Nuovo acuto della Casa d’Aste Il Ponte che ieri ha chiuso la sua asta di Arte Moderna e Contemporanea realizzando un totale di oltre 8,3 milioni di euro, con il 220% di rivalutazione dei prezzi base e una media del 96% di lotti venduti.
Un risultato giustamente definito “entusiasmante” dalla stessa casa d’aste e che segue, di pochi giorni, l’ottima performance della fiorentina Pandolfini che, il 23 novembre scorso, aveva chiuso la sua asta milanese con un totale di 4.6 milioni di euro e aggiudicazioni superiori, mediamente, del 150% rispetto alle stime minime pre-asta con una media per lotto di 73.000 euro e 57 lotti aggiudicati su 75 in catalogo.
Due ottimi risultati a cui si unisce anche quello di Blindarte e che confermano il positivo stato di salute del mercato italiano delle aste di moderna e contemporanea. Ma veniamo all’asta che Il Ponte ha battuto tra il 30 novembre e l’1 dicembre nella sua sede di Palazzo Crivelli.
Oltre 1000 i bidder connessi online e ai telefoni da tutto il mondo e che hanno animato la vendita della Casa di Via del Pontaccio con rilanci tra Stati Uniti, Canada, Olanda, Francia, Finlandia, Inghilterra, Austria, Germania, Spagna e Belgio (solo per citare le principali nazioni).
Mille bidder ben derminati ad aggiudicarsi capolavori provenienti da importanti collezioni e che avevamo già avuto modo di ammirare in occasione della nostra lettura della scorsa settimana quando, senza esitazione, avevamo sottolineato l’eleganza e l’alto livello del catalogo messo insieme dal dipartimento guidato da Freddy Battino.
Non a caso, d’altronde, la selezione offerta aveva suscitato un grande interesse fin dai primi giorni di uscita del catalogo sul sito della casa d’aste, con oltre 100.000 visite online e più di 13.000 letture digitali.
Tra le aggiudicazioni più importanti, da segnalare quella del Concetto spaziale, Natura del 1959-60 di Lucio Fontana, passato di mano per 562.500 euro, e quella della Combustione (1957) di Alberto Burri venduta per 375.000 euro.
Molto bene Giorgio de Chirico con Il giorno e la notte che cambia proprietà per350.000 euro e così anche Gino Severini con Autoritratto (275.000 €); Alighiero Boetti con Niente da vedere niente da nascondere del 1977 (212.500 €); Cagnaccio di San Pietro con l’incantevole Nudo in riva al mare / La rosa del mare del 1935 (162.500 €) e Renato Guttuso con Interno nello studio (Natura morta nello studio) del 1947 passato di mano per 118.750 euro.
Grande interesse anche per le opere di artisti internazionali proposte in vendita, con affermazioni estremamente positive per il mercato italiano di artisti come Jean Fautrier, il cui Traits colorés del 1957 è stato venduto per 275.000 euro; Man Ray con Indestructible Object (Objet à detruire) del 1923 – 1963 (106.250 €) e Max Bill con l’opera Farbknoten del 1965 (75.000 €).
Da segnalare infine il record realizzato da un’opera del futurista Pippo Oriani: Simultaneità organizzata del 1932-33 venduta per 27.500 euro.