Timidamente qualcosa si muove ed interrompe questo logorante periodo di sospensione che ha avvolto il mondo dell’arte e dalla cultura. Diamo allora insieme uno sguardo alle mostre in galleria che stanno riaprendo sperando che possano essere di stimolo anche per coloro che sognano un’acquisto d’arte ma ancora non si sono decisi.
A Legnago, in provincia di Verona, la galleria FerrarinArte ospita fino al 9 gennaio 2021 la mostra personale di Paolo Masi, Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità.
L’esposizione, curata da Matteo Galbiati, presenta un allestimento rinnovato, per consentire ad appassionati d’arte e collezionisti di approfondire ulteriormente la ricerca dell’artista, maestro indiscusso nel panorama italiano, capace di consegnare all’attualità del presente il senso di una liricità in cui il binomio segno-colore oltrepassa il limite confinato del quadro.
Fino al 19 dicembre 2020, la Marina Bastianello Gallery di Venezia, presenta la mostra DURA MADRE suite, terza personale di Graziano Folata, a cura di Lucia Longhi.
Milanese di nascita ma con radici sarde, Graziano Folata, artista di lunga data nella galleria veneziana, presenta un nuovo corpo di opere le cui forme, materie e storie sono profondamente intrecciate alla sua terra d’origine.
“La mostra – spiega la curatrice Lucia Longhi -presenta un arcipelago di elementi scultorei che riecheggiano processi geologici, fisici, chimici. Quello che Folata compie è infatti un atto cosmogonico: si serve dell’esempio della natura, ne imita i fenomeni – erosione, calcificazione, eruzione vulcanica – per creare un nuovo mondo”.
A Milano la galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 17 dicembre 2la mostra Sul margine in cui sono presentati collages, opere su carta, progetti e piccole sculture realizzati tra il 1948 e il 2020 di artisti con cui la galleria collabora. L’esposizione propone un’esperienza dell’incontro con l’opera come accadimento intimo e ravvicinato, portandoci sul margine del sensibile, per traguardare oltre il confine del nostro conoscere.
Sempre a Milano, negli spazi della Galleria Renata Fabbri, riprende la mostra Inhabiting without Beloging dell’artista Margherita Moscardini: un nucleo di lavori inediti realizzati in dialogo con gli spazi espositivi della galleria.
In mostra, una serie di sculture e disegni elaborati immaginando una Terra non appropriabile come sono le porzioni di Alto Mare, tra le poche aree del pianeta che non sono sottoponibili alla sovranità di alcuno stato e sono definite una risorsa per l’umanità; un bene comune che, attraverso accordi internazionali, può essere attraversato e utilizzato a scopi di ricerca e per lo sfruttamento di risorse.
Rimandendo nel capoluogo lombardo, si segnala anche la riapertura di Allunati, personale di Rä di Martino negli spazi della Galleria Monica De Cardenas. In un’epoca come quella odierna, anche molti dei miti e delle mitologie che da sempre segnano o influenza la nostra percezione dell’universo hanno perso irrimediabilmente di valore, dimenticati e depotenziati nella loro portata e variati di senso.
Qualcosa però è rimasto ad animare il nostro senso del mito. E’ il caso, senza dubbio, della conquista della Luna nel Luglio del 1969. Quell’esperienza – sul crinale tra la modernità e la postmodernità – ha rappresentato e rappresenta tuttora la gestione dell’ignoto, la supremazia della ragione umana sul caos, la presa tangibile di ciò che sino a poco prima rappresentava l’esotico più distante.
In questa nuova serie di opere Rä di Martino – in continuità con i suoi precedenti progetti legati al paesaggio e alle mitologie collettive formulate dall’industria cinematografica e televisiva – indaga e rielabora proprio questo scenario, quello lunare, e ce lo restituisce sotto una luce inedita e inaspettata.
A Bologna nasce P4202, il nuovo project space in larga parte dedicato alla scoperta di artisti giovani ed emergenti della galleria P420. Primo appuntamento in calendario: la mostra personale di Shafei Xia (ShaoXing, Cina, 1989) dal titolo Welcome to my show che si compone di un nuovo ciclo di opere, in tutto otto dipinti su carta di sandalo intelata, appositamente realizzate per l’occasione.
Shafei ha concluso, appena due mesi fa, i suoi studi presso l’Accademia di belle arti di Bologna e “Il tema principale delle sue opere è l’amore” fa notare Maura Pozzati nel testo scritto per la presentazione dell’artista “vissuto come desiderio, gelosia e violenza, rappresentato in maniera esplicita o simbolica a seconda dei casi, ma comunque onnipresente”.
Del tutto particolare il progetto espositivo proposto dalla Galleria Monitor di Roma che a partire dal 10 dicembre e per tutto il mese di gennaio ospiterà un ciclo di mostre a calendario “irregolare”: Il tempo regola l’atto.
Ogni appuntamento presenterà solamente due opere di due artisti a confronto che saranno fruibili per un periodo di tempo breve e indeterminato.
Un nuovo piccolo progetto incentrato sul confronto fra generazioni e su una dinamica di proporzioni invertite, di analogie e reciprocità della ricerca artistica. Durante il mese di dicembre le stanze della galleria ospiteranno i lavori di Elisa Montessori (Genova, 1931) e di Thomas Braida (Gorizia 1982).
Prorogata fino al 9 gennaio, infine, la mostra personale di Tomaso Binga (alias Bianca Pucciarelli Menna) allestita negli spazi della Galleria Tiziana Di Caro in Piazzetta Nilo a Napoli. La mostra copre un arco creativo che va dal 1972 al 2020, con opere che raccontano da una parte l’aspetto performativo del lavoro di Tomaso Binga, dall’altro la sua attitudine alla collaborazione e al confronto, sottolineando come molti dei suoi progetti siano il risultato di incontri e collaborazioni con donne alle volte note, altre del tutto sconosciute.