Mai così in alto. I primi sei mesi del 2023 segnano un risultato senza precedenti per le aste italiane di arte moderna e contemporanea che, per la prima volta, totalizzano oltre 86 milioni di euro con una crescita del +38% rispetto allo stesso periodo del 2022.
A trainare questa crescita eccezionale è, in primo luogo, la quantità, con un forte incremento sia nel numero delle aste battute (+22%) che dei lotti offerti (+34%). Da rilevare, però, anche una maggior qualità della proposta, testimoniata dal prezzo medio di aggiudicazione che, nei primi sei mesi di quest’anno, è cresciuto del +4% attestandosi sui 6.985 euro.
Cifra, quest’ultima, che conferma il posizionamento dell’Italia nella fascia bassa del mercato (fino a 50.000 euro), oltre ad essere molto al di sotto dei prezzi medi registrati in passato nel nostro Paese. Dopo la crisi del 2008, infatti, i prezzi medi italiani non sono più riusciti a tornare ai livelli dei primi anni Duemila, con la sola eccezione del 2018 – poco prima della pandemia – quando il prezzo medio era risalito sopra i 10.000 euro. Ma rimanendo sempre lontano dagli oltre 23.000 euro del 2007.
In costante crescita, invece, il numero delle opere presentate nei cataloghi delle 21 case d’asta nazionali monitorate da Collezione da Tiffany, che quest’anno hanno toccato la cifra record di 17.923 lotti. Il tutto con un tasso di venduto che si è mantenuto, come da tradizione, stabilmente attorno al 70%.
Il commento degli operatori
Entusiasmo da parte di tutti i principali operatori italiani che non mancano di sottolineare l’ottimo momento del mercato italiano e il grandissimo interesse dei collezionisti non solo nostrani. “In linea generale possiamo affermare che tutto il settore dell’arte moderna e contemporanea ha pienamente confermato le alte aspettative di vendita, suscitando sempre un vivo interesse nei collezionisti”, sottolinea a tal proposito Sonia Farsetti della pratese FarsettiArte, oltre che presidentessa dell’Associazione Nazionale Case d’Asta (ANCA).
Un’analisi, quella di Farsetti, che trova conferma anche nelle parole di Claudia Dwek, Chairman Italy e Chairman Contemporary Art Europe di Sotheby’s – casa che domina, peraltro, la top 10 delle aggiudicazioni italiane -: “Anche questo semestre abbiamo ottenuto solidi risultati, a testimonianza della continua energia dei collezionisti italiani e internazionali che si contendono le opere in tutte le categorie e a diversi livelli di mercato”.
Non dissimile l’opinione anche degli altri operatori di settore, come Angelo Martini dello Studio d’Arte Martini di Brescia: “Il primo semestre del 2023 è stato caratterizzato da un forte entusiasmo da parte dei collezionisti. In questi mesi si è vista una certa voglia di comprare, di trovare il pezzo giusto da mettere in collezione e questo si è poi riscontrato nell’asta di giugno con risultati ben al di sopra delle aspettative”.
“Il mercato di arte moderna e contemporanea italiana, se lo paragoniamo al semestre passato, continua ad essere selettivo ed importante, anche in termini di risultati – sottolinea anche Daniele Palazzoli della Casa d’aste Cambi – Per selettivo intendo dire non solo che il collezionista è molto attento e scrupoloso nello scegliere su quale opera e quanto investire, ma anche che la qualità e la rarità, di conseguenza, si pagano”.
Soddisfazione anche dal dipartimento di arte moderna e contemporanea della casa d’aste Pandolfini di Firenze, con la direttrice Susanne Capolongo che, commentando i risultati del primo semestre 2023, mette in evidenza come il mercato italiano sia “sempre più in crescita e interessato alle opere di qualità. Una tendenza dimostrata da alcune aggiudicazioni ottenute nell’asta di giugno, oltre che dall’importante presenza di clienti nazionali e internazionali”.
Trend: prosegue l’ottimo momento di Salvo e Accardi
Dal punto di vista delle performance più interessanti registrate nelle varie aste italiane, prosegue, anche in questa prima metà anno, l’ottimo momento del mercato di Salvo, così come quello di Carla Accardi, Pietro Dorazio e Alighiero Boetti. Risultati significativi anche per Valerio Adami e Luigi Ontani.
I primi sei mesi del 2023 per Salvo sono stati da record, con un fatturato complessivo di oltre 2.5 milioni di euro, realizzato con 89 opere vendute e un tasso di invenduto di appena il 16%, a testimonianza del grande interesse per i suoi lavori. Interesse “certificato” anche dal nuovo record d’asta stabilito il 27 maggio scorso da FarsettiAste quando un suo Senza titolo del 1989 è stato aggiudicato per 284.800 euro (buyer’s premium incluso). Ma nel primo semestre di quest’anno sono state realizzate ben 7 delle sue 10 aggiudicazioni più alte di sempre.
Si avvia verso un’annata record anche Carla Accardi che nei primi sei mesi dall’anno è già vicina ai due milioni di euro di fatturato, realizzati con la vendita di 88 lotti. Il tutto con un tasso di invenduto del 15%. Come per Salvo, anche per Accardi il primo semestre 2023 è stato, dunque, un periodo di grandi conferme, a partire dal nuovo record realizzato il 20 aprile scorso da Sotheby’s Italia dove la sua caseina Labirinto Barrato (A settori) del 1957 è stata venduta per 355.600 euro (buyer’s premium incluso).
Dopo un 2022 non brillantissimo, torna a crescere anche il mercato di Luigi Ontani che chiude il semestre con un fatturato di circa 640.000 euro, un tasso di invenduto bassissimo (6%) e, come per Salvo e Accardi, un nuovo record d’asta realizzato da Pandolfini il 21 giugno scorso, quando la sua ceramica ErmEstetica NeronEros (1990) è stata venduta per 144.900 euro.
Più lento il mercato di Piero Dorazio, un po’ meno presente in asta, ma autore sempre di ottimi risultati, e lo stesso di può dire per Alighiero Boetti il cui mercato è in costante crescita, tanto che l’artista oggi si trova al 70° posto tra gli artisti più “desiderati”. Per lui, però, i migliori risultati arrivano sempre da New York e Londra anche se sulla piazza italiana sta crescendo in modo interessante il mercato delle opere su carta, guidato da lavori come Aerei (1978/79) aggiudicata da Sotheby’s Italia per 393.700 euro il 20 aprile scorso.
Allo stesso modo è la “carta” a guidare il mercato italiano di Giorgio Morandi, altro grande artista amatissimo dal collezionismo nazionale e internazionale. Il 5 luglio scorso una sua incisione, Paesaggio del Poggio (1927) è stata aggiudicata da Cambi per 15.700 euro. Mentre una sua Natura morta del 1948 è stata venduta a giugno da Sotheby’s per 1.318.500 posizionandosi al secondo posto nella Top 10 italiana dove compaiono altre due sue opere.
Un mercato in continua evoluzione
Chiudiamo questo nostro report sulle aste di arte moderna e contemporanea del primo semestre dando uno sguardo a come sta cambiando il mercato italiano. Nello specifico, prosegue l’adozione di nuove soluzioni digitali da parte di molte delle nostre case e questo sta permettendo di ampliare, come nel caso di Farsetti, il calendario eventi senza compromettere la qualità delle tradizionali aste in presenza. E grande interesse stanno riscuotendo anche le Aste a Tempo, adottate da varie realtà e i cui risultati confermano la grande vivacità del mercato interno.
La Top 10 delle aggiudicazioni del primo semestre
# | AUTORE | TITOLO | ANNO | AGGIUDICAZIONE* | CASA D’ASTE |
1. | Lucio Fontana | Concetto Spaziale, Attese | 1965-66 | 2.589.000 € | Sotheby’s Italia |
2. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1948 | 1.318.500 € | Sotheby’s Italia |
3. | Alberto Savinio | Le tendre quatuor (Hommage à Raphaël) | 1928 | 948.150 € | FarsettiArte |
4. | Alberto Burri | Catrame nero T | 1951 | 693.000 € | Christie’s Italia |
5. | Giorgio Morandi | Fiori | 1952 | 635.000 € | Sotheby’s Italia |
6. | Alighiero Boetti | Senza Titolo (Nero su bianco e bianco su nero…) | 1988 | 635.000 € | Sotheby’s Italia |
7. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1942 | 609.600 € | Sotheby’s Italia |
8. | Giorgio de Chirico | Tempio in una stanza | 1926 | 596.900 € | Sotheby’s Italia |
9. | Manolo Valdés | Retrato con medio rostro azul | 1999 | 533.400 € | Sotheby’s Italia |
10. | Enrico Castellani | Superficie bianca, Tokyo n. 7 | 1967 | 533,400 € | Sotheby’s Italia |