C’è anche tanta Italia nella serata d’oro di Sotheby’s che, ieri, ha chiuso la sua Contemporary Art Evening Sale con uno dei totali più alti mai realizzati nella sale room di New Bond Street: 122.1 milioni di euro e tasso di venduto del 95% in lotti. 11 le opere di arte italiana inserite in catalogo, tutte vendute, tra le quali due “tagli” di Lucio Fontana: un Concetto Spaziale, Attese del 1963 dal vivo color rosso, venduto a 5.6 milioni di euro, e uno bianco del 1966, passato di mano per 1.5 milioni. Mentre è volata a 2 milioni di euro la sua Figura femminile con fiori del 1948 stabilendo il nuovo record d’asta per una scultura di Fontana. Figura femminile con fiori è la più grande e importante scultura dell’artista, un ritratto di sua moglie, Teresita Rasini, ispirato al concorso di Miss Italia.
Ma non è solo il padre dello Spazialismo ad aver brillato nella serata londinese di ieri. A tener alta la bandiera della nostra arte, ultimamente uscita un po’ sgualcita dagli appuntamenti internazionali, è anche Michelangelo Pistoletto, il cui specchiante Amanti (1962-66) è stato venduto per 2.9 milioni di euro. Si trattava del secondo esemplare di questa serie, esposta alla Biennale di Venezia del 1966 e a quella di San Paolo del 1967, a passare in asta oltre al fatto che erano 51 anni che non era più stata esposta in pubblico.
Un risultato, quello ottenuto da Pistoletto, a cui fa eco l’ottima aggiudicazione di Edera (1969), uno dei lavori più importanti di Luciano Fabro, venduto a 680.377 euro. E molto bene, con aggiudicazioni sopra la stima massima, sono andati anche i due lavori di Alighiero Boetti: Untitled (July 23, 1988) – venduto per 425.654 euro al termine di una dura competizione tra quattro pretendenti – e Incontri e Scontri del 1982, favoloso lavoro su carta dal color verde smeraldo 385.435 euro.
La serata di ieri, però, è stata quella dominata dai grandi artisti viventi: Peter Doig, che ha visto il suo dipinto The Architect’s Home in the Ravine (1991) aggiudicato a 16 milioni di euro; Gerhard Richeter, il cui monumentale Gelbgrün (1982), al suo primo passaggio in asta, ha totalizzato 12.2 milioni e Christopher Wool, con gli 11.6 milioni di euro puntati su Untitled (2007). E anche anche qui l’Italia si è fatta sentire con un Rudolf Stingel in grande forma. Dell’artista di origini meranesi erano, infatti, in catalogo due lavori, tra i quali il suo primo paesaggio, Untitled (2009), venduto per 5.7 milioni di euro.
Ma per l’Italia sono andate a segno anche la vendita di Tenda Blu di Pistoletto e di un Untitled di Francesco Lo Savio per un totale, dicevamo, di 11 opere a firma di artisti italiani che hanno registrato un fatturato di circa 22.000.000 di euro e soprattutto il 100% di venduto. Con ottimi segnali per il mercato dell’Arte Povera che in molti prevedono possa avere un nuovo guizzo. Completano il successo della evening sale di ieri da Sotheby’s, 4 nuovi record d’asta, a nome di: Peter Halley (573.125 euro per Yellow Cell with Triple Conduit del 1986); Richard Prince (2.3 milioni di euro stabilito da un Untitled del 1989-90); Jason Rhoades (479.280 euro per Down Under del 2003) e Andy Warhol. In quest’ultimo caso, però, si tratta del record per una stampa d’arta: un delle sue Marilyn del 1967 è stata venduta per 2.6 milioni di euro a conferma del momento caldissimo che sta vivendo il mercato delle opere su carta. Oggi si prosegue con la Day Sale, dalla quale Sotheby’s si aspetta di ottenere un fatturato tra i 16.7 e i 23.8 milioni di sterline.