Le potenzialità della blockchain nel mondo dell’arte vengono esplorate sempre di più dagli artisti e dalle piattaforme di vendita online e in poco tempo il mercato di opere d’arte nate utilizzando nuove tecnologie si sta sviluppando molto velocemente, con i collezionisti che si sono mostrati pronti e resilienti di fronte a nuove opportunità e anche a nuovi rischi.
Per avere un’idea del fenomeno, basti pensare che l’ultimo Online Art Trade Report di Hiscox stima che, dall’inizio di gennaio alla fine di settembre 2021, siano stati venduti, come NFT, opere di crypto art e oggetti da collezione per un valore di 3.5 milioni di dollari, con gli NFT che aprono a nuove possibilità di collezionismo d’arte sia digitale che fisica.
Ma come sta affrontando questa evoluzione il mercato assicurativo e come la blockchain potrà essere utile al settore delle assicurazioni sull’arte?
Arte digitale e nuove sfide per il mercato assicurativo
Negli ultimi anni gli artisti hanno trovato nuove modalità di creazione di opere d’arte, diventate in alcuni casi immateriali. L’utilizzo della blockchain nell’arte determina nuove potenzialità e cambiano le modalità con cui questa viene compravenduta, pagata e archiviata.
Gli artisti digitali traggono vantaggio dal suo utilizzo perché aiuta a ridurre la falsificazione, le frodi, a dimostrare la proprietà e a facilitare l’accesso al mercato secondario.
Ma allo stesso tempo tutto ciò porta il collezionista e gli operatori dei diversi settori del sistema dell’arte (tra cui quello assicurativo) a rapportarsi con paradigmi del tutto inediti.
Conoscendo come il premio assicurativo delle opere d’arte “tradizionali” sia determinato dai rischi inclusi in polizza (ossia quelli riguardanti la perdita, distruzione, deterioramento, furto o altro dell’opera d’arte) e dagli strumenti probanti l’autenticità e provenienza dell’opera stessa ( quali per esempio i certificati di autenticità, condition report, perizie, ecc.) appare naturale affermare come attualmente le compagnie assicuratrici siano concordi sul fatto che la digitalart /cryptoart/ NFT non è assicurabile con le polizze standard nate per coprire i danni materiali alle opere.
Il mondo assicurativo ha iniziato a discuterne già a partire dalla ormai famosa asta di Christie’s dove fu venduto il collage digitale Everydays: The First 5000 Days dell’artista Beeple per 70 milioni di dollari pagati in criptovaluta.
Come ormai è ben noto, quella è stata la prima volta che una grande casa d’aste ha offerto un’opera d’arte solo digitale con un NFT (Non Fungible Token) come garanzia della sua autenticità.
Ricorrendo agli NFT e crittografando la fonte digitale di un’opera d’arte con blockchain si può garantire, infatti, la versione definitiva di un singolo pezzo che, nel caso particolare dell’arte digitale, diversamente non sarebbe possibile fare, in quanto facilmente duplicabile tramite file.
Fino ad oggi il mondo assicurativo si è trovato a “proteggere” opere digitali intese unicamente come file audio o video, con una copertura limitata a garantire i costi di riproduzione/registrazione di una nuova copia dall’originale.
Gli NFT, però, sono tutta un’altra cosa e sulla loro assicurabilità in ambito artistico non pochi sono i dubbi da parte dei maggiori operatori di mercato, non avendo mai assicurato NFT in nessun settore. Salvo potersi collegare a prodotti assicurativi già esistenti in materia di tutela di Digital assets.
In generale, il problema di fondo sembra essere lo scarso interesse da parte degli assicuratori che ad oggi si limitano ad assicurare solo digital assets detenuti da aziende che fanno questa attività professionalmente e che hanno maggiori controlli interni / obblighi regolamentari e sono quindi percepite come meno rischiose.
Non c’è invece interesse per il singolo individuo che detiene un “hot wallet” in quanto il rischio di furto di wallet NFT conservati in “hot storage” (wallets online collegati alla rete) è molto elevato e l’eventuale disponibilità da parte dei mercati assicurativi molto limitata in termini di capacità e somme assicurabili.
Meno rischioso è, invece, il caso di “cold storage” in quanto i wallet di NFT non sono collegati alla rete e il rischio è quindi di un furto/sottrazione materiale. Per quanto riguarda il “danno”, infine, con la tecnologia blockchain i Digital Assets non possono essere distrutti, ma possono al massimo essere resi inaccessibili e questo è un rischio teoricamente assicurabile.
YAS e Generali “firmano” la prima microassicurazione NFT al mondo
In questo scenario, i primi ad accettare la sfida lanciata dagli NFT al settore assicurativo sono stati YAS Digital Limited – un’impresa regionale di insurtech con sede a Hong Kong – e la filiale di Hong Kong di Assicurazioni Generali S.p.A. che il 16 aprile 2021, hanno lanciato NFTY: un nuovo prodotto assicurativo che sfrutta la crescente popolarità della tecnologia avanzata blockchain per certificare asset digitali come media, brani musicali, opere d’arte e oggetti da collezione.
La prima opera ad essere assicurata con quella che, a tutti gli effetti, è la prima microassicurazione NFT al mondo, è stata il brano musicale “Nobody Gets Me” di Hanjin Tan, famoso cantautore e cantante cinese di Singapore. Nello specifico la polizza copre il furto e la perdita dell’NFT a tutela del sottoscrittore.
La polizza NFTY garantisce dunque una maggiore protezione e tranquillità per i sottoscrittori e aiuterà artisti, compositori, gallerie e operatori del settore a raggiungere un pubblico di riferimento molto più ampio. Oltre ad offrire ai diversi tipi di mercati NFT online una protezione indispensabile, favorendone lo sviluppo, tanto che Andy Ann, Co-fondatore di YAS, ha dichiarato: «Il lancio di NFTY dimostra la creatività e il potenziale infinito dei marketplace di microassicurazioni e delle società insurtech come YAS, che va ben oltre i canali di distribuzione digitale per le assicurazioni tradizionali degli assicuratori storici».
«YAS – ha aggiunto Andy Ann – sta già progettando il lancio di una serie di prodotti di microassicurazione che coprano vari asset NFT, come dipinti famosi, animazioni, brani musicali, testi, opere audiovisive, orologi, sigari, vini rossi e opere di fotografi, ecc., offrendo la protezione necessaria per le nuove economie del mondo».
Un’esenzione quella annunciata da Ann divenuta in parte già realtà quando, il 24 maggio scorso, YAS ha annunciato l’estensione della copertura di NFTY al settore delle belle arti, nell’ambito della partnership con The Spectacle Group, assicurando un primo gruppo di cinque NFT che compongono l’iconica serie fotografica The Uncharted Project del talentuoso artista francese Antoine Gaussin, esposta all’Art Central 2021 di Hong Kong.
William Lee, Co-fondatore di YAS, ha dichiarato in occasione delll’annuncio: «Aver ampliato la copertura di NFTY al settore dell’arte significa garantire a tutti i collezionisti la protezione di cui hanno bisogno quando si avventurano nel mondo degli NFT. Vogliamo contribuire a guidare il settore e ad avvicinare il futuro al presente. In futuro NFTY assicurerà un maggior numero di gallerie e mercati NFT in tutto il mondo».