Con un totale di 119.209.650 $ la Contemporary Evening Auction di ieri sera ha chiuso il trio delle aste serali di Sotheby’s e inserite nel suo programma delle marquee sales di novembre a New York.
La serata parte subito forte con l’incredibile record dell’artista Romare Bearden che vede il suo The Street del 1975 venduto per 1.109.000 $ – contro una stima in catalogo di 500-700.000$ – sgretolare il suo precedente record d’asta di 770.200 $ realizzato lo scorso anno sempre da Sotheby’s New York.
E’ la prima volta che l’artista e scrittore afroamericano, famoso per i suoi collage e fotomontaggi, supera con un suo lavoro il milione di dollari. Ci riesce con un’opera che appartiene alla sua seconda stagione creativa che, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, lo vede abbandonare l’astrazione del periodo precedente per dedicarsi al fotomontaggio e al collage, tecniche che ne hanno decretato il successo come artista contemporaneo.
Subito dopo anche Mirror #1 di Roy Lichtenstein fa registrare un’ottima performace e viene venduto per 4.618.000 $, superando di gran lunga la stima massima di 2.5 milioni. Eccezionale anche il risultato di Christopher Wool presente al lotto 103 con un Untitled valutato in catalogo 6-8 milioni che passa di mano per la bellezza di 13.190.250 $.
Si comporta bene anche Ominous Land di Philip Guston, aggiudicato per 9.456.000 $, mentre rimane ai box Made in Japan II di Jean Michel-Basquiat, uno dei pezzi forti del catalogo di Sotheby’s. Non delude, invece, il secondo Lichtenstein a salire sul “palco” della Contemporary Evening Auction di ieri: Bedroom at Arles (Study), venduto cper 4.255.000 $ contro una stima massima di 1.2 milioni.
Ottimo risultato anche per Face It di Ed Ruscha, stimato 400-600.000 $ e passato di mano per 3.287.000 $. E non da meno è Cecily Brown che nella serata di ieri realizza alcuni dei suoi migliori risultati di sempre con due aggiudicazioni sopra i 6 milioni: Spree, venduto per 6.583.600 $, e Bend Sinister per 6.353.700 $.
Poco dopo, ancora Roy Lichtenstein, in gran spolvero, vede il suo Two Paintings: Craig… del 1983 cambiare proprietario per 20.371.500 $. Le opere si susseguono e raggiungono quasi sempre le aspettative, a parti tari casi. Vanno bene anche gli italiani in catalogo – Manzoni, Boetti e Fontana – con la nostra arte che sembra essere tornata nei radar del grande collezionismo dopo qualche anno di difficoltà.
Si prosegue, così, sereni verso la fine dell’asta con un secondo invenduto e un nuovo guizzo di Romare Bearden che, dopo il record, piazza la sua seconda aggiudicazione più alta di sempre con la tela The Cardplayers, ultimo lotto della serata, venduta per 1.024.300 $.
La carriera di Bearden come pittore inizia nel 1940 con la sua prima mostra personale ad Harlem e poi un’altra, quattro anni dopo, alla G Place Gallery di Washington, DC, mentre prestava servizio nell’esercito. Nel 1945, poco dopo il suo congedo, si unì alla Kootz Gallery sulla 57th Street, dove espose per i successivi tre anni. Ha poi viaggiato a Parigi dove ha studiato filosofia alla Sorbona. Al suo ritorno a casa ad Harlem, sposò Nanette Rohan nel 1954. Due anni dopo si trasferirono in un loft in Canal Street.
È entrato a far parte della galleria Cordier & Ekstrom nel 1961 ed è stato rappresentato da loro per il resto della sua vita. Nel 1963, Bearden, Hale Woodruff, Charles Alston, Norman Lewis e altri formarono il gruppo Spiral per promuovere il lavoro degli artisti neri ed esplorare i modi in cui potevano contribuire al movimento per i diritti civili in corso. Nel 1964, è stato nominato primo direttore artistico dell’Harlem Cultural Council, un importante gruppo di difesa degli afroamericani. Fu eletto all’American Academy of Arts and Letters nel 1972. Morì a New York nel 1988.