Serata fantastica per Christie’s Italia che chiude la sua sesta edizione della Milan Modern and Contemporary con un totale di 14.693.500 euro (buyer premium incluso) e un tasso di venduto del 93% in lotti. Registrando il secondo miglior totale da quando la piccola Italian Sale di Palazzo Clerici è stata lanciata nel 2013.
Un risultato guidato da un catalogo selezionatissimo dove, accanto ai nomi forti del mercato dell’arte italiana, hanno ben figurato artisti storicizzati, ma meno presenti nelle aste. Il tutto per 5 record, un numero che da tempo non si vedeva nelle nostre sale room. Primati che portano il nome di: Osvaldo Licini, Leoncillo, Antonio Donghi, Piero Dorazio e Fausto Pirandello, Ma ecco la cronaca dall’asta di questa sera.
Ore 19.05, a Palazzo Clerici si alza il sipario sulla Milan Modern and Contemporary 2018. 57 i lotti in catalogo per un’aspettativa tra i 9 e i 13 milioni di euro. Pochi secondi e il clima si fa subito incandescente, i primi 4 lotti volano sopra la stima massima in pochi minuti, con Aerei (1989) di Alighiero Boetti che supera di più del doppio l’aspettativa più alta e sente il martello che batte alla bellezza di 115.000 euro. Sorte simile per Gioiello: concetto spaziale. Valutato tra i 60 e gli 80.000 euro questo anello del 1962 di Lucio Fontana vola a 140.000 euro di hammer price.
Il ritmo è impressionante e la serata talmente positiva che, per assurdo, il primo record arriva col primo lotto che non centra la stima minima: Amalassunta su fondo rosso chiaro di Osvaldo Licini, presentata in catalogo con una valutazione di 400-600.000 euro raggiunge un hammer price di “solo” 350.000 euro che vale, però, il nuovo primato d’asta per il visionario artista marchigiano a distanza di nove anni dal precedente.
L’asta tira il fiato giusto con Hunger di Jiri Kolar – che non trova un nuovo proprietario – e poi riparte col pezzo forte della serata: il bellissimo Achrome di Piero Manzoni del 1958 che guida l’asta di Christie’s Italia. Di dimensioni contenute (80×60 cm), questo caolino e tela grinzata raggiunge rapidamente la stima massima con il martello che batte a 2.5 milioni di euro.
Le offerte continuano a fioccare, con il terzo top lot della serata – un Concetto Spaziale, Attesa del 1967 di Lucio Fontana con un solo taglio verticale su fondo rosso – che supera abbondantemente il milione della stima massima per toccare i 1.4 milioni di euro. Ma qui, il taglio che conquista la scena è quello “bianco” di Leoncillo. La sua scultura del 1963 al lotto 18, infatti, raggiunge i 230.000 euro di hammer price segnando il nuovo record dell’artista.
Ed è record anche per Antonio Donghi, il cui Ragazzi alla Finestra del 1947, che inaugura la particolare sezione di quest’asta dedicata all’arte figurativa, raggiunge i 140.000 euro.
Riesce nell’impresa anche il bellissimo Jeux d’air (1959) di Piero Dorazio che supera di più del doppio la stima massima e raggiunge un prezzo di martello di 370.000 euro. Il più alto mai raggiungo da un’opera di Dorazio il cui mercato sembra essere particolarmente vivace ultimamente.
Superata da poco la metà del catalogo la Milan Modern and Contemporary di Christie’s ha già raggiunto pienamente le attese pre-vendita e le aggiudicazioni proseguono con ritmo costante, confermando l’ottimo momento del nostro mercato, già registrato nelle prime aste di primavera. E mentre Scipione, grazie all’ottima performance della sua Natura morta con tubino del 1929 manca di pochissimo il nuovo record, lo centra a pieno Fausto Pirandello con Spiaggia affollata (1939), battuto per 160.000 euro. Si chiude così l’ottima serata di Christie’s che festeggia nel modo migliore possibile i suoi 60 anni in Italia e accende la Milano Art Week di quest’anno. E domani giornata di preview per Miart 2018. Il mercato italiano entra nel vivo.
Nota per il lettore: tutti i prezzi presenti nell’articolo, salvo dove indicato diversamente, non comprendono i diritti d’asta (buyer’s premium)