo

Il rapporto con l’arte del passato e con la storia della cultura emerge con vigore in tutto il lavoro del pittore, che a sua volta ha operato una notevole influenza sullo sviluppo del linguaggio distillato dalle nuove generazioni di artisti, come ad esempio Nicolas Party e Jonathan Monk.

Salvo, Da zero a uno 1969, fotografia in bianco e nero, 98 × 182,5 cm. Cortesi Archivio Salvo, Torino

La carriera espositiva e il riconoscimento istituzionale

Nato in Sicilia, Salvo si trasferisce a Torino in giovane età e già dagli anni Sessanta si dedica da autodidatta alla pittura realizzando copie di capolavori dei grandi maestri. Dopo aver partecipato al ‘68 parigino, torna nel capoluogo piemontese dove frequenta gli artisti dell’Arte Povera e rimane coinvolto dal clima intellettuale che imperversa in città

È in questi anni che sviluppa le tendenze che caratterizzeranno la sua intera ricerca e che realizza lavori fotografici come il celebre Autoritratto come Raffaello e la serie di fotomontaggi 12 Autoritratti.

A questo periodo risalgono anche le opere scultoree appartenenti alla serie delle lapidi in marmo che recano incise frasi dalle fonti più varie e che Salvo eseguirà fino al 1973.

Salvo, Tricolore, 1971. Marmo inciso e smalto, cm 40x50x2. Courtesy: Sotheby’s

Decisivo nel corso della carriera dell’artista sarà il rapporto intercorso con importanti personalità della scena artistica italiana e internazionale, quali Luciano Pistoi, Luisa Laureati e Giuliano Briganti, Paul Maenz, Maurizio Calvesi, Renato Barilli.

Salvo ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1970 presso la galleria di Gian Enzo Sperone a Torino e ha partecipato a importanti esposizioni e rassegne d’arte quali Documenta a Kassel nel 1972, la Biennale di Venezia nel 1976 e 1984 e la XVII Quadriennale d’Arte a Roma nel 2020 post mortem.

Fino al prossimo 28 gennaio, inoltre, sarà visibile la mostra SALVO. Sicilie e città presso la Dep Art Gallery di Milano con opere dell’artista realizzate tra gli anni Settanta e il 2003.

Salvo, 29 Siciliani, 1976. Oil on board, 49.5 x 70 cm. Courtesy: Sotheby’s

Tra le collezioni pubbliche e private che annoverano i suoi lavori si ricordano la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, la Collezione La Gaia a Busca (Cuneo), la GAM di Torino, il Walker Art Center di Minneapolis e il MoMa di New York. Nel 2016, dopo la morte dell’artista, è stato istituito a Torino l’Archivio Salvo impegnato nella tutela e promozione della sua opera.

Il mercato

Salvo, i cui lavori sono acquisibili sia in galleria che in asta, è rappresentato da Norma Mangione Gallery (Torino), Barbara Gladstone (New York, Bruxelles, Seoul, Los Angeles) e Mehdi Chouakri (Berlino).

In galleria un dipinto in mostra come Luglio (2009) di cm 40 x 30 circa ha un valore di 24.000 euro* e in media per un lavoro pittorico dell’artista va considerato un investimento compreso tra i 10.000 e i 100.000 euro* a seconda delle dimensioni, dell’anno di esecuzione e del soggetto.

Salvo, La valle, 2003. Olio su tela entro teca in plexiglass, cm 120×90. Courtesy: Blindarte/Laura Eboli

Di questi il più richiesto dal mercato è costituito da “Le valli”, che nel 2022 ha visto l’artista registrare nuovi record in asta con l’aggiudicazione per 125.500 euro** e 110.000 euro** di due pitture realizzate nei primi anni Duemila e battute rispettivamente presso la casa d’aste Blindarte di Napoli e la Boetto di Genova.

I due lotti hanno superato il precedente primato dell’artista di 71.850 euro risalente al 2007. Il 2022 è stato senza dubbio un anno eccezionale per il mercato secondario dell’artista, il cui fatturato in asta ha visto una crescita del 10,7 % con un totale di 1.186.003 euro per 80 lotti venduti, il più alto mai raggiunto fin dalla sua prima aggiudicazione avvenuta nel 1986 da Sotheby’s a Londra.

Tra il 2000 e il 2022 il mercato secondario di Salvo ha totalizzato 8.205.343 euro per complessivamente 997 lotti venduti.

Salvo, Marzo a ponente, 1999-2000. Olio su tela, cm. 116 x 89. Courtesy: Martini Studio d’Arte

Nello stesso periodo la fascia di prezzo che ha generato il maggior fatturato è quella compresa tra 10-50mila euro (4.273.946 euro – 238 lotti), mentre dal punto di vista geografico il 96,5 % delle vendite complessive di opere dell’artista in asta ha avuto luogo in Italia (7.217.863 euro – 915 lotti).

Guardando alla ripartizione per categoria, sono ovviamente le pitture a dominare il mercato rappresentando il 95 % circa del valore complessivo delle vendite (7.791.388 euro – 732 lotti).

*IVA esclusa

** Spese escluse

Eleonora Scoccia
Eleonora Scoccia
Laureata in Studi Storico Artistici con Master in Art Market Management, Eleonora Scoccia si occupa di mercato dell’arte e analisi di artisti contemporanei. Con un inizio nel mercato secondario attraverso la formazione in casa d’aste, dal 2016 è attiva nel primario lavorando in galleria. Si interessa di arte, collezionismo e dei molteplici aspetti del mercato, inclusi quelli legati al diritto e alla fiscalità, che indaga e approfondisce attraverso la pratica, la ricerca e la formazione continua. Ha scritto per The Art Market Dictionary, Exibart e Art a part of cult(ure).

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