Prosegue il trend positivo del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea che nell’asta del 24 novembre ha totalizzato 1.052.767 euro
con una percentuale di venduto del 77% in lotti e del 142.1% in valore, riuscendo ad attirare l’attenzione di collezionisti non solo italiani, ma anche dagli Stati Uniti, Paesi Bassi, Svezia, Germania, Gran Bretagna Francia, Australia e Colombia.
Protagonista assoluta dell’asta, una versione anni Sessanta delle Muse inquietanti di Giorgio de Chirico, che è stata aggiudicata per 425.100 euro. Ha superato i 200.000 euro, invece, l’altro top lot in catalogo: una tecnica mista del 1972 di Pablo Picasso, che ha come peculiarità di essere stata voracemente lavorata in entrambi i lati, essendo di fatto due opere distinte.
Ottimo risultato anche per Cavalli che passano, una delicata quanto inusuale tela del 1950 di Anton Zoran Music battuta a 56.250 euro. Di rilievo, tra i maestri italiani della prima parte del XX secolo, emerge un’intesna versione della fine degli anni ’20 inizi degli anni ’30 de La Vergine di Adolfo Wildt battuta a 30.100 euro.
Al lotto 145, l’olio su cartoncino applicato su tela del 1929 di Filippo De Pisis che rappresenta un tema raro per l’artista ferrarese come Il cervo, mentre Parentesi, vinilico su tela grezza di Carla Accardi proposto al lotto 155, ha raggiunto di 27.500 euro.
Una versione serigrafata di Cambell’s Soup I: Black Bean di Andy Warhol è stata infine aggiudicata a 18.750 euro al lotto 170. Nella piccola, ma preziosa, selezione di fotografie inserite in asta, le due splendide fotografie del 1995 di Richard Avedon, intitolate Mr. & Mrs. Comfort (lotto 169) sono state vendute a 10.100 euro, mentre i due scatti in bianco e nero di James Casebere, il primo, del 1990, intitolato Beachfront longshot, e ilsecondo, del 1995, che ritrae dei Tunnels”, sono stati entrambi venduti a 3.600 euro.